29-04-2024, 10:08 AM
It's nice to have a family.
Carol Marcus Umana
Ascoltando Jim esprimere i suoi pensieri e le sue preoccupazioni riguardo alla situazione con gli Elkariani, capii quanto fosse difficile per lui distaccarsi dai problemi che incontrava nel suo ruolo. La sua abilità di navigare tra questioni di sicurezza e politica interstellare non smetteva mai di impressionarmi, anche se a volte lo portava a portarsi il peso del mondo sulle spalle.
«Due giorni possono sembrare lunghi, ma so che riuscirai a gestirli come hai sempre fatto. E, chi lo sa, forse emergono nuove informazioni che chiariscono meglio la situazione» risposi, cercando di offrirgli un po' di conforto.
Il suo cambio di argomento mi fece sorridere, apprezzando il suo tentativo di mantenere la serata il più leggera possibile. «Dimentichiamo gli Elkariani per ora»concordai. «E a proposito di cibo, sembra che tu stia facendo scoperte interessanti qui. Un sette è un buon voto, considerando la tua solita severità con i nuovi piatti»
Quando Jim sollevò il tema delle mie visite mediche, annuii con un sorriso rassicurante. «D'accordo... è che mi vergognavo e avevi già tanti pensieri... per ora gli ho chiesto solo informazioni generali, ad esempio cosa posso e non posso mangiare, e se c'erano soluzioni per le nausee al mattino che a volte sembrano più fastidiose. Sai, sto avendo qualche dolore qua e là... Sono forse un po' troppo protettiva con il bambino, ma voglio fare tutto nel modo giusto. È importante per me che questa gravidanza vada liscia, dato che è il nostro bambino e non voglio rischiare di perderlo per nulla al mondo.» ammisi sentendo le guance andare a fuoco, mangiando una sorta di... polpetta color arancione fluo. Bevvi un lungo sorso d'acqua subito dopo.
«Troppo salato per me, ma tutto sommato non è male.» ammisi
Quando Jim si fece serio, parlando delle sue preoccupazioni per me e del nostro potenziale futuro sulla Terra, sentii il calore e la sincerità nelle sue parole. Era raro che parlassimo di pianificare una vita insieme su un pianeta, e l'idea era sia eccitante che un po' intimidatoria.
«Apprezzo davvero che tu voglia essere coinvolto e supportarmi. Se c'è qualcosa che mi preoccupa, te lo dirò, lo prometto. Per ora, sto solo cercando di stare al passo con tutto» risposi, toccando la sua mano in segno di rassicurazione.
Quanto alla proposta di trasferirci sulla Terra, la menzione di Londra e di mia madre annuii, ci avevo pensato tutta la notte, ma non volevo agitarlo più del dovuto, ma dato che aveva tirato fuori l'argomento...«Ho parlato così tanto di te a mia madre che lei già ti adora e penso che anche mio padre ti avrebbe molto apprezzato se avesse avuto la possibilità di conoscerti meglio.» La mia espressione si fece un po' malinconica al pensiero di mio padre, ma poi tornai a concentrarmi su Jim e sul nostro futuro.
«Per quanto riguarda la tua proposta di trasferirci, ci ho pensato molto stanotte e per quanto apprezzerei stare insieme sulla Terra, con una tua promozione... non sono del tutto convinta che accettare sarebbe la scelta migliore per te. Ti ho visto in azione qui, sulla nave, e so quanto questo posto sia una parte fondamentale della tua vita e della tua identità. Non voglio privarti di ciò che ti rende chi sei e tantomeno di qualcosa che ti rende felice. Tuttavia, più ripenso alle foto che mi hai mostrato, più rifletto sul fatto che potrei davvero fare un passo indietro per un po', potrei trasferirmi sulla Terra, o magari su una base stellare subito dopo la nascita del bambino. Potrei continuare a lavorare sul Progetto Genesis e forse per te sarebbe più facile raggiungerci durante i tuoi viaggi e magari tornerei quando il bambino è abbastanza grande. Tuttavia, sarebbe bello che il bambino nascesse qui, sulla nave. Bones ci conosce bene, ci sei tu e, a meno di emergenze, potresti assistere alla nascita... Hai preferenze riguardo il nome?»
Guardai Jim negli occhi, cercando di leggere la sua reazione a queste parole.
«Due giorni possono sembrare lunghi, ma so che riuscirai a gestirli come hai sempre fatto. E, chi lo sa, forse emergono nuove informazioni che chiariscono meglio la situazione» risposi, cercando di offrirgli un po' di conforto.
Il suo cambio di argomento mi fece sorridere, apprezzando il suo tentativo di mantenere la serata il più leggera possibile. «Dimentichiamo gli Elkariani per ora»concordai. «E a proposito di cibo, sembra che tu stia facendo scoperte interessanti qui. Un sette è un buon voto, considerando la tua solita severità con i nuovi piatti»
Quando Jim sollevò il tema delle mie visite mediche, annuii con un sorriso rassicurante. «D'accordo... è che mi vergognavo e avevi già tanti pensieri... per ora gli ho chiesto solo informazioni generali, ad esempio cosa posso e non posso mangiare, e se c'erano soluzioni per le nausee al mattino che a volte sembrano più fastidiose. Sai, sto avendo qualche dolore qua e là... Sono forse un po' troppo protettiva con il bambino, ma voglio fare tutto nel modo giusto. È importante per me che questa gravidanza vada liscia, dato che è il nostro bambino e non voglio rischiare di perderlo per nulla al mondo.» ammisi sentendo le guance andare a fuoco, mangiando una sorta di... polpetta color arancione fluo. Bevvi un lungo sorso d'acqua subito dopo.
«Troppo salato per me, ma tutto sommato non è male.» ammisi
Quando Jim si fece serio, parlando delle sue preoccupazioni per me e del nostro potenziale futuro sulla Terra, sentii il calore e la sincerità nelle sue parole. Era raro che parlassimo di pianificare una vita insieme su un pianeta, e l'idea era sia eccitante che un po' intimidatoria.
«Apprezzo davvero che tu voglia essere coinvolto e supportarmi. Se c'è qualcosa che mi preoccupa, te lo dirò, lo prometto. Per ora, sto solo cercando di stare al passo con tutto» risposi, toccando la sua mano in segno di rassicurazione.
Quanto alla proposta di trasferirci sulla Terra, la menzione di Londra e di mia madre annuii, ci avevo pensato tutta la notte, ma non volevo agitarlo più del dovuto, ma dato che aveva tirato fuori l'argomento...«Ho parlato così tanto di te a mia madre che lei già ti adora e penso che anche mio padre ti avrebbe molto apprezzato se avesse avuto la possibilità di conoscerti meglio.» La mia espressione si fece un po' malinconica al pensiero di mio padre, ma poi tornai a concentrarmi su Jim e sul nostro futuro.
«Per quanto riguarda la tua proposta di trasferirci, ci ho pensato molto stanotte e per quanto apprezzerei stare insieme sulla Terra, con una tua promozione... non sono del tutto convinta che accettare sarebbe la scelta migliore per te. Ti ho visto in azione qui, sulla nave, e so quanto questo posto sia una parte fondamentale della tua vita e della tua identità. Non voglio privarti di ciò che ti rende chi sei e tantomeno di qualcosa che ti rende felice. Tuttavia, più ripenso alle foto che mi hai mostrato, più rifletto sul fatto che potrei davvero fare un passo indietro per un po', potrei trasferirmi sulla Terra, o magari su una base stellare subito dopo la nascita del bambino. Potrei continuare a lavorare sul Progetto Genesis e forse per te sarebbe più facile raggiungerci durante i tuoi viaggi e magari tornerei quando il bambino è abbastanza grande. Tuttavia, sarebbe bello che il bambino nascesse qui, sulla nave. Bones ci conosce bene, ci sei tu e, a meno di emergenze, potresti assistere alla nascita... Hai preferenze riguardo il nome?»
Guardai Jim negli occhi, cercando di leggere la sua reazione a queste parole.