25-03-2024, 02:54 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 25-03-2024, 02:54 PM da Neris.)
Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.
Dakona Raal Rigeliano
Sì, avrebbe avuto il suo fascino. Una vita assieme, anche sotto l'influenza delle spore, sarebbe stata degna di essere vissuta. Saremmo stati felici... ma saremmo stati veramente noi? Sinceramente ci preferisco come siamo adesso, coi nostri difetti e coi nostri problemi. Non sarebbe stato facile conciliare amore e lavoro, soprattutto se avessero avuto un figlio, ma Dakona era convinto che ne valesse la pena. Non abbiamo bisogno di un utopia per vivere felici. Assieme supereremo tutti i problemi e creeremo uno spazio per noi e i nostri figli. Proseguì serio, per poi aggiungere un finale quasi scherzoso. Al tuo fianco, potrei anche "sopravvivere" ad una dieta vegetariana. Sarò onnivoro, ma so apprezzare un bel pranzo vulcaniano. Per il resto, esistono i replicatori.
In effetti, un cane non sarebbe una cattiva idea. Quando aveva nominato il cane, era perché gli sembrava un'aggiunta perfetta ad una scenetta idilliaca come quella offerta dalle spore di Nova Velloria. Eppure, l'idea di tenerne uno sulla Saratoga (soprattutto se si trattava del loro cane) aveva i suoi pregi. Ne ho avuto uno da bambino. Sono impegnativi ma offrono un supporto morale da non sottovalutare. Ma, aspetta... te lo faccio vedere...
Non poteva dire di essere un esperto, ma Dakona aveva studiato le arti telepatiche vulcaniane. Se la telepatia a distanza era ancora troppo complessa per lui, un arte tattile come la fusione mentale era nel campo delle sue possibilità. Così, posizionata la sua bibita in bilico tra i rami di un albero vicino, Dakona posò le sue dita sui qui'lari del volto di T'Dal. La mia mente nella tua mente, i miei pensieri nei tuoi pensieri.
Quando le loro menti si sfiorarono, Dakona condusse T'Dal nei propri ricordi: la sua infanzia a New Jaleyl, le birichinate di quella amorevole piccola peste che era stato il suo cane Omayo, le differenze ma anche le somiglianze tra la cultura vulcaniana e quella rigeliana. Poi, il suo trasferimento sulla Saratoga. Come sin da subito era stato colpito dalla sua professionalità, come pian piano si era reso conto di essersi innamorato di lei, come si era sforzato di accettare il suo matrimonio con Mestral e aveva sofferto silenziosamente. La gelosia che aveva provato verso un uomo che nemmeno conosceva. Ed infine, Nova Velloria. La felicità che aveva provato nel tempo passato assieme a lei, il successivo timore di aver danneggiato irrimediabilmente il suo matrimonio... ma anche l'incapacità di pentirsi veramente di quanto era successo. Perché quei momenti assieme erano stati preziosi per lui, più di ogni altra cosa.
In effetti, un cane non sarebbe una cattiva idea. Quando aveva nominato il cane, era perché gli sembrava un'aggiunta perfetta ad una scenetta idilliaca come quella offerta dalle spore di Nova Velloria. Eppure, l'idea di tenerne uno sulla Saratoga (soprattutto se si trattava del loro cane) aveva i suoi pregi. Ne ho avuto uno da bambino. Sono impegnativi ma offrono un supporto morale da non sottovalutare. Ma, aspetta... te lo faccio vedere...
Non poteva dire di essere un esperto, ma Dakona aveva studiato le arti telepatiche vulcaniane. Se la telepatia a distanza era ancora troppo complessa per lui, un arte tattile come la fusione mentale era nel campo delle sue possibilità. Così, posizionata la sua bibita in bilico tra i rami di un albero vicino, Dakona posò le sue dita sui qui'lari del volto di T'Dal. La mia mente nella tua mente, i miei pensieri nei tuoi pensieri.
Quando le loro menti si sfiorarono, Dakona condusse T'Dal nei propri ricordi: la sua infanzia a New Jaleyl, le birichinate di quella amorevole piccola peste che era stato il suo cane Omayo, le differenze ma anche le somiglianze tra la cultura vulcaniana e quella rigeliana. Poi, il suo trasferimento sulla Saratoga. Come sin da subito era stato colpito dalla sua professionalità, come pian piano si era reso conto di essersi innamorato di lei, come si era sforzato di accettare il suo matrimonio con Mestral e aveva sofferto silenziosamente. La gelosia che aveva provato verso un uomo che nemmeno conosceva. Ed infine, Nova Velloria. La felicità che aveva provato nel tempo passato assieme a lei, il successivo timore di aver danneggiato irrimediabilmente il suo matrimonio... ma anche l'incapacità di pentirsi veramente di quanto era successo. Perché quei momenti assieme erano stati preziosi per lui, più di ogni altra cosa.