22-03-2024, 05:06 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 22-03-2024, 05:07 PM da T'Dal.)
Logic is the beginning of wisdom, not the end of it
T'Dal Zayrus Vulcaniana
Il mio cuore batteva con forza contro il petto, un raro segno della tempesta emotiva che mi stava attraversando in quel momento. Sentire Dakona confermare le mie parole, sapere che aveva compreso e accettato ogni aspetto della mia vita, era liberatorio in un modo che non avevo mai sperimentato prima.
"Molte volte" risposi, la mia voce calma ma carica di emozione, "abbiamo visto come gli eventi più traumatici possano rivelare verità nascoste, costringendoci ad affrontare parti di noi stessi che altrimenti avremmo ignorato. Nova Velloria, con tutte le sue sfide e pericoli, ci ha forzato a confrontarci con quelle verità. E ci ha uniti in modi che difficilmente avremmo potuto immaginare e per questo, nonostante tutto, sono grata."
Gli sorrisi, mentre consideravo la sua riflessione sulle competenze mediche in una colonia di contadini. "Credo che avresti trovato il modo di rendere indispensabili le tue competenze, Dakona. La cura e la guarigione possono assumere molte forme, non tutte richiedono un ospedale. E, a volte, la capacità di ascoltare e comprendere è la più potente delle medicine."
Mi allontanai appena, quanto bastava per incrociare il suo sguardo, mantenendo ancora il contatto. "E se ci avessero costretti a rinunciare a tutto, sappi che trovare te, in quel mare di caos e confusione, è stata la luce che mi ha guidato. Non c'è carriera, sogno, o casa che valga quanto il nostro legame. E per quanto riguarda le tue preoccupazioni sulle tue competenze... credo che il tuo spirito avrebbe trovato il suo posto, anche in mezzo ai campi. Non sono certa su di me, però."
Feci una pausa, sentendo due urgenze che rischiaravano la serenità del momento. "Devo confessarti che ho due questioni da sottoporre" dissi, il mio sguardo che cercava il suo con un'intensità nuova. "La prima è che desidero baciarti di nuovo." La mia voce era un sussurro, come se temessi che qualcuno potesse interrompere e sapevo che momenti così tranquilli erano decisamente rari.
"La seconda," continuai, il battito del cuore ancora più forte, se possibile, "è che vorrei presentarti formalmente alla mia famiglia. È un passo importante per me, e... e vorrei sapere se ti senti pronto non solo per questo, ma per condividere il resto della tua vita con me. Pensare a un futuro insieme, forse... forse anche a dei figli." Le parole mi lasciarono in un flusso, vulnerabili ma sincere. "So che ora conosci i miei desideri più profondi, ma desidero ascoltare i tuoi, conoscere il tuo cuore come tu conosci il mio."
"Molte volte" risposi, la mia voce calma ma carica di emozione, "abbiamo visto come gli eventi più traumatici possano rivelare verità nascoste, costringendoci ad affrontare parti di noi stessi che altrimenti avremmo ignorato. Nova Velloria, con tutte le sue sfide e pericoli, ci ha forzato a confrontarci con quelle verità. E ci ha uniti in modi che difficilmente avremmo potuto immaginare e per questo, nonostante tutto, sono grata."
Gli sorrisi, mentre consideravo la sua riflessione sulle competenze mediche in una colonia di contadini. "Credo che avresti trovato il modo di rendere indispensabili le tue competenze, Dakona. La cura e la guarigione possono assumere molte forme, non tutte richiedono un ospedale. E, a volte, la capacità di ascoltare e comprendere è la più potente delle medicine."
Mi allontanai appena, quanto bastava per incrociare il suo sguardo, mantenendo ancora il contatto. "E se ci avessero costretti a rinunciare a tutto, sappi che trovare te, in quel mare di caos e confusione, è stata la luce che mi ha guidato. Non c'è carriera, sogno, o casa che valga quanto il nostro legame. E per quanto riguarda le tue preoccupazioni sulle tue competenze... credo che il tuo spirito avrebbe trovato il suo posto, anche in mezzo ai campi. Non sono certa su di me, però."
Feci una pausa, sentendo due urgenze che rischiaravano la serenità del momento. "Devo confessarti che ho due questioni da sottoporre" dissi, il mio sguardo che cercava il suo con un'intensità nuova. "La prima è che desidero baciarti di nuovo." La mia voce era un sussurro, come se temessi che qualcuno potesse interrompere e sapevo che momenti così tranquilli erano decisamente rari.
"La seconda," continuai, il battito del cuore ancora più forte, se possibile, "è che vorrei presentarti formalmente alla mia famiglia. È un passo importante per me, e... e vorrei sapere se ti senti pronto non solo per questo, ma per condividere il resto della tua vita con me. Pensare a un futuro insieme, forse... forse anche a dei figli." Le parole mi lasciarono in un flusso, vulnerabili ma sincere. "So che ora conosci i miei desideri più profondi, ma desidero ascoltare i tuoi, conoscere il tuo cuore come tu conosci il mio."