16-12-2023, 11:20 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-12-2023, 11:35 PM da Sara Petrelli.)
Joanna McCoy
Human
Fin da piccola Joanna era stata certa di una cosa: desiderava essere d’aiuto al prossimo. Per questo era sempre in prima linea quando qualcuno aveva bisogno e alla fine aveva scelto un futuro da infermiera. Negli anni all’Accademia però aveva iniziato ad amare anche la parte più incentrata alla ricerca, tanto che per un attimo aveva pensato di cambiare percorso, se solo non si fosse resa conto quanto amasse il prendersi cura degli altri attivamente; per questo era felice di poter analizzare quella polvere.
Non vedo l’ora, mi piace poter scoprire cose nuove, anche se preferisco ancora di più aiutare i pazienti a guarire.
Iniziò a seguire suo padre verso l’infermeria, durante il tragitto stava pensando a cosa potevano fare.
Dato che sembra avere vita propria, forse potremmo iniziare a capire la sua struttura e vedere se ha qualcosa di anche lontanamente simile al sistema umanoide o se ha un’origine artificiale. Inoltre, mi concentrerei anche sulle sue reazioni all’ambiente esterno.
Si posizionò al fianco del padre mentre camminava, lo sguardo che si spostava tra l’infermeria e il contenitore tra le mani del medico.
Se abbiamo a che fare con un essere vivente, spero che nessuno dei nostri test possa farlo soffrire, non sapendo con cosa abbiamo a che fare non possiamo neanche essere certi di questo.
Jo era leggermente preoccupata riguardo questo punto, avere un’idea sui sistemi nervosi già conosciuti era una cosa ma poteva escludere che servisse solo questo per provare dolore? L’universo era così grande e complesso da non poterne avere la certezza.
Non vedo l’ora, mi piace poter scoprire cose nuove, anche se preferisco ancora di più aiutare i pazienti a guarire.
Iniziò a seguire suo padre verso l’infermeria, durante il tragitto stava pensando a cosa potevano fare.
Dato che sembra avere vita propria, forse potremmo iniziare a capire la sua struttura e vedere se ha qualcosa di anche lontanamente simile al sistema umanoide o se ha un’origine artificiale. Inoltre, mi concentrerei anche sulle sue reazioni all’ambiente esterno.
Si posizionò al fianco del padre mentre camminava, lo sguardo che si spostava tra l’infermeria e il contenitore tra le mani del medico.
Se abbiamo a che fare con un essere vivente, spero che nessuno dei nostri test possa farlo soffrire, non sapendo con cosa abbiamo a che fare non possiamo neanche essere certi di questo.
Jo era leggermente preoccupata riguardo questo punto, avere un’idea sui sistemi nervosi già conosciuti era una cosa ma poteva escludere che servisse solo questo per provare dolore? L’universo era così grande e complesso da non poterne avere la certezza.