25-11-2023, 09:08 PM
The reason I'm asking is because I don't know the answer. And I'm me.
Nikola El-Auriano
Erano trascorsi diversi minuti da quando i racconti e le chiacchiere avevano intrattenuto il nostro tempo, quando Korinna disse che era meglio mettersi in viaggio.
//D'accordo, ma non ti preoccupare, penso che abbiamo ancora qualche minuto a disposizione se volessimo// risposi a Korinna, sorridendo leggermente mentre poggiavo la mia tazzina vuota sul tavolo accanto al suo bicchiere. Non ero mai stato una persona ritardataria, in quanto non apprezzavo i ritardatari, come non sopportavo chi arrivava troppo in anticipo; piuttosto arrivavo puntuale. Guardando la zona all'esterno, mi ritrovai a pensare che il paesaggio urbano mi sembrava un intricato mosaico di culture e storie, un misto di passato e futuro.
Le luci dei palazzi intorno a noi delineavano una strana uniformità: era come se l'architetto avesse disegnato questi blocchi abitativi con una precisione geometrica, tipica delle grandi città; tuttavia le luci che si riflettevano negli edifici rendevano la scena surreale, come se fossimo intrappolati in un dipinto di qualche pittore futurista. Guardai l'edificio del teatro avvicinarsi mentre camminavamo attraverso le strade illuminate di San Francisco. Korinna sembrava leggermente assorta nei suoi pensieri, e mi chiesi cosa potesse passare nella sua mente di esploratrice spaziale. Per un istante, l'idea di viaggiare costantemente attraverso mondi sconosciuti mi fece riflettere sulla natura fugace e transitoria della vita, ma subito dopo, la vivacità della città mi ricordò che ogni luogo è un mondo a sé.
Quel momento di riflessione durò solo un istante. Le strade divennero più affollate man mano che ci avvicinavamo al teatro, e la varietà dei presenti mi ricordò che in fondo non ero solo. «Leni!» chiamò Korinna, riconoscendo una conoscente vicino all'ingresso. L'abbraccio che seguì fu caloroso, un richiamo alle connessioni di un passato comune.
Korinna ci introdusse, la donna sembrava una persona piacevole e io sorrisi facendo un cenno del capo a mo' di saluto. Ascoltai le sue parole riguardo alla meditazione e sorrisi.
«Ho sentito parlare dei benefici della meditazione, ma non ho mai provato.» ammisi, pensando a quanto potesse essere utile nel contesto della vita frenetica della Flotta. «Magari ne parleremo dopo lo spettacolo.» aggiunsi, non era una cosa che ero propenso a fare e nemmeno ero interessato realmente, ma Korinna poteva essere interessata a parlare con la sua amica e se lo avesse desiderato avrebbe approfondito l'argomento.
//D'accordo, ma non ti preoccupare, penso che abbiamo ancora qualche minuto a disposizione se volessimo// risposi a Korinna, sorridendo leggermente mentre poggiavo la mia tazzina vuota sul tavolo accanto al suo bicchiere. Non ero mai stato una persona ritardataria, in quanto non apprezzavo i ritardatari, come non sopportavo chi arrivava troppo in anticipo; piuttosto arrivavo puntuale. Guardando la zona all'esterno, mi ritrovai a pensare che il paesaggio urbano mi sembrava un intricato mosaico di culture e storie, un misto di passato e futuro.
Le luci dei palazzi intorno a noi delineavano una strana uniformità: era come se l'architetto avesse disegnato questi blocchi abitativi con una precisione geometrica, tipica delle grandi città; tuttavia le luci che si riflettevano negli edifici rendevano la scena surreale, come se fossimo intrappolati in un dipinto di qualche pittore futurista. Guardai l'edificio del teatro avvicinarsi mentre camminavamo attraverso le strade illuminate di San Francisco. Korinna sembrava leggermente assorta nei suoi pensieri, e mi chiesi cosa potesse passare nella sua mente di esploratrice spaziale. Per un istante, l'idea di viaggiare costantemente attraverso mondi sconosciuti mi fece riflettere sulla natura fugace e transitoria della vita, ma subito dopo, la vivacità della città mi ricordò che ogni luogo è un mondo a sé.
Quel momento di riflessione durò solo un istante. Le strade divennero più affollate man mano che ci avvicinavamo al teatro, e la varietà dei presenti mi ricordò che in fondo non ero solo. «Leni!» chiamò Korinna, riconoscendo una conoscente vicino all'ingresso. L'abbraccio che seguì fu caloroso, un richiamo alle connessioni di un passato comune.
Korinna ci introdusse, la donna sembrava una persona piacevole e io sorrisi facendo un cenno del capo a mo' di saluto. Ascoltai le sue parole riguardo alla meditazione e sorrisi.
«Ho sentito parlare dei benefici della meditazione, ma non ho mai provato.» ammisi, pensando a quanto potesse essere utile nel contesto della vita frenetica della Flotta. «Magari ne parleremo dopo lo spettacolo.» aggiunsi, non era una cosa che ero propenso a fare e nemmeno ero interessato realmente, ma Korinna poteva essere interessata a parlare con la sua amica e se lo avesse desiderato avrebbe approfondito l'argomento.