20-11-2023, 06:13 PM
Korinna Suder
Betazoid
Erano ormai trascorsi diversi minuti tra chiacchiere e racconti quando Korinna si ricordò nuovamente della propria intenzione di andare a teatro ... e non per mettere fretta, ma forse è il caso che ci avviamo disse, posando il bicchiere ormai vuoto sul tavolo e facendo strada verso l'esterno. Il teatro si trovava pochi isolati più in là e non era una lunga passeggiata, ma raggiungerlo avrebbe richiesto comunque alcuni minuti.
Le luci provenienti dai palazzi circostanti erano curiosamente uniformi per sagoma e colore, segno che chi aveva ideato quel complesso abitativo dovesse averlo fatto per blocchi identici tra loro, come era tipico nelle grandi città. Per un istante, nel guardare quegli alti edifici dalle forme così aliene mentre, accanto ad un altro alieno si avviava verso un luogo sconosciuto per assistere ad uno spettacolo di cui nulla sapeva, Korinna non poté fare a meno di sentirsi un po' un pesce fuoro d'acqua in quella situazione. La sua vita, da quel momento in poi, sarebbe stata una sequela di viaggi rinchiusa in spazi angusti, alla frenetica ricerca di mondi sempre nuovi e, per un istante, cominciò a chiedersi in cosa si fosse cacciata. Quel pensierò durò il tempo esatto di formularlo, perché subito le strade cominciarono a farsi più affollate, mano a mano che si avvicinavano all'edificio che ospitava il teatro, e la colorata varietà dei presenti le ricordò che, in fondo, era in buona compagnia.
Leni! chiamò, riconoscendo una giovane donna che chiacchierava di fronte all'ingresso del teatro con un'amica. Korinna! esclamò l'altra, dopo un attimo di sorpresa. Non sapevo fossi a San Francisco! esclamò, avvicinandosi per stringerla in un abbraccio che Korinna ricambiò allegra. Sono qui per lavoro, mi fermerò un paio di giorni... ho pensato di approfittarne per acculturarmi un po' ridacchiò la betazoide, prima di muovere un cenno in direzione del suo accompagnatore Nikola, lei è Leni, abbiamo seguito qualche corso assieme quando eravamo in Accademia spiegò. Sì, ma poi io ho cambiato strada, adesso tengo corsi di meditazione alla palestra qui dietro... se avete tempo dovete passare. Non c'è niente di meglio per staccare da tutta la pressione che la Flotta vi mette addosso garantì la donna.
Le luci provenienti dai palazzi circostanti erano curiosamente uniformi per sagoma e colore, segno che chi aveva ideato quel complesso abitativo dovesse averlo fatto per blocchi identici tra loro, come era tipico nelle grandi città. Per un istante, nel guardare quegli alti edifici dalle forme così aliene mentre, accanto ad un altro alieno si avviava verso un luogo sconosciuto per assistere ad uno spettacolo di cui nulla sapeva, Korinna non poté fare a meno di sentirsi un po' un pesce fuoro d'acqua in quella situazione. La sua vita, da quel momento in poi, sarebbe stata una sequela di viaggi rinchiusa in spazi angusti, alla frenetica ricerca di mondi sempre nuovi e, per un istante, cominciò a chiedersi in cosa si fosse cacciata. Quel pensierò durò il tempo esatto di formularlo, perché subito le strade cominciarono a farsi più affollate, mano a mano che si avvicinavano all'edificio che ospitava il teatro, e la colorata varietà dei presenti le ricordò che, in fondo, era in buona compagnia.
Leni! chiamò, riconoscendo una giovane donna che chiacchierava di fronte all'ingresso del teatro con un'amica. Korinna! esclamò l'altra, dopo un attimo di sorpresa. Non sapevo fossi a San Francisco! esclamò, avvicinandosi per stringerla in un abbraccio che Korinna ricambiò allegra. Sono qui per lavoro, mi fermerò un paio di giorni... ho pensato di approfittarne per acculturarmi un po' ridacchiò la betazoide, prima di muovere un cenno in direzione del suo accompagnatore Nikola, lei è Leni, abbiamo seguito qualche corso assieme quando eravamo in Accademia spiegò. Sì, ma poi io ho cambiato strada, adesso tengo corsi di meditazione alla palestra qui dietro... se avete tempo dovete passare. Non c'è niente di meglio per staccare da tutta la pressione che la Flotta vi mette addosso garantì la donna.