29-03-2024, 10:07 AM
Sometimes I think the difference between what we want and what we're afraid of is about the width of an eyelash.
Ethan Scott Umano potenziato
«Mi farebbe davvero piacere ascoltare la tua musica» risposi con entusiasmo genuino. «Credo che la musica, come ogni forma d'arte, sia una finestra sul mondo interiore di chi la crea. È un modo profondo e unico per condividere parti di sé che a volte sono difficili da esprimere a parole.»
La sua spiegazione su come si approcciasse alla composizione musicale, lasciando che il flusso creativo lo guidasse, era affascinante. «Penso che ci sia una bellezza particolare nella spontaneità della creazione musicale. Lasciare che le emozioni e le sensazioni del momento guidino le tue mani sulla chitarra... deve essere un'esperienza incredibilmente liberatoria. Non so suonare strumenti musicali, perciò ti invidio» ammisi
La rivelazione di Haru sul suo approccio alla vita sociale e ai sentimenti mi fece riflettere su quanto fosse importante trovare connessioni autentiche, specialmente in ambienti tranquilli dove era possibile avere conversazioni significative. «Capisco il tuo apprezzamento per le situazioni più tranquille. Le relazioni genuine richiedono spazi in cui possiamo essere veramente noi stessi, senza il rumore e le distrazioni del mondo esterno»
Il fatto che non avesse escluso la possibilità di condividere la sua musica con gli altri, anche se solo in contesti molto intimi come la presenza della famiglia, era un segno della sua apertura a condividere aspetti personali di sé, pur mantenendo una certa riservatezza.
«Sarebbe un onore per me ascoltare qualcosa che hai composto, se e quando ti sentirai a tuo agio nel condividerlo. Non c'è fretta, e non ci deve essere una "occasione" specifica. Forse, un giorno, se ti va, potremmo semplicemente trovarci in uno spazio tranquillo, dove ti senti a tuo agio per suonare» ammisi, sottolineando il mio desiderio di ascoltare senza esercitare alcuna pressione.
Le parole di Haru mi avevano colpito in un modo che non mi aspettavo. La sua sincerità riguardo i sentimenti e la sua maniera di apprezzare le situazioni tranquille avevano risuonato profondamente con me. Ero rimasto sorpreso quando parlò della sua relazione con i sentimenti; un'apertura che mi aveva fatto riflettere. Per la prima volta nella mia vita, sentivo il rischio che potessi innamorarmi seriamente di qualcuno e quel qualcuno era Haru.
Normalmente, ero cauto con i miei sentimenti, difficilmente mi innamoravo, ma con Haru, intuivo che sarebbe stato diverso. C'era qualcosa nella sua presenza, nelle sue parole, che mi attirava irresistibilmente. La prospettiva di chiedergli di uscire, di esplorare la possibilità di un legame più profondo, mi eccitava e mi intimidiva allo stesso tempo. Non volevo spaventarlo o metterlo in una posizione scomoda, soprattutto considerando il contesto professionale che condividevamo e il rispetto che provavo per lui come persona e collega, ero pronto ad esplorare quei sentimenti a costo di stare male.
«La musica ha questo potere unico di unire le persone, di farle sentire vicine anche quando non condividono le stesse esperienze. E io credo fermamente nel valorizzare queste connessioni» aggiunsi, sperando di trasmettere non solo il mio apprezzamento per la sua arte ma anche la mia apertura a scoprire di più su di lui come individuo.
Mentre la nostra conversazione proseguiva, il mio cuore era pieno di domande e possibilità. Avrei trovato il momento giusto per esprimere i miei sentimenti? Avrei avuto il coraggio di chiedergli di uscire, di esplorare insieme cosa potesse nascere tra noi? Sapevo che avrei dovuto procedere con cautela, ma non potevo negare l'emozione che provavo all'idea di avvicinarmi a Haru, di scoprire dove questo nuovo sentimento avrebbe potuto portarci… se poteva esserci qualcosa, ovviamente.
La sua spiegazione su come si approcciasse alla composizione musicale, lasciando che il flusso creativo lo guidasse, era affascinante. «Penso che ci sia una bellezza particolare nella spontaneità della creazione musicale. Lasciare che le emozioni e le sensazioni del momento guidino le tue mani sulla chitarra... deve essere un'esperienza incredibilmente liberatoria. Non so suonare strumenti musicali, perciò ti invidio» ammisi
La rivelazione di Haru sul suo approccio alla vita sociale e ai sentimenti mi fece riflettere su quanto fosse importante trovare connessioni autentiche, specialmente in ambienti tranquilli dove era possibile avere conversazioni significative. «Capisco il tuo apprezzamento per le situazioni più tranquille. Le relazioni genuine richiedono spazi in cui possiamo essere veramente noi stessi, senza il rumore e le distrazioni del mondo esterno»
Il fatto che non avesse escluso la possibilità di condividere la sua musica con gli altri, anche se solo in contesti molto intimi come la presenza della famiglia, era un segno della sua apertura a condividere aspetti personali di sé, pur mantenendo una certa riservatezza.
«Sarebbe un onore per me ascoltare qualcosa che hai composto, se e quando ti sentirai a tuo agio nel condividerlo. Non c'è fretta, e non ci deve essere una "occasione" specifica. Forse, un giorno, se ti va, potremmo semplicemente trovarci in uno spazio tranquillo, dove ti senti a tuo agio per suonare» ammisi, sottolineando il mio desiderio di ascoltare senza esercitare alcuna pressione.
Le parole di Haru mi avevano colpito in un modo che non mi aspettavo. La sua sincerità riguardo i sentimenti e la sua maniera di apprezzare le situazioni tranquille avevano risuonato profondamente con me. Ero rimasto sorpreso quando parlò della sua relazione con i sentimenti; un'apertura che mi aveva fatto riflettere. Per la prima volta nella mia vita, sentivo il rischio che potessi innamorarmi seriamente di qualcuno e quel qualcuno era Haru.
Normalmente, ero cauto con i miei sentimenti, difficilmente mi innamoravo, ma con Haru, intuivo che sarebbe stato diverso. C'era qualcosa nella sua presenza, nelle sue parole, che mi attirava irresistibilmente. La prospettiva di chiedergli di uscire, di esplorare la possibilità di un legame più profondo, mi eccitava e mi intimidiva allo stesso tempo. Non volevo spaventarlo o metterlo in una posizione scomoda, soprattutto considerando il contesto professionale che condividevamo e il rispetto che provavo per lui come persona e collega, ero pronto ad esplorare quei sentimenti a costo di stare male.
«La musica ha questo potere unico di unire le persone, di farle sentire vicine anche quando non condividono le stesse esperienze. E io credo fermamente nel valorizzare queste connessioni» aggiunsi, sperando di trasmettere non solo il mio apprezzamento per la sua arte ma anche la mia apertura a scoprire di più su di lui come individuo.
Mentre la nostra conversazione proseguiva, il mio cuore era pieno di domande e possibilità. Avrei trovato il momento giusto per esprimere i miei sentimenti? Avrei avuto il coraggio di chiedergli di uscire, di esplorare insieme cosa potesse nascere tra noi? Sapevo che avrei dovuto procedere con cautela, ma non potevo negare l'emozione che provavo all'idea di avvicinarmi a Haru, di scoprire dove questo nuovo sentimento avrebbe potuto portarci… se poteva esserci qualcosa, ovviamente.