14-07-2024, 08:49 PM
It's nice to have a family.
Carol Marcus Umana
«È davvero quello che voglio» confermai, sorpresa e ammirata che Jim conoscesse così bene quel passaggio di *Amleto*. La sua citazione era stata tanto appropriata quanto inaspettata, e questo mi fece riflettere su quanto ancora avessi da scoprire su di lui. «Devo ammettere che sono sorpresa che tu conosca quel passaggio. Sono felice di aver scelto quel volume, a questo punto» dissi con un sorriso che rifletteva la mia sincera gioia.
Mentre riflettevo sul testo, una domanda mi sorse spontanea, data la mia incertezza sulla trama. «Jim, Ophelia muore, vero? Non ne sono completamente certa» chiesi, cercando di ricordare i dettagli dell'opera. La sua risposta avrebbe chiarito quel dubbio che aleggiava nella mia mente da quando aveva recitato quel pezzo, per poi aggiungere «Perché se così fosse, possiamo cambiare il finale, accetterei volentieri» dissi scherzosamente. Non potevo negare che l'idea di reinterpretare un classico con un tocco personale mi intrigasse. «Non perché l'allenamento non possa essere utile, ma preferirei non pensare di lasciarci le penne per almeno tanti anni, nemmeno se è finzione» aggiunsi, con un sorriso complice. La possibilità di cambiare il finale di una storia così iconica come Amleto mi sembrava un modo stimolante e creativo per coinvolgermi in questo progetto. Non solo avrebbe offerto una nuova prospettiva su una storia ben nota, ma avrebbe anche alleggerito il peso di quei temi più oscuri che Shakespeare esplora con tanta maestria.
Sentivo crescere dentro di me un'emozione palpabile per l'avventura teatrale che ci aspettava. Era un misto di eccitazione per il progetto creativo e la vicinanza emotiva che si creava con Jim mentre pianificavamo insieme. Questo nuovo progetto non solo avrebbe rinfrescato il mio spirito spesso troppo serio e lavorativo, ma mi avrebbe anche permesso di esplorare nuove dimensioni del mio essere in un contesto ludico e creativo... sapevo che con Jim al mio fianco, sapevo che ogni passo di questa nuova avventura sarebbe stato un piacere da scoprire.
Mentre riflettevo sul testo, una domanda mi sorse spontanea, data la mia incertezza sulla trama. «Jim, Ophelia muore, vero? Non ne sono completamente certa» chiesi, cercando di ricordare i dettagli dell'opera. La sua risposta avrebbe chiarito quel dubbio che aleggiava nella mia mente da quando aveva recitato quel pezzo, per poi aggiungere «Perché se così fosse, possiamo cambiare il finale, accetterei volentieri» dissi scherzosamente. Non potevo negare che l'idea di reinterpretare un classico con un tocco personale mi intrigasse. «Non perché l'allenamento non possa essere utile, ma preferirei non pensare di lasciarci le penne per almeno tanti anni, nemmeno se è finzione» aggiunsi, con un sorriso complice. La possibilità di cambiare il finale di una storia così iconica come Amleto mi sembrava un modo stimolante e creativo per coinvolgermi in questo progetto. Non solo avrebbe offerto una nuova prospettiva su una storia ben nota, ma avrebbe anche alleggerito il peso di quei temi più oscuri che Shakespeare esplora con tanta maestria.
Sentivo crescere dentro di me un'emozione palpabile per l'avventura teatrale che ci aspettava. Era un misto di eccitazione per il progetto creativo e la vicinanza emotiva che si creava con Jim mentre pianificavamo insieme. Questo nuovo progetto non solo avrebbe rinfrescato il mio spirito spesso troppo serio e lavorativo, ma mi avrebbe anche permesso di esplorare nuove dimensioni del mio essere in un contesto ludico e creativo... sapevo che con Jim al mio fianco, sapevo che ogni passo di questa nuova avventura sarebbe stato un piacere da scoprire.