Questa discussione è chiusa

USS Saratoga Io non sono una spia klingon
#1

Role per @@Les @T'Dal
Continua da "Sei mai salito a bordo di una nave klingon?"

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Settore Betazoide
Navetta klingon in avvicinamento alla USS Saratoga

Seeth aveva scelto nuovamente di muoversi in navetta, nonostante la gentile offerta della USS Saratoga di accettare il suo teletrasporto direttamente dalla IKS Kal'Ruq. La mezza klingon aveva i suoi buoni motivi per rifiutare l'istantaneo teletrasporto per uno scomodo, per quanto breve, viaggio in navetta ma non era sua intenzione spiegarli ai federali. Poteva solo sperare che il Console Suder prendesse quella sua decisione come semplice diffidenza klingon. La diplomatica betazoide sapeva fin troppo sulla società trill, tra cui il suo segreto più grande, quindi difficilmente le avrebbe potuto rifilare la sua solita scusa di voler rispettare le norme del popolo di sua madre. Aveva poco senso che una mezzosangue come lei, dall'aspetto decisamente più klingon che trill, seguisse l'abitudine trill di rifiutare il teletrasporto "per motivi culturali" allo scopo di proteggere il segreto e l'incolumità dei trill uniti.

Era passata poco più di una settimana dalla chiamata che aveva involontariamente causato la scoperta di un agente dormiente klingon sulla Saratoga. Seeth aveva lasciato le indagini interne riguardanti "Jor Erulen" ai suoi colleghi dell'Intelligence, sperando di cavarsela con un rimprovero ufficiale e una macchia sullo stato di servizio a cui avrebbe potuto rimediare una volta scoperta la mente criminale dietro alla droga San. Invece, si era ritrovata incaricata di risolvere anche quel nuovo incidente diplomatico. Come se l'indagine sulla droga non la tenesse già sufficientemente impegnata.

Non che l'indagine stesse andando bene. La recente visita alla Stazione Orion si era rivelata l'ennesimo buco nell'acqua. Se non si considerava la flebile pista che conduceva ad Erulen, Seeth non sapeva più da che parte indagare. Cominciava a capire perché la Guardia Imperiale si stava concentrando così tanto su Kela Idaris: era l'unico collegamento coi criminali in loro possesso. Quasi cominciava a dispiacersi per il contrabbandiere trill, considerando il guaio in cui si era cacciato.

Saratoga, qui è la navetta klingon Suv'chu con a bordo il diplomatico Rahnaz. La voce del pilota riportò l'attenzione di Seeth sulla situazione attuale. Mentre lei stava riflettendo sulla situazione, la navetta si era avvicinata alla USS Saratoga. Chiedo il permesso di attracco.
#2

Korinna Suder

Betazoid

Korinna era particolarmente di buonumore quel giorno: non solo era riuscita ad evitare che il Comando di Flotta le affiancasse un diplomatico di fiducia, ma sarebbe finalmente riuscita a rivedere T'Dal di persona. Due volte nel corso dello stesso anno e a distanza di pochi mesi era una novità più unica che rara, ma certamente gradita. Per quanto apprezzasse la possibilità di tenersi aggiornata tramite videochiamata sulle avventure della vulcaniana, non era un sostituto neanche lontanamente paragonabile di un vero incontro.

La donna sistemò il lungo abito verde pastello che le arrivava fino alle caviglie. L'abito era fermato in vita da una cintura viola acceso con delle decorazioni floreali in stoffa cangiante, ma non tanto da riuscire a deviare l'attenzione dalla generosa scollatura del vestito che lasciava poco spazio all'immaginazione. Per l'occasione il Comando aveva deciso di nominarla momentaneamente ambasciatrice per conto della Federazione e sebbene sapesse di dovere un grosso favore all'ammiraglio Dorn per questo, era certa di poter portare a termine quell'incarico nel migliore dei modi almeno quanto lo era del fatto che questo avrebbe contribuito non poco a dare quella spinta di cui la sua carriera aveva bisogno in quel momento. Per questo aveva orgogliosamente appuntato sul suo abito la spilletta che la identificava come ambasciatrice federale e non vedeva l'ora di potersi mettere all'opera.

Solitamente sarebbe stato compito dei suoi accompagnatori occuparsi di chiamare la Saratoga, ma non era certo la prima volta che metteva piede su una nave federale e in fondo essere indipendente le piaceva ... informi il suo capitano che sono pronta a salire a bordo comunicò all'addetto al teletrasporto della Saratoga ... ah, e ricordi a T'Dal che mi ha promesso una degna accoglienza. si premurò di sottolineare con voce allegra.
#3

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Era passata poco più di una settimana da quando avevo scoperto che il mio primo ufficiale non era chi diceva di essere ed in quel momento mi ero trovata in una situazione così delicata, che speravo di non ritrovarmici una seconda volta. In realtà, segretamente ringraziavo in cuor mio, sia che il comando della Flotta non avesse incaricato me come ambasciatore per conto della Federazione, sia che fosse Korinna ad occuparsene, in quanto lei era la persona migliore per il ruolo e sapevo che non ero esattamente una campionessa di diplomazia... senza dimenticare che sapevo di non aver avuto una condotta esemplare la settimana prima. L'ultima volta che avevo parlato con le due donne ero in una condizione di forte stress emotivo, che riuscii poi ad arginare grazie all'aiuto di Dakona, ma in realtà dovevo ringraziare anche mio fratello maggiore Elieth. Lo avevo chiamato una notte, dalla mia stanza, avevamo parlato a lungo e gli chiesi consigli riguardo la sua esperienza come ambasciatore (ma anche come vulcaniano che aveva affrontato con successo il Kolinahr) come potevo gestire al meglio la situazione in cui mi trovavo. La condivisione della sua esperienza fu illuminante e ne avrei fatto tesoro. Non era stato facile avvertire i miei ufficiali di plancia del motivo della visita di una diplomatica klingon e di una delegata della federazione, ma speravo e credevo di essere riuscita a gestire la cosa in maniera adeguata.

Avevo chiesto sia a Dakona in quanto mio primo ufficiale medico - ma in realtà allo stato attuale una delle pochissime persone (se non forse l'unica) di cui mi fidavo ciecamente tra i miei ufficiali di pancia - sia al mio primo ufficiale di essere presenti con me all'arrivo delle due donne: una tramite navetta e l'altra tramite teletrasporto, avrei accolto entrambe personalmente con i due al mio fianco.
«Hai consigli da darmi?» chiesi a Dakona guardandolo, mentre il mio primo ufficiale era rimasto indietro un istante.
Stavamo raggiungendo l'hangar quando ci fu un trillo da un comunicatore a parete, dove la voce del navigatore dal ponte annunciava che la navetta era in avvicinamento e sarebbero arrivata entro un minuto.

«La trasferisca a bordo tenente. T'Dal, chiudo.» dissi al che fu il tenente a comunicare prima tramite al comunicatore «Picchetto d'onore nell'hangar» per poi comunicare alla navetta klingon «Suv'chu, autorizzazione di attracco accordata. Seguire le coordinate di attracco designante e procedere con cautela. Benvenuti a bordo della Saratoga.»

Attesi che la klingon scendesse e feci qualche passo in avanti nella sua direzione. 

«Diplomatico Rahnaz. Le dò il benvenuto sulla Saratoga.» dissi facendo il mio saluto vulcaniano. «Le voglio presentare il mio primo ufficiale Jor Erulen, e il mio primo ufficiale medico, il dottor Raal. Il console Suder dovrebbe arrivare in sala teletrasporto a breve. Preferisce venire con noi o andare negli alloggi che le sono stati assegnati?» chiesi gentilmente.
In quel momento ci fu un trillo da un comunicatore a parete, dove la voce del mio tecnico del teletrasporto annunciava che la console Sulder era pronta al teletrasporto, per poi aggiungere «La console vorrebbe ricordale che le ha promesso una degna accoglienza»

Segretamente ero davvero felice che Korinna arrivasse sulla nave: era passato tempo da quando ci eravamo viste di persona l'ultima volta e forse questa era la prima volta da quando avevo la mia nave che ci vedevamo due volte in un anno. Sapevo che era una visita di lavoro, ma mi chiesi se ci sarebbe stato un momento di relax.

«Arriviamo subito.» dissi, per poi guardare il dottore e il mio primo ufficiale, chiedendo «Credo che potremmo essere una degna accoglienza. Voi che ne dite?»

Arrivata alla sala teletrasporto, guardai il tenente e diedi l'ordine  «Energia.» dissi, per poi guardare la mia amica comparire sulla pedana.

«Korinna, benvenuta sulla Saratoga.» dissi facendo il mio saluto vulcaniano. «Ti voglio presentare il mio primo ufficiale Jor Erulen, e il mio primo ufficiale medico, il dottor Raal. Spero tu abbia trovato soddisfacente il nostro comitato di accoglienza.»

#4

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

Mentre camminava al fianco di T'Dal, diretto assieme a lei e al primo ufficiale verso l'hangar, Dakona aveva un'espressione apparentemente calma in volto. Per quanto il capitano si fosse confidato con lui, riferendogli quanto necessario permettergli di supportare lei e l'equipaggio in quella complessa vicenda, il rigeliano sentiva di non avere sufficienti informazioni per poter essere realmente d'aiuto. D'aiuto a T'Dal ma anche e soprattutto al comandante Erulen. Grazie alle sedute a cui l'aveva praticamente costretto, le condizioni psicologiche dell'uomo avevano cominciato a migliorare ma il betazoide era ben lungi dal poter essere considerato idoneo al servizio. Se Dakona non aveva ancora usato la sua autorità per rimuoverlo dal servizio era solo perché il consigliere di bordo aveva rilevato un importante miglioramento nelle sue condizioni... e a causa dei sospetti che erano recentemente ricaduti sull'ignaro ufficiale.

Solo di mantenere la calma e ti tenere la mente aperta. Rispose a T'Dal, tenendo la voce sufficientemente bassa per evitare di essere sentito dal più distante Erulen. Non abbiamo ancora certezze, solo sospetti. Non sappiamo se quanto hai percepito possa essere considerato un'ammissione di colpevolezza o un residuo del trauma passato.

Dakona non voleva mettere ombre sulle capacità telepatiche di T'Dal, in quanto era ben consapevole che la vulcaniana era ben più abile in quell'arte di lui, eppure non poteva escludere totalmente la possibilità che la donna avesse mal interpretato i pensieri dell'uomo. Non si era trattato di una vera e propria fusione vulcaniana e le condizioni psicologiche di Erulen in quel momento non erano delle migliori. Per quanto Dakona in primis non fosse così ottimista sull'innocenza di Erulen, era disposto ad offrirgli il beneficio del dubbio. Poteva solo sperare che il Console Suder riuscisse a chiudere definitivamente quella faccenda, in un modo o nell'altro.

Il riavvicinarsi del primo ufficiale non gli permise di dire altro fino a quando arrivarono all'hangar. Osservò la navetta klingon atterrare come da disposizioni, e tre klingon - due donne e un uomo - uscirne. La ringrazio, capitano T'Dal. Disse una delle donne, quella che T'Dal aveva chiamato Rahnaz. Le presento la dottoressa Roc, ufficiale medico della Kal'Ruq, e il guardiamarina Kazu, che ha pilotato la navetta. Mentre la diplomatica presentava i suoi accompagnatori, Dakona notò con interesse l'occhiataccia che la sua controparte klingon gli lanciò. Quello era disprezzo e aria di superiorità? Sarebbe stato divertente collaborare con la dottoressa Roc. Verrò volentieri a dare il benvenuto al console Suder. Proseguì nel frattempo Rahnaz, per poi lanciare un'occhiata interrogativa all'altra klingon. Attenderò negli alloggi. Rispose Roc, in modo quasi brusco.

L'attenzione di Dakona fu presto distolta dal carattere brusco della dottoressa grazie alle parole di T'Dal. Sì, direi di sì. Un capitano, un primo ufficiale, un ufficiale medico capo e un diplomatico straniero, quale migliore accoglienza si potrebbe avere? Rispose scherzoso, un lieve sorriso sulle labbra. Gli faceva piacere notare la felicità che era trapelata dalle parole del capitano. L'ultimo periodo era stato difficile, poteva solo sperare che la compagnia della console l'aiutasse almeno un poco a rilassarsi. Assieme a T'Dal, al primo ufficiale e a Rahnaz, Dakona si diresse quindi alla sala teletrasporto.

Mi son portata dietro la dottoressa, perché potrebbe essere utile, e un pilota, perché serviva qualcuno che pilotasse la navetta. Possiamo liberamente ignorarli fino al momento in cui serviranno. ^^
#5

Korinna Suder

Betazoid

Korinna doveva riconoscere che, considerato il poco preavviso, T'Dal era riuscita a mettere insieme un colorito gruppetto per darle il benvenuto: nuqneH qaleghneS salutò in direzione della klingon, con una delle poche frasi nella sua lingua che era riuscita a imparare nel corso di quella breve missione diplomatica. Poi la sua attenzione si diresse verso l'amica Capitano... la salutò, ricambiando il saluto vulcaniano e contemporaneamente proiettando verso l'amica la gratitudine che provava per il prezioso aiuto che le aveva dato e la gioia di poterla nuovamente incontrare dal vivo, il tutto condito da una leggera eccitazione per il compito che le attendeva e una nota di curiosità nei confronti della nave: era abbastanza sicura di riconoscere quella sala teletrasporto classe Miranda? azzardò dieci ponti... no, aspetta. Undici. Velocità di crociera curvatura 7 punto... ok, non ricordo. ammise, realizzando che i suoi ricordi per quel genere di informazioni si stavano annebbiando: ai tempi dell'accademia sarebbe certamente riuscita ad essere più precisa.

Le presentazioni, tuttavia, fornirono una distrazione sufficiente dalla tecnologia di bordo. Korinna scese dalla pedana, muovendo un cenno di saluto verso i due ufficiali è sempre un piacere incontrare un connazionale... se non ricordo male ci siamo già visti di sfuggita in qualche videochiamata. Comandante, devo ringraziarla per l'aiuto nell'arduo compito di tenere T'Dal lontana dal suo lavoro il tempo necessario almeno a mangiare. Senza di lei temo potrebbe scordarsene. disse, per poi valutare attentamente il dottore. Dakona Raal corresse l'amica, divertita dal fatto che, per l'ennesima volta, avesse omesso il nome dell'uomo. Sì... ora capisco molte cose... commentò con un sorriso sornione, ma subito la sua attenzione parve balzare altrove. Possiamo fare un giro, prima di iniziare? suggerì, sapendo che la scusa ufficiale era quella di un intervento della Federazione nelle difficili trattative tra Betazed e l'Impero Klingon mi serve tempo comunicò a T'Dal c'è qualcosa di strano nella mente di quest'uomo, ma non riesco... è complicato. concluse, non sapendo come tradurre in parole ciò che stava tendando di fare o come descrivere in modo comprensibile le difficoltà che stava incontrando.
#6

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Quando mi consigliò di tenere la mente aperta annuii, quando mi disse che avevamo solo sospetti lasciai uscire un leggero sospiro.
«D'accordo e hai ragione. Non possiamo permetterci di accusare qualcuno senza prove concrete.» dissi piano per poi aggiungere piano, giusto un istante prima che Erulen tornasse dissi «Ho una richiesta illogica da farti stammi vicino, credo avrò bisogno del tuo aiuto oggi più che mai. Credo mi aiuterà a mantenere la calma.»

C'era quella parte illogicamente umana in me che avrebbe voluto prendergli la mano, come avevamo fatto sul pianeta, ma non era possibile, non in quel momento, era inappropriato anche solo che io lo pensassi. Ripensai alle conversazioni che avevamo fatto negli ultimi giorni e respirai. "Va tutto bene, ho tutto sotto controllo. Ci sono Dakona e Korinna. Sono a casa, tutto è sotto controllo." pensai e mi tranquillizzai.

«Dottoressa Roc, guardiamarina Kazu, benvenuti.» dissi mostrando loro il mio saluto vulcaniano.
«Dottore, non credo di essere esperta, ma non credo che la dottoressa sia una tua ammiratrice.» gli dissi, mentre una parte di me era ben contenta che non fosse così.
«Molto bene, dottoressa. Il guardiamarina Kim la accompagnerà ai vostri alloggi» dissi. In condizioni normali l'avrei accompagnata io stessa, ma Korinna stava arrivando. 
Alle parole di Dakona riguardo l'accoglienza annuii appena.
«Non saprei dottore, il console talvolta è difficile da accontentare, ma credo sarà soddisfatta. Lo sapremo a breve.» dissi guardandolo, sentendo che la tensione che era arrivata poco prima stava scemando.

Ricambiai il sentimento, prima gratitudine, poi mostrandole la felicità di poterle fare vedere la nave e di averla lì.
«Si classe Miranda, undici ponti e warp 7 è corretto.» dissi pacatamente guardandola, mentre il mio primo ufficiale un istante prese parola.

«La classe Constitution è imbattibile, ma la Saratoga si difende bene.» disse il primo ufficiale per poi aggiungere allegro «Si, è corretto, sono io, finalmente associo un volto alla voce che sentivo. Non c'è bisogno di ringraziarmi, è sempre un piacere cenare con il capitano. Tuttavia, non posso prendere tutto il credito per la cena, di tanto in tanto è merito del dottore che mi chiedeva di passare a controllare. In ogni caso, è vero: è bello incontrare una connazionale.»

Alzai un sopracciglio guardando Dakona. A quanto pare, avevo ragione a temere che il primo ufficiale fosse gentilmente mandato da lui, soprattutto dopo alcune missioni. Avrei preferito che fosse lui a venire a cena? Certo. Lo avrei ammesso? Non così facilmente e non davanti a tutta quella gente.
«Si, è Dakona Raal, in persona.» dissi rivolta a Korinna, sentendo di nuovo le guance prendere un color verde, ma ben felice di cambiare discorso. Speravo che nessuno se ne fosse accorto. Soprattutto Dakona.

«Certamente, volentieri. Da dove volete cominciare la visita? Dottore, vieni con me o torni in infermeria?» chiesi guardando prima Korinna e poi Seeth, prima di rivolgermi a Dakona. Sapevo che gli avevo chiesto di rimanere al mio fianco, ma non volevo che si sentisse obbligato dalle mie parole di prima.

//Capisco e d'accordo. Tutto il tempo che ti serve, poi eventualmente andiamo alla sala tattica.// risposi a Korinna.

#7

Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.

Seeth Rahnaz Mezza Klingon

Dottore, non credo di essere esperta, ma non credo che la dottoressa sia una tua ammiratrice. Quando il capitano T'Dal si rivolse in quel modo all'ufficiale medico capo, a Seeth sfuggì un sorriso. Non l'ho incontrata prima d'ora, chissà quale sarà il problema. Sentì Raal commentare, con un tono più divertito che preoccupato. Chinatosi leggermente verso la vulcaniana, l'uomo proseguì con un tono di voce più basso: E io che pensavo di essere di bell'aspetto...

Spero che la rudezza della dottoressa Roc non vi abbia arrecato offesa, Intervenne Seeth. Non era realmente preoccupata considerando il modo quasi scherzoso con cui i due aveva commentato la cosa, ma preferiva portare le mani avanti per evitare incidenti futuri. è dovuta a motivi culturali. I klingon tendono ad essere più grezzi nei rapporti interpersonali, preferendo andare diritti al dunque che perdersi in, perdonatemi il termine, inutili cortesie. I medici klingon hanno poi un'etica professionale molto diversa, in certi punti anche opposta, a quella dei medici federali. Spiegò. La ringrazio per la spiegazione, diplomatico Rahnaz. Se ce ne sarà l'occasione, vedrò di approfittarne per informarmi sulle particolarità dell'etica medica klingon.

Arrivati in sala teletrasporto, Seeth osservò Suder venir portata a bordo. qaleghneS, Console Suder. Rispose cortesemente al suo saluto, decisamente affascinata dalla decisione della betazoide di salutarla in klingon. Era raro che i klingon si soffermassero in saluti e una parte di lei - il lato del suo carattere ereditato da Sef - un po' soffriva per l'assenza di questo tipo di cortesie. 'nuqneH' sarebbe da usare quando si viene approcciati, per spronare l'altro a iniziare una conversazione. Non sono sicura che si possa usare appena materializzati sulla piattaforma di teletrasporto, Spiegò, consapevole che la betazoide avrebbe apprezzato la sua franchezza al posto di considerarla un'inopportuna critica. ma apprezzo il suo gesto. Proseguì, sincera.

Osservò l'interazione tra Suder e T'Dal in silenzio, notando con interesse il commento della betazoide sul dottore Raal e fingendo completo interesse nella conversazione sull'astronave quando invece la sua attenzione era principalmente sul comandante Erulen. Il suo comportamento sembrava impeccabile, ben distante dalla persona psicologicamente labile che le era stata descritta. Per il momento, non c'era nulla di sospetto nelle sue azioni e quello rendeva il suo lavoro ancora più complesso. L'Intelligence Imperiale aveva infatti negato ogni coinvolgimento nella faccenda. Questo però non significava necessariamente che l'uomo non fosse una spia klingon: poteva essere la spia di qualche Grande Casa, sconosciuta alle autorità klingon, oppure l'Intelligence poteva averlo abbandonato al suo destino. Un comportamento immorale e disonorevole che però era tipico in quel tipo di lavoro. Quando mai lo spionaggio era onorevole?

Vengo con te. La semplice, ma profonda di significato, risposta del dottor Raal alla domanda della vulcaniana riportò l'attenzione di Seeth sulla conversazione. Ammetto di essere incuriosita dal vostro ponte ologrammi, Rispose quindi. una visita veloce per scoprirne le funzionalità non mi dispiacerebbe.

I klingon difficilmente erano interessati a quel tipo di svago: per quanto possedessero sale ologrammi, il loro scopo era addestrarsi non divertirsi. Per quanto anomalo fosse considerando la sua specie, Seeth era veramente interessata a vederne le differenze. C'era anche da considerare che lo scopo principale di quell'incontro era permettere a Suder di analizzare i pensieri di Erulen: visitare il ponte ologrammi avrebbe permesso loro di prendere tempo, lasciando alla betazoide più spazio di manovra. Se Erulen fosse stato veramente una spia klingon e per qualche ragione si fosse attivato, quella stessa proposta avrebbe potuto fargli fare un passo falso. Era inaudito che una klingon accettasse di perdere tempo con un tour della nave al posto di andare subito al dunque, quindi sarebbe stato normale per un compatriota rimanerne scioccato. Non era per niente orgogliosa di star usando una tattica simile ma le era stato ordinato di scoprire la verità: se Erulen era veramente una spia, ormai era stato compromesso. Non aveva più senso tentare di nascondere la verità: meglio collaborare e tentare di riparare il danno.
#8

Korinna Suder

Betazoid

Korinna rispose con un sorriso alla correzione della klingon ah... avete una lingua davvero curiosa. Lo terrò a mente e spero che riuscirò ad imparare qualche altra parola prima del termine del negoziato: poter incontrare membri che non facciano parte della Federazione non è un'occasione che capiti molto di frequente. rispose cordiale e allo stesso tempo felice che la klingon avesse apprezzato: era sinceramente dispiaciuta di averla conosciuta in una simile circostanza perché c'era qualcosa, nel modo in cui la Rahnaz affrontava le questioni senza troppi giri di parole, che le piaceva. In altre circostanze avrebbero potuto essere amiche, ma la situazione sembrava rendere inconciliabili le necessità delle organizzazioni per cui rispettivamente lavoravano.

... eh, ne corre prima che possa fare concorrenza alla tua memoria, T'Dal, ma per una che negli ultimi dieci anni non ha visto una nave stellare nemmeno in ologramma non è male rispose Korinna, ragionevolmente soddisfatta di ricordare ancora qualcosa. Diciamo che la classe Constitution ha una certa fama... sa, sono stata primo ufficiale della U.S.S. Constellation per un breve periodo, ma credo che ogni nave abbia i suoi punti di forza e di debolezza raccontò ad Erulen, lanciando in direzione di T'Dal un'occhiata eloquente: probabilmente sapevano entrambe meglio di chiunque altro quale fosse stato, a suo tempo, il grosso punto debole di quella nave.

Non le sfuggì come le guance dell'amica si fossero tinte di verde nel pronunciare il nome del dottore, e sarebbe stato difficile non percepire quello che la vulcaniana provava per lui, ma Korinna si trattenne dal sottolinearlo, limitandosi a salutare il medico con un cenno del capo è un piacere poter fare finalmente la sua conoscenza. T'Dal mi ha parlato molto di lei... anche se la facevo più loquace. commentò squadrandolo con sguardo attento prima di tornare a dedicare la sua attenzione al primo ufficiale. I pensieri superficiali di Erulen riguardavano la conversazione in cui erano impegnati tutti i presenti e quando provò a sfiorare la sua mente non percepì quel senso di riconoscimento che avvertiva solitamente nell'incontrare i pensieri di un connazionale, ma sapeva da ciò che la famiglia del primo ufficiale le aveva detto, che il comandante non aveva sviluppato abilità telepatiche: con buona probabilità non sarebbe riuscito ad avvertire la sua presenza a meno che non si fosse palesata di proposito.

Korinna provò allora a spingersi un po' più a fondo, senza incontrare alcuna resistenza: aveva ricevuto informazioni per quanto possibile dettagliate riguardo alla tecnica chirurgica cui avrebbe dovuto sottoporsi un klingon per poter apparire come Erulen, ma nella mente dell'uomo non ne scorse alcuna traccia. Allo stesso tempo percepiva qualcosa di insolito, che non sapeva definire. Come se la mente dell'uomo fosse molto più superficiale di quanto avrebbe dovuto. Come se mancasse qualcosa... stava ancora cercando di decifrare quel pensiero, quando raggiunsero il ponte ologrammi.

potete fare che attivate un programma con dei klingon per farlo vedere a Seeth e la visione dei klingon risveglia la parte schizzata del tipo abbastanza perché Korinna riesca a percepire quello che ha visto anche T'Dal? Thanks! Sì, lo so che potevo farlo anch'io, ma sono stufa di scrivere. Tongue
#9

Logic is the beginning of wisdom, not the end of it

T'Dal Zayrus | Vulcan

Alzai un sopracciglio quando Dakona mi disse che pensava di essere di bell'aspetto. Lo sapeva che per me lo era bello... vero? 
«Dakona...» dissi piano per poi pensare che potevano sentirci. Avrei potuto dire qualcosa in maniera più eloquente se fossimo stati da soli, o al massimo se ci fosse solo stata Korinna presente, in quanto  mi conosceva, ma non avevo ancora tale confidenza i nostri ospiti klingon.
«Il concetto di bellezza è soggettivo e varia da individuo a individuo. Tuttavia, basandomi sui criteri estetici comuni e sulla mia esperienza, devo ammettere che ci sono evidenze concrete che supportano la tua affermazione. Sebbene la bellezza non sia l'unica qualità importante, può certamente influenzare la percezione degli altri e avere conseguenze sociali significative.» dissi, cercando di fargli capire che per me era decisamente di bell'aspetto. 

Guardai la diplomatica e feci un leggero cenno di negazione con la testa, quando mi disse che sperava che non ci fossimo offesi. 
«Grazie per la spiegazione e per quanto mi riguarda, no, nessuna offesa, tuttavia, apprezzo la sua preoccupazione. La conoscenza delle culture e delle etiche professionali diverse può essere utile in molte situazioni, e quindi, se ne avrò l'opportunità, sarò felice anche io di approfondire l'argomento dell'etica medica klingon e nel caso lascio il tutto nelle mani del dottor Raal che mi riferirà.» dissi pensando genuinamente che con tutto quello che sarebbe successo probabilmente non sarei riuscita a dedicarmi ad approfittare della gentilezza dei nostri ospiti.

Annuii appena in direzione di Dakona, come muto ringraziamento, quando mi disse che sarebbe venuto con noi, per poi aggiungere  «Seguitemi per la sala ologrammi. Korinna, non sminuire così la tua memoria, che è ottima, ma hai ragione ogni nave ha i suoi punti di forza e di debolezza. Abbiamo servito insieme, io ero il navigatore ed ufficiale alle armi.» dissi guardandola ripensando ai quei momenti, provando sollievo. C'erano momenti in cui mi mancava quella nave, più per le persone che erano presenti che per il capitano che avevamo all'epoca, in quanto non era stata esattamente una condizione serena con cui iniziare la propria carriera nella Federazione. Non mi ero mai chiesta che fine avesse fatto, ma speravo non servisse più su una nave stellare.
Tuttavia, quando Korinna lanciò l'occhiata eloquente verso di me, mi limitai a un lieve sollevamento di sopracciglia, mostrando di comprendere il sottinteso ma non volevo esprimere alcun giudizio sulla questione in quel momento.

«Deve essere stato emozionante. Ho sentito tante imprese della nave, ora è sotto il comando anch'essa da una donna. Quante possibilità c'erano che abbiamo sulla nave due persone di successo che hanno servito sulla stessa nave? Eccoci arrivati. Io avrei qualche idea, ma non credo siano di vostro gradimento.» ammise Erulen allegramente guardando i presenti.

«I romanzi polizieschi o vacanze non mi sembrano argomenti all'altezza per i nostri ospiti. Potrei offrirvi un'esperienza che rappresenti una situazione tipica della cultura Klingon, ma ditemi voi se avete richieste particolari.» dissi guardando prima Seeth, poi il suo seguito, Dakona e infine Korinna.

Lascio poi anche a voi la gestione del primo ufficiale, magari avete idee migliori delle mie ^^”
#10

Causing people to suffer because you hate them... is terrible. But causing people to suffer because you have forgotten how to care... that's really hard to understand.

Dakona Raal Rigeliano

La risposta di T'Dal alla sua battuta fece sorgere in lui una certa emozione. Dakona non era rimasto sorpreso dalla serietà con cui la vulcaniana aveva pronunciato quelle parole, né dal loro lato intellettuale, ma il loro significato sottinteso gli aveva fatto provare una forte felicità e una certa speranza. Concordo con te, il concetto di bellezza è soggettivo e solitamente legato alla cultura e alla specie dell'individuo. Disse quindi. Per quanto quella di poco prima fosse solo una battuta, poteva immaginare che i loro ospiti klingon avessero un concetto di bellezza diverso da quello vulcanoide o, più in generale, federale. Difficilmente il suo aspetto fisico avrebbe influenzato negativamente l'eventuale collaborazione con la dottoressa klingon, ma certamente non l'avrebbe nemmeno facilitata. Sono dell'idea che la bellezza interiore sia più importante di quella esteriore, ma sono davvero felice di sapere che ci sono 'evidenze concrete' a supporto della mia affermazione. Proseguì, facendole un occhiolino. Avrebbe voluto dirle di più, sottolineare quanto stava provando al momento, ma era consapevole che quello non fosse né il luogo né il momento adatto a farlo.

Oh, solitamente sono decisamente più loquace. Un sorriso increspò le labbra di Dakona al commento che la betazoide fece mentre si dirigevano verso la sala ologrammi. Aveva parlato poco da quando la donna era arrivata a bordo, non poteva negarlo, in quanto da una parte non voleva interferire in quella riunione tra amiche, dall'altra era consapevole che non si trovavano lì per una rimpatriata. Il piacere è mio, Console Suder. O posso chiamarla Korinna? Proseguì, facendole anche lui un cenno del capo. Se fossero stati tra umani probabilmente si sarebbero stretti la mano ma il rigeliano era ben consapevole di come quel gesto avrebbe potuto apparire scortese ad un telepatico. Lo sapeva per esperienza, in quanto lui stesso era un telepate tattile. Una parte di lui avrebbe voluto proseguire, ringraziandola per il prezioso supporto che la sua amicizia aveva dato a T'Dal, ma si costrinse a rimandare quel ringraziamento ad una futura occasione. La betazoide aveva il ruolo più delicato nella loro piccola indagine, quindi non voleva rischiare di distrarla.

Parlando di ruoli, per Dakona era complesso stabilire il proprio. Da una parte voleva soltanto offrire il suo sostegno a T'Dal, dall'altra era sua deformazione professionale mantenersi pronto a qualsiasi emergenza medica. Quella in corso era un'operazione delicata, che avrebbe potuto mandare Erulen in shock se avessero toccato il nervo sbagliato.

La sua seconda proposta mi pare interessante, capitano. Non mi dispiacerebbe vedere la nostra cultura dai vostri occhi. La risposta di Rahnaz alla proposta fatta da T'Dal una volta arrivati nel ponte ologrammi lo portò a riportare la sua attenzione su Erulen. Stimolarlo con una scena della cultura klingon poteva essere una buona idea: rischiosa, forse, ma non avevano altra scelta che proseguire. La flotta voleva che la verità venisse a galla e, soprattutto, T'Dal aveva bisogno di sapere.

All'attivazione del programma, il ponte ologrammi si trasformò in una larga camera dall'aspetto decisamente alieno. Il centro della camera era occupato da due rialzamenti stretti e lunghi, uno parallelo all'altro. Su questi rialzamenti erano posizionati dei klingon, armati di quelli che sembravano bastoni elettrici. Erano girati verso lo spazio vuoto tra i due rialzamenti, come in attesa di chi l'avrebbe attraversato. Il secondo Rito di Ascensione, la cerimonia d'iniziazione finale di un guerriero. Una stringata spiegazione di quanto stavano vedendo arrivò da Rahnaz.

La cerimonia d'iniziazione? Ripeté Dakona tra sé e sé. Come possibile che...? No, non è poi così sorprendente: per quanto rari, ci sono klingon che vivono in territorio federale. Difficilmente vorrebbero far saltare ai figli una cerimonia così importante, anche a costo di riprodurla in una sala ologrammi. Mentre il rigeliano rifletteva sulla questione, il programma olografico era andato avanti senza necessitare un loro input, tanto da fargli teorizzare che fossero stati registrati come spettatori e non come partecipanti. L'ologramma di un klingon si era fatto avanti. Oggi sono un guerriero e devo mostrarvi il mio cuore. Oggi io attraverso il fiume di sangue. Pronunciate le parole rituali, aveva cominciato il suo cammino lungo la strada tra i due rialzamenti, raggiungendo il primo paio di guerrieri klingon. Quando i due guerrieri avvicinarono al suo corpo i bastoni del dolore, attivando la loro scarica elettrica, Dakona ebbe la forte tentazione di alzare gli occhi al cielo. Ok, puro masochismo klingon. Pensò, per poi spostare il suo sguardo su Erulen. Avrebbe funzionato?

Ed eccovi il programma, spero che vi piaccia! LOL (e di averlo spiegato in maniera decente ^^') Non ho nemmeno detto tutto quello che volevo e il post è già un papiro, quindi lascio la reazione di Erulen a Les. ^^
Questa discussione è chiusa


Vai al forum:


Utenti che stanno guardando questa discussione: 1 Ospite(i)