06-09-2023, 07:24 PM
The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.
Nikola El-Auriano
«Mh»borbottò Korinna, riflettendo sul mio punto di vista riguardo agli ologrammi. «Valutando così, ha molto più senso. E non farmi nemmeno iniziare a discutere della fatica che faccio a volte a tradurre in parole quello che mi passa per la testa. Non so come facciate a comunicare così tutto il tempo: perdonami, ma è un sistema talmente lento e inefficiente che a volte è frustrante!»
Sorrisi leggermente alla sua onestà. «Capisco cosa intendi. La telepatia sicuramente semplifica molto le cose, offre una connessione molto più immediata tra le menti e credo che tu stia facendo un ottimo lavoro nel comunicare con chi non è telepate. In ogni caso, credo che il fascino della comunicazione verbale risieda nella sfida di tradurre i nostri pensieri in parole, di trovare le giuste espressioni per condividere le nostre esperienze. Trovo che questo processo, renda la comunicazione molto più interessante, da ambo le parti.»
Dopo aver eseguito la scansione dell'area, Korinna sembrò trovare qualcosa di interessante, ma lasciai a lei i calcoli e tutto ciò che ne concerneva, osservandola; ma ad un certo punto, notai che Korinna sembrava riflettere su qualcosa, come se avesse qualcosa in mente. Poi, fece una domanda che non mi aspettavo: mi chiese da dove venissi.
Mi bloccai per un istante, cercando di trovare le parole giuste. Era difficile descrivere El-Auria e cosa era successo lì senza evocare immagini angoscianti. «Si, quelle immagini erano del mio pianeta natale, El-Auria. È vero, la mia casa è stata distrutta e razziata. Quello che hai visto è ciò che resta di un mondo che una volta fu prospero.» risposi infine con un tono serio.
Era una parte dolorosa della mia storia, ma avevo imparato a conviverci. «Per rispondere alla tua domanda, no, non è così che lo ricordo sempre. Cerco di concentrarmi sui bei ricordi del mio pianeta prima della tragedia. Ricordo le facce sorridenti, le strade vivaci e il cielo azzurro. Avresti dovuto vederlo. Era il pianeta più bello del mondo per me. Quelle immagini che ho condiviso sono il mio modo di onorare ciò che è stato perso, di non dimenticare; ma sì, anche se il mio mondo è stato distrutto, la sua essenza vive ancora in me e nella memoria dei pochi sopravvissuti, nonché coloro che erano con me. Mi aiuta a continuare avanti; ma è difficile non ricordare quello che ho visto, gli ultimi istanti del pianeta e della mia gente, cosa che ricorderò finché vivrò. E sì, quando penso al mio mondo, è difficile non pensare a ciò che è stato perduto; ma nel mio viaggiare ho imparato a trovare bellezza e speranza altrove.» ammisi e cercai di richiamare i ricordi più belli, per condividerli con lei.
La mia voce era calma ma carica di significato mentre condividevo un pezzo del mio passato con Korinna. Non ero solito farlo, ma con lei mi sentivo a mio agio, come se potessi aprirmi un po' di più.
Sorrisi leggermente alla sua onestà. «Capisco cosa intendi. La telepatia sicuramente semplifica molto le cose, offre una connessione molto più immediata tra le menti e credo che tu stia facendo un ottimo lavoro nel comunicare con chi non è telepate. In ogni caso, credo che il fascino della comunicazione verbale risieda nella sfida di tradurre i nostri pensieri in parole, di trovare le giuste espressioni per condividere le nostre esperienze. Trovo che questo processo, renda la comunicazione molto più interessante, da ambo le parti.»
Dopo aver eseguito la scansione dell'area, Korinna sembrò trovare qualcosa di interessante, ma lasciai a lei i calcoli e tutto ciò che ne concerneva, osservandola; ma ad un certo punto, notai che Korinna sembrava riflettere su qualcosa, come se avesse qualcosa in mente. Poi, fece una domanda che non mi aspettavo: mi chiese da dove venissi.
Mi bloccai per un istante, cercando di trovare le parole giuste. Era difficile descrivere El-Auria e cosa era successo lì senza evocare immagini angoscianti. «Si, quelle immagini erano del mio pianeta natale, El-Auria. È vero, la mia casa è stata distrutta e razziata. Quello che hai visto è ciò che resta di un mondo che una volta fu prospero.» risposi infine con un tono serio.
Era una parte dolorosa della mia storia, ma avevo imparato a conviverci. «Per rispondere alla tua domanda, no, non è così che lo ricordo sempre. Cerco di concentrarmi sui bei ricordi del mio pianeta prima della tragedia. Ricordo le facce sorridenti, le strade vivaci e il cielo azzurro. Avresti dovuto vederlo. Era il pianeta più bello del mondo per me. Quelle immagini che ho condiviso sono il mio modo di onorare ciò che è stato perso, di non dimenticare; ma sì, anche se il mio mondo è stato distrutto, la sua essenza vive ancora in me e nella memoria dei pochi sopravvissuti, nonché coloro che erano con me. Mi aiuta a continuare avanti; ma è difficile non ricordare quello che ho visto, gli ultimi istanti del pianeta e della mia gente, cosa che ricorderò finché vivrò. E sì, quando penso al mio mondo, è difficile non pensare a ciò che è stato perduto; ma nel mio viaggiare ho imparato a trovare bellezza e speranza altrove.» ammisi e cercai di richiamare i ricordi più belli, per condividerli con lei.
La mia voce era calma ma carica di significato mentre condividevo un pezzo del mio passato con Korinna. Non ero solito farlo, ma con lei mi sentivo a mio agio, come se potessi aprirmi un po' di più.