02-04-2024, 05:44 PM
I'm a perfectionist, so my bossiness definitely comes out.
Saff | Zaldan
Il silenzio che pervadeva il laboratorio medico era quasi sovrannaturale, rotto solo dal tono artificiale ma preoccupato del MOE appena attivato. La situazione che stavamo affrontando era critica, e la sua incapacità di accedere agli aggiornamenti poteva rivelarsi un serio ostacolo. Tuttavia, l'idea di disattivarla non era contemplabile. Con la nave in preda a un contagio che trasformava l'equipaggio in creature aggressive e irriconoscibili, ogni secondo era prezioso e l'assistenza di Nina, seppur limitata, era indispensabile.
«Capisco le tue preoccupazioni» iniziai, facendo del mio meglio per mantenere la calma nonostante la tensione che si poteva quasi tagliare con un coltello. «Ma ci troviamo in una situazione di emergenza critica. Un virus sconosciuto sta infettando l'equipaggio, trasformandoli in ciò che potremmo definire zombie.» Ammettere questa realtà mi costava, ogni parola era pesante di significato e di paura.
«La disattivazione non è un'opzione al momento. Nonostante la mancanza di aggiornamenti, la tua conoscenza medica è troppo preziosa per essere messa da parte ora. Abbiamo un disperato bisogno di analizzare questo virus, di comprendere il suo meccanismo di contagio e, più importante, di sviluppare un antidoto. E tu, essendo immune, sei la nostra migliore speranza.»
Mi avvicinai all'interfaccia del laboratorio, accedendo ai dati raccolti finora sul virus, la tensione era palpabile. «Il tuo ruolo principale sarà supportarmi nella sintesi di un antidoto e, dato il tuo status di ologramma, sei l'unica qui che non rischia il contagio. Questo ti rende incredibilmente preziosa... ma se hai idee aggiuntive, sono le benvenute» dissi in primo momento, poi con una nota di serietà nella mia voce, aggiunsi, «Sarò io, e al massimo Polina Riker, l'infermiera, ad interfacciarmi con te. La situazione è troppo pericolosa per permettere a più persone di entrare in contatto, anche solo con un programma olografico.»
Mentre inserivo i comandi per cercare più informazioni, riflettevo su ciò che ci aspettava. «Avrai bisogno anche di assistere nelle procedure chirurgiche. Molti sono gravemente feriti, e senza il tuo intervento, temo che perderemo più vite. Sei pronta a prendere in carico queste responsabilità?»
Nonostante il caos che ci circondava, una parte di me trovava conforto nella presenza del MOE. La sua assistenza, anche se non aggiornata agli ultimi sviluppi medici, rappresentava un barlume di speranza. Insieme, forse, potevamo trovare una via d'uscita da questo incubo, affrontando il contagio e salvando quante più vite possibile sulla Voyager.
«Capisco le tue preoccupazioni» iniziai, facendo del mio meglio per mantenere la calma nonostante la tensione che si poteva quasi tagliare con un coltello. «Ma ci troviamo in una situazione di emergenza critica. Un virus sconosciuto sta infettando l'equipaggio, trasformandoli in ciò che potremmo definire zombie.» Ammettere questa realtà mi costava, ogni parola era pesante di significato e di paura.
«La disattivazione non è un'opzione al momento. Nonostante la mancanza di aggiornamenti, la tua conoscenza medica è troppo preziosa per essere messa da parte ora. Abbiamo un disperato bisogno di analizzare questo virus, di comprendere il suo meccanismo di contagio e, più importante, di sviluppare un antidoto. E tu, essendo immune, sei la nostra migliore speranza.»
Mi avvicinai all'interfaccia del laboratorio, accedendo ai dati raccolti finora sul virus, la tensione era palpabile. «Il tuo ruolo principale sarà supportarmi nella sintesi di un antidoto e, dato il tuo status di ologramma, sei l'unica qui che non rischia il contagio. Questo ti rende incredibilmente preziosa... ma se hai idee aggiuntive, sono le benvenute» dissi in primo momento, poi con una nota di serietà nella mia voce, aggiunsi, «Sarò io, e al massimo Polina Riker, l'infermiera, ad interfacciarmi con te. La situazione è troppo pericolosa per permettere a più persone di entrare in contatto, anche solo con un programma olografico.»
Mentre inserivo i comandi per cercare più informazioni, riflettevo su ciò che ci aspettava. «Avrai bisogno anche di assistere nelle procedure chirurgiche. Molti sono gravemente feriti, e senza il tuo intervento, temo che perderemo più vite. Sei pronta a prendere in carico queste responsabilità?»
Nonostante il caos che ci circondava, una parte di me trovava conforto nella presenza del MOE. La sua assistenza, anche se non aggiornata agli ultimi sviluppi medici, rappresentava un barlume di speranza. Insieme, forse, potevamo trovare una via d'uscita da questo incubo, affrontando il contagio e salvando quante più vite possibile sulla Voyager.