13-09-2023, 06:27 PM
Thomas Eugene Paris
Umano
Lentamente le varie console cominciarono a riavviarsi e Tom tirò un sospiro di sollievo... un po' troppo presto, comunque, visto il resto della situazione: senza puntamento le armi erano pressoché inutilizzabili e se attivare gli scudi significava causare nuovamente un blackout era praticamente come non averli. Quanto al timone... aveva il sospetto che i colleghi non si rendessero conto di cosa volesse dire far navigare a vista una nave che non era progettata per farlo. Anche volendo sorvolare sulla quantità di angoli ciechi del Flyer, senza sensori di posizione mantenere una qualunque rotta nello spazio richiedeva un miracolo più che abilità. Tom scosse la testa, per nulla felice della situazione. Le navi aliene si stavano avvicinando e, finché fossero rimasti lì, non potevano fare altro che attendere di essere raggiunti. Considerando che poi non avrebbero potuto comunicare in alcun modo, sarebbero praticamente rimasti in balia degli sconosciuti.
Cercate un modo per far funzionare quei sensori disse, riprendendo i comandi. Il vero problema era che la "nuvola di polvere", come l'aveva definita Sarah, sembrava estendersi in ogni direzione attorno a loro e senza sensori in grado di stabilire come uscirne quella era tutt'altro che una questione semplice. D'altra parte tornare nel campo di detriti senza scudi e senza sensori sicuramente non era una buona idea: almeno quella direzione si poteva certamente escludere, come anche puntare dritti verso gli alieni. Provo a tirarci fuori di qui... annunciò, dando energia ai motori e puntando prudentemente verso il basso, mentre virava leggermente in direzione opposta a quella dalla quale stavano arrivando le navi. Si rese tuttavia conto ben presto che quella guida era fin troppo prudente se volevano sperare di sfuggire, perché ora poteva vedere sullo schermo i loro inseguitori. Si trattava di vascelli più o meno della stessa dimensione del Flyer, ma erano almeno una decina. Ingaggiare uno scontro a fuoco non era sicuramente una buona idea come primo contatto, specialmente considerando che i sistemi di puntamento della navetta federale erano fuori uso e gli scudi non potevano essere attivati.
Reggetevi, questa non so come andrà a finire... li avvertì, decidendo di cambiare strategia e spingendo il Flyer in direzione dei loro inseguitori, con l'intenzione di passarci in mezzo e lasciarseli alle spalle. Evitò per poche decine di centimetri una collisione con lo scafo di una delle navi, e per qualche istante parve fossero riusciti a lasciarseli alle spalle, poi una nave si parò loro davanti all'improvviso, costringendoli a deviare verso uno dei pezzi del planetoide esploso. Tom lo evitò all'ultimo istante con un rapido avvitamento che però li fece finire dritti tra due delle navi avversarie. Deciso a non farsi prendere a quel modo, il comandante virò rapidamente verso l'alto, ritrovandosi di fronte allo spazio aperto. Prima che potessero gioire di essere finalmente liberi, tuttavia, il Flyer si fermò. Qualcosa ci impedisce di muoverci... annunciò Tom, mentre le navi aliene si affrettavano a circondarli. Qualunque cosa li avesse bloccati, doveva avere a che fare con gli alieni, perché non appena le navi degli sconosciuti cominciarono a muoversi in direzione del pianeta, il Flyer fu trascinato assieme a loro.
Cercate un modo per far funzionare quei sensori disse, riprendendo i comandi. Il vero problema era che la "nuvola di polvere", come l'aveva definita Sarah, sembrava estendersi in ogni direzione attorno a loro e senza sensori in grado di stabilire come uscirne quella era tutt'altro che una questione semplice. D'altra parte tornare nel campo di detriti senza scudi e senza sensori sicuramente non era una buona idea: almeno quella direzione si poteva certamente escludere, come anche puntare dritti verso gli alieni. Provo a tirarci fuori di qui... annunciò, dando energia ai motori e puntando prudentemente verso il basso, mentre virava leggermente in direzione opposta a quella dalla quale stavano arrivando le navi. Si rese tuttavia conto ben presto che quella guida era fin troppo prudente se volevano sperare di sfuggire, perché ora poteva vedere sullo schermo i loro inseguitori. Si trattava di vascelli più o meno della stessa dimensione del Flyer, ma erano almeno una decina. Ingaggiare uno scontro a fuoco non era sicuramente una buona idea come primo contatto, specialmente considerando che i sistemi di puntamento della navetta federale erano fuori uso e gli scudi non potevano essere attivati.
Reggetevi, questa non so come andrà a finire... li avvertì, decidendo di cambiare strategia e spingendo il Flyer in direzione dei loro inseguitori, con l'intenzione di passarci in mezzo e lasciarseli alle spalle. Evitò per poche decine di centimetri una collisione con lo scafo di una delle navi, e per qualche istante parve fossero riusciti a lasciarseli alle spalle, poi una nave si parò loro davanti all'improvviso, costringendoli a deviare verso uno dei pezzi del planetoide esploso. Tom lo evitò all'ultimo istante con un rapido avvitamento che però li fece finire dritti tra due delle navi avversarie. Deciso a non farsi prendere a quel modo, il comandante virò rapidamente verso l'alto, ritrovandosi di fronte allo spazio aperto. Prima che potessero gioire di essere finalmente liberi, tuttavia, il Flyer si fermò. Qualcosa ci impedisce di muoverci... annunciò Tom, mentre le navi aliene si affrettavano a circondarli. Qualunque cosa li avesse bloccati, doveva avere a che fare con gli alieni, perché non appena le navi degli sconosciuti cominciarono a muoversi in direzione del pianeta, il Flyer fu trascinato assieme a loro.