TSE L'eredità dei Borg
#1

Thomas Eugene Paris

Umano

Era passata ormai una settimana dall'incidente che aveva reso inutilizzabile il ponte ologrammi, ma le griglie si trovavano ancora nelle stesse condizioni in cui le avevano lasciate. Il sovraccarico che aveva causato l'incidente aveva danneggiato diversi altri sistemi ed era servita tutta l'attenzione degli ingegneri per ripararli uno dopo l'altro, individuare cosa li avesse fatti saltare nonostante i sistemi di protezione ed inventare contromisure per evitare che quanto accaduto si ripetesse. Nonostante tutta l'esperienza a loro disposizione, mettere mano a tecnologie Borg continuava a rivelarsi una sfida. L'equipaggio aveva reagito esattamente come ci si sarebbe aspettati da degli ufficiali della Flotta: facendo buon viso a cattivo gioco e trovandosi altro da fare nel frattempo, ma cominciava a serpeggiare una discreta impazienza.

... e così il guardiamarina Daniels si è offerto di lavorarci nel tempo libero. Lo aiuterei, ma temo di aver perso il diritto alla mia ora d'aria almeno per un altro paio di settimane... spiegò Tom in direzione del capitano. A Chakotay sfuggì un mezzo sorriso possiamo far girare la voce. Sospetto che troveremo qualcun altro interessato a dargli una mano. valutò il capitano, mentre con la coda dell'occhio seguiva distrattamente l'immagine del condotto a transcurvatura sullo schermo. Negli ultimi giorni si erano dovuti fermare diverse volte per stabilizzare il passaggio, per qualche ragione quell'area sembrava essere particolarmente instabile e, quasi come se avesse colto quel pensiero, il computer trillò con una chiamata da parte del tenente Th'shylnoq, l'ingegnere andoriano che dal laboratorio di astrometria supervisionava la missione di mappatura e messa in sicurezza dei condotti.

Capitano, dobbiamo rallentare immediatamente! Abbiamo delle letture anomale... fece appena in tempo ad esclamare, prima che la nave venisse scosso da un'onda di energia e la Voyager venisse sbalzata fuori dal condotto, arrestandosi in mezzo ad una porzione di spazio inesplorata. Tom e il capitano si scambiarono una rapida occhiata che è successo? si informò Chakotay, dando voce al pensiero di entrambi.

Posto qui invece che nella sezione della Voy perché nessuno aveva ancora messo piede nel Quadrante Delta. *Pianta bandiera della Federazione* Questo è un piccolo passo per un uomo...
@1701E
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#2

Sarah Mendel

Augmented Human


Dopo la disavventura sul Ponte Ologrammi Sarah aveva trascorso un paio di giorni tra l'infermeria ed il suo alloggio, giorni in cui aveva sì riposato, ma soprattutto si era sempre più depressa scoprendo che il danno causato alla griglia degli emettitori aveva comportato per il resto dell'equipaggio l'impossibilità di svagarsi.

Da un punto di vista razionale - ovviamente - la ragazza sapeva che nessuno gliene faceva una colpa, perché aveva a lungo analizzato la questione e aveva concluso che non c'erano altri modi per salvare i compagni imprigionati nella simulazione.

Questo, però, non le impediva di trovarsi a pensare che tutti la guardassero storto non appena si faceva vedere in giro.

Non che Sarah fosse donna di mondo, ovviamente. A bordo aveva legato con pochissime persone e di solito trascorreva la maggior parte del proprio tempo in alloggio o rintanata nella sala dei computer, ma quella settimana non si era praticamente vista nel resto della nave, se non quando vi era stata costretta, come quel giorno.

Quel giorno, infatti, era stata inserita di turno in Plancia, quindi non aveva potuto esimersi dal mischiarsi con i colleghi. Era entrata a testa bassa mormorando un saluto e si era seduta alla postazione delle Operazioni, mettendosi subito ad eseguire scansioni del condotto di Transcurvatura mentre - come al solito - Cippy le fluttuava attorno pigolando di tanto in tanto qualcosa di incomprensibile.


Tutto sembrava filare liscio e, mentre controllava le letture dei sensori e teneva d'occhio le diagnostiche dei sistemi interni - entrambe operazioni che richiedevano pochissima della sua capacità di concentrazione - ascoltava la conversazione tra Capitano e Primo Ufficiale, chiedendosi se non avrebbe dovuto offrirsi volontaria per le riparazioni: di certo tempo ne aveva...

All'improvviso i sensori di navigazione rilevarono qualcosa di strano, un piccolo appena un secondo, come se qualcosa avesse - per un istante - sfiorato gli scudi prima di scivolarvi contro.

Più incuriosita che preoccupata - l'integrità dei deflettori era al 100% stabile - la ragazza iniziò ad esaminare le letture dell'ultimo minuto. Tutto sembrava assolutamente normale, tranne un improvviso picco di...

"Hem, scusate, credo che..." ma dovette interrompersi, perché subito molte cose successero in contemporanea.

Innanzitutto dall'Astrometria il Tenente Th'shylnoq chiamò, raccomandandosi di rallentare immediatamente il moto su spaziale all'interno del condotto.

Mentre le ultime parole ancora aleggiavano, poi, diverse letture parvero impazzire sui monitor di Sarah, che rilevò un improvviso picco di cronotoni ed un accumulo enorme sugli scudi anteriori.

La nave cominciò a vibrare violentemente, come se l'accumulo contro il deflettore stesse aumentando sono a generare un effetto di massa, quindi l'energia cominciò a filtrare attraverso il sistema difensivo, dirigendosi prima verso i generatori degli scudi e da lì a tutti i sistemi primari.

Per quanto fosse una potenziata di seconda generazione - quindi priva di molte delle capacità della razza che aveva dato vita alle Guerre Eugenetiche - l'ingegnere dai capelli rossi aveva comunque tempi di reazione decisamente superiori a quelli umani e, in quella specifica situazione, la prima cosa che le venne in mente mentre tutti in plancia erano ancora intenti ad afferrarsi alle poltrone per non cadere fu di assecondare il suggerimento del loro esperto Andoriano dei condotti di Transcurvatura.

Aveva conosciuto Th'shylnoq quando era stata convocata per un corso di aggiornamento sulla tecnologia di Transcurvatura Borg, scoprendo che era un ex Drone – catturato durante la battaglia di Wolf 359 e liberatosi dalla Collettività quando la Voyager, nel tentativo di tornare a casa, aveva impiegato una sorta di Virus per colpire la Regina Borg, danneggiando notevolmente l’intera razza e consentendo a milioni (forse miliardi) di individui di riconquistare la propria unicità.

Non gli aveva mai chiesto nulla del suo passato come Drone – le sembrava un argomento estremamente delicato e personale, che data la sua timidezza non avrebbe affrontato nemmeno sotto tortura col suo migliore amico, figurarsi con un semisconosciuto appartenente per di più ad una razza aggressiva e orgogliosa come quella Andoriana – ma le era sembrato estremamente competente in Ingegneria e padrone della materia dei condotti di Transcurvatura, quindi dargli retta le parve la cosa più sensata da fare.

Digitando comandi al computer ad una velocità strabiliante individuò il primo punto di uscita utile e proiettò tramite il disco deflettore un flusso di Tachioni modulato, creando un varco verso il quale ordinò alla nave di dirigersi. Nonostante la resistenza dell’onda cronotonica, che ormai opponeva fisico contrasto al moto inerziale del vascello federale, i motori della Voyager riuscirono a riportarli nello spazio normale e – di colpo – il rollio cessò.

Il Capitano domandò una richiesta di chiarimenti su ciò che fosse appena accaduto, così Sarah rispose ”Siamo stati colpiti da onde cronotoniche sempre più intense, signore. E’ possibile che la zona del condotto che stessimo attraversando presentasse delle degradazioni negli anelli di profilazione…”

=^=Abbiamo rilevato la stessa cosa con i sensori astrometrici, signore…” concordò l’Andoriano, tramite il comunicatore, mentre i primi rapporti danni giungevano alla consolle delle operazioni, insieme ad alcune informazioni che fecero tacere temporaneamente Sarah per approfondire le letture ”Ritengo probabile che la densità anomala di Cornotoni dipenda da una delle matrici di transcurvatura, probabilmente quella del prossimo anello, come suggerito dal Tenente Mendel.=^=

Per quando le conoscenze tecniche precise sul funzionamento dei condotti di Transcurvatura fossero estremaente complesse e appannaggio di pochi, tutto il personale di Plancia sapeva che i Condotti Borg erano mantenuti stabili da una serie di Anelli giganteschi, che modellavano il subspazio più profondo – una regione a 11 dimensioni - creando dei percorsi sicuri ove vascelli che funzionavano quadrimensionalmente potessero procedere senza incappare in devastanti fenomeni distruttivi (come quelli che avevano a suo tempo fatto fallire il progetto Transwarp) o in paradossi spazio-temporali, come quello che aveva colpito il Capitano Janeway e il Comandante Paris quando avevano sfiorato la soglia di Curvatura 10.

La tecnologia Borg consentiva di fare ciò anche con Bobine allo scopo progettate – con cui attrezzavano le loro navi – ma si trattava di una tecnologia con prestazioni inferiori rispetto agli enormi Anelli, che permettevano di creare vaste aree di subspazio sicuro al prezzo di esorbitanti quantità di energia, impensabili per qualsiasi vascello.

Il principio con cui funzionavano, però, era il medesimo della Curvatura (come già gli scienziati umani del ventitreesimo secolo avevano intuito, quando avevano costruito la U.S.S. Excelsior come banco di prova per un motore a Transcurvatura: una alterazione controllata dello spazio-tempo.

=^=La matrice difettosa ha generato un rilascio massiccio di particelle cronotoniche, che evidentemente sono state attratte dalla Voyager e hanno cominciato a colpire con sempre maggior forza i nostri scudi…=^= continuò a spiegare il Tenente Th'shylnoq.

Questo diede a Sarah la possibilità di intromettersi, riferendo ”Da quel che vedo dal controllo danni, le particelle erano attratte dal nostro campo di curvatura, signore. Quando hanno sovraccaricato gli scudi abbastanza da superarli si sono incanalate attraverso i generatori di gravitoni e, quindi, tramite la rete EPS fino alle bobine. Se non fossimo usciti rapidamente avremmo rischiato di esplodere…”

=^=Plancia, qui Sala Macchine…=^= si intromise la voce del Capo Ingegnere, il tenente Comandante Torres, la mezza-Klingon moglie del Primo Ufficiale che terrorizzava Sarah ogni volta che la vedeva sbraitare ordini ai suoi uomini. Fortunatamente – si disse – lei era della Sezione Informatica e stava sotto il Primo Ufifciale scientifico =^=Non so che diavolo abbiate combinato lassù, Chakotay, ma abbiamo preso una bella botta qui. Dovrò disattivare la Curvatura per alcune ore, mentre ricontrolliamo tutti i sistemi…=^=

Da quel che Sarah sapeva, il Capo Ingegnere ed il Capitano si conoscevano da tantissimi anni – addirittura da prima che entrambi conoscessero il Comandante Paris – e quindi aveva con lui un rapporto estremamente diretto e ai limiti (estremi) del regolamento. Però era un ingegnere veramente notevole, quindi di solito tutti tendevano a passare sopra ai suoi eccessi, quando capitavano.

L’informatica attese che gli ufficiali in comando finissero di aggiornarsi sulla situazione in Sala Macchine, quindi illustrò la cosa che l’aveva lasciata sorpresa ”Ad ogni modo, signore, è successo qualcosa quando siamo stati colpiti. Sto analizzando il segnale dell’ultimo ripetitore subspaziale che abbiamo lasciato quando siamo tornati l’ultima volta nello spazio normale e…siamo fuori sincrono…”

Costruire una rete subspaziale che consentisse comunicazioni con il Quadrante Delta era uno dei parametri della loro missione pertanto, man mano che mappavano e riparavano i condotti, uscivano anche dagli stessi analizzando i punti di uscita e – ove possibile – vi lasciavano un ripetitore subspaziale configurato per trasmettere attraverso la rete di Transcurvatua stessa (perché, ovviamente, se avesse trasmesso attraverso il subspazio normale il segnale avrebbe impiegato decenni a giungere alla Federazione).

Anche dall’Astrometria dovettero rilevare la stessa cosa, perché si intromise l’Andoriano, riferendo =^=Capitano, anche i Sensori astormetrici confermano l’anomalia. Apparentemente la nostra disavventura ci ha…rallentati temporalmente. Quando siamo tornati nello spazio normale siamo andati indietro nel tempo, di 43.5 ore standard…=^=

”Forse è un effetto secondario dell’accumulo di Cronotoni…” suggerì Sarah. In fondo si trattava di particelle che sfuggivano al normale stato di linearità della dimensione temporale, quindi non era impossibile ”Credo dovremmo trovare il modo di tenerli lontani dai nostri scudi per il tempo che ci servirà a raggiungere il prossimo Anello e ripararlo. Oppure dovremo dichiarare questa intera sezione del condotto non sicura e off limits…”

Cosa che non era una bella prospettiva in termini di fruibilità di quella ramificazione della rete di Transcurvatura, tenuto conto che l’accesso subspaziale più vicino al condotto transwarp era a qualcosa come 100 anni luce da lì.


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#3

Thomas Eugene Paris

Umano

Onde cronotoniche? si informò Chakotay, rivolgendo uno sguardo pensieroso in direzione del tenente Mendel senza in realtà osservarla: era la prima volta da quando avevano iniziato quel lavoro di mappatura e riparazione dei condotti che si trovavano ad osservare un simile fenomeno e le sue limitate conoscenze sull'argomento non erano sufficienti a stimare se si trattasse di qualcosa di facilmente risolvibile o un problema che li avrebbe costretti a dichiarare quell'intera area off limits. Fortunatamente il traffico all'interno dei condotti era stato ristretto alle sole aree che già avevano messo in sicurezza e non c'era il rischio che qualche altra nave finisse a sua volt in quella trappola, ma era sicuramente qualcosa da risistemare. Le spiegazioni successive, sia da Sarah che dal laboratorio di astrometria aiutarono a fare un po' di luce sulla causa... un po' meno sulla possibile soluzione. E a giudicare dal tono di B'Elanna quel sovraccarico aveva causato un bel po' di problemi in sala macchine.

Agli ordini! rispose scherzosamente alla brusca decisione del capo ingegnere di lasciarli senza curvatura per qualche ora nel frattempo dobbiamo trovare una soluzione per evitare un altro sovraccarico appena rientreremo nel condotto. Qual è la distanza minima che possiamo raggiungere dalla matrice difettosa, prima che inizi a scatenare le onde cronotoniche? chiese, ma evidentemente i problemi non erano ancora finiti come ben presto chiarirono i rapporti del tenente Mendel e dell'astrometria. Un salto temporale di quasi due giorni non era molto e difficilmente sarebbero riusciti a causare seri problemi alla linea temporale in quel lasso di tempo, ma si trattava comunque di una situazione delicata.

Potremmo avere un altro problema... si intromise Tom, che nel frattempo aveva raggiunto il timoniere e assieme a lui stava studiando la consolle di navigazione non abbiamo mai mappato questa porzione di spazio. Possiamo provare ad estrapolare la posizione del punto di uscita del condotto di transcurvatura in base alla rotta che stavamo seguendo prima di venirne sbalzati fuori... ma per quanto ne sappiamo potrebbe essere ad anni luce di distanza in qualunque direzione. fece notare. E stando ai dati di navigazione, tornare nel punto in cui originariamente erano entrati attraversando lo spazio normale avrebbe richiesto diversi mesi.

nuova sfida a chi fa più danni in un solo post? Big Grin
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#4

Sarah Mendel

Augmented Human


Sarah riflettè per diversi momenti sulla domanda di Chackotay, portandosi senza neppure notarlo l’indice della mano destra alle labbra, mentre vagliava diversi possibili scenari. Alla fine spiegò Il problema, Capitano, è che le particelle cronotoniche già saturano quest’area, quindi il nostro intervento dovrà consistere innanzitutto nel raggiungere l’anello per riparare la…perdita, diciamo. Quindi nel bonificare l’area rendendo le particelle presenti inerti…

Dall’Astrometria fu nuovamente il Tenente Th’shylnoq ad intervenire. A quanto pareva l’Andoriano aveva un modo di ragionare abbastanza affine a Sarah e le loro riflessioni sembravano spesso giungere a conclusioni analoghe =^=Riparare l’anello sarà la parte meno complessa, almeno dal punto di vista tecnologico. Presumo che il problema sia una bobina di transcurvatura difettosa, è già successo in passato.=^=

Non stette a specificare che era già successo in alcuni Cubi, e che gli stessi in certi casi avevano riportato danni catastrofici, dato che non era necessario alla conversazione. Fortunatamente i Condotti funzionavano secondo principi analoghi alla transcurvatura delle singole navi, ma con sistemi estremamente più solidi e performanti =^=Nel caso di specie potrebbe essere sufficiente disconnettere la bobina per il tempo necessario alla riparazione. Un anello dispone di dodici bobine – una ad ogni angolo ed una al centro di ogni lato dell’esostruttura esagonale – pertanto disconnetterne una sola non comporterà il collasso della sezione di Rete…=^=

”Sì, il problema sarà avvicinarsi. Dobbiamo trovare il modo di isolare i nostri motori. E’ evidente che è qualcosa nel campo di curvatura che attira le particelle cronotoniche…” spiegò l’Umana dai capelli rossi. Ovviamente non potevano semplicemente entrare spegnendo i motori a curvatura, poiché essi erano indispensabili per manovrare all’interno del condotto. Il fatto che quello fosse spazio ad undici dimensioni, infatti, rendeva totalmente inutile la propulsione ad impulso in esso ”Se riuscissimo a capire quali frequenze le attirano, forse potremmo modulare il campo per respingerle, o quantomeno isolare la nave per non attrarle. Inoltre dovremo tenere in considerazione il fatto che nell’Anello ci saranno probabilmente significative aree di anomalie temporali…la squadra di sbarco dovrà agire con prudenza per eseguire le riparazioni…”

Il Comandante Paris, comunque, interruppe le loro elucubrazioni, facendoli concentrare su questioni più cogenti, tipo il fatto che non avessero idea di dove fossero e cosa li circondasse. Era infatti molto bello sapere come riparare il condotto, ma sarebbe servito a poco se si fossero ritrovati nel bel mezzo di un’area di caccia degli Hirogeni, con decine di vascelli alieni intenzionati a catturarli e appendere le loro teste al muro sopra il camino come trofei…

Fu nuovamente l’astrometria a venire loro incontro in tal senso, dal laboratorio, infatti, riferirono quasi subito =^=Signore, le mappe stellari che abbiamo non coprono questa zona, ma abbiamo rilevato un sistema solare a sei ore a massimo impulso. Nana bianca con solo tre pianeti e quattro corpi esoplanetari, nessuna traccia di curvatura, ma rileviamo strutture orbitali attorno al secondo pianeta e una estesa civilizzazione della sua luna.=^=

”Nessuna traccia di Curvatura neppure nei settori adiacenti, Capitano…” aggiunse Sarah, che dopo il proprio brutto pensiero aveva avviato una serie di scansioni per capire se potevano davvero correre il rischio di essere attaccati da un momento all’altro, magari proprio mentre non avevano la curvatura e non potevano entrare nel condotto Transwarp ”Apparentemente questa zona non è percorsa da rotte di civiltà avanzate.”

La loro missione, stante la situazione, sembrava abbastanza semplice: dovevano riparare la nave e trovare un modo per avvicinarsi all’Anello abbastanza da sistemarlo. Nel frattempo, avrebbero probabilmente dovuto dare un’occhiata discreta al pianeta in via di sviluppo scoperto e lasciare una sonda automatizzata – una di quelle mascherate per non essere facilmente rilevabile – che fungesse da boa ripetitore subspaziale e al contempo monitorasse lo sviluppo spaziale del pianeta, così da poter essere informati quando sarebbero stati pronti per un Primo Contatto pacifico con la Federazione.

Cosa mai poteva andare storto?

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#5

Thomas Eugene Paris

Umano

Chakotay memorizzò rapidamente tutte quelle informazioni queste particelle... iniziò, inseguendo un pensiero non ancora del tutto formato corriamo il rischio di ulteriori viaggi nel tempo? si informò: se le particelle cronotoniche avevano invaso l'intera area, era probabile che un qualunque spostamento a velocità curvatura avrebbe nuovamente attivato quell'onda che aveva causato loro problemi. Non si trattava solo di proteggere le poche navi in grado di accedere al condotto, ma se il subspazio era saturo di particelle, qualunque nave fosse anche solo passata attraverso quell'area rischiava di incorrere in incidenti temporali. Era ormai evidente che avrebbero dovuto interrompere la loro missione principale per un po' e soprattutto che quell'intera area andava dichiarata off-limits almeno finché non fossero riusciti a risolvere il problema all'anello. Johnson, contatti l'ammiraglio Janeway ordinò all'ufficiale delle comunicazioni, un giovane terrestre che aveva l'aria di essersi appena svegliato quella mattina.

Non ci volle molto prima che lo sguardo sul volto del giovane ufficiale, seguito dal modo in cui sconsolato scuoteva la testa, suggerisse che doveva esserci qualche problema Mi dispiace, Signore. Non riesco ad accedere al ripetitore annunciò. Lo sguardo di Chakotay si fece interrogativo. E' possibile che l'asincronia generata dal nostro viaggio nel tempo impedisca la connessione? suggerì Tom, alzando la testa per un istante prima di tornare ad osservare i dati che Th'shylnoq aveva inviato loro dal laboratorio di astrometria riguardo al sistema della nana bianca.

Capitano, ci vorranno ore per raggiungere quel sistema a velocità impulso, potrei prendere una navetta e fare un giro di ricognizione: a velocità curvatura sarà questione di pochi minuti e attireremo meno l'attenzione che avvicinandoci con un'intera nave stellare suggerì, intravedendo la possibilità di riconquistarsi l'ora d'aria perduta.

eh? Eh? Chi è il genio del cacciarsi nei guai? Big Grin
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#6

Sarah Mendel

Augmented Human


Sarah si fermò a riflettere sulle domande di Chakotay, mentre i sistemi interni eseguivano la diagnostica che aveva al contempo lanciato. Intanto rispose "Per il momento non rilevo permeazione delle particelle cronotoniche nel su spazio ordinario, quindi il viaggio a Velocità Curvatura dovrebbe risultare sicuro. Non è però detto che - con l'aumento della concentrazione di particelle nel condotto - le stesse non filtrino sino al subspazio. O addirittura nello spazio normale..."

Si distrasse un momento, studiando le letture del computer, quindi aggiunse riferendo gli esiti dei controlli effettuati "Le diagnostiche non rilevano anomalie negli apparati di comunicazione ed i sensori astrometrici confermano la presenza dei ripetitori che abbiamo installato nelle varie aree esplorate del Quadrante, quindi il problema non può che essere legato alla situazione contingente..."

Cippy, alla sua destra, bippò qualcosa. Che la ragazza folse voltandosi incuriosita "La varianza temporale, dici? In effetti non è del tutto impossibile..."

Fece alcuni calcoli ad una velocità impressionante, dopodiché tornò a parlare con Capitano e Primo Ufficiale, spiegando "È solo una teoria, Signore, ma forse il problema dipende dai Cronotoni. Vede..." si fermò, come se cercasse il modo corretto di tradurre in parole comprensibili i suoi pensieri. Alla fine dovette trovare la soluygiusta, perché disse "Per trasmettere in tempo utile le comunicazioni fino al Quadrante Alfa non possiamo affidarci ai normali canali subspaziali, motivo per cui inviamo il segnale attraverso la rete di Transcurvatura, giusto?"

Era stata una brillante idea del Tenente Reginald Barclay, che aveva studiato questa modalità di comunicazione al fine di avere uno strumento più affidabile del Sistema Pathfinder e che consentisse soprattutto comunicazioni in tempo reale "Ebbene, è possibile che la sfasatura temporale che ha colpito noi influenzi anche i segnali che inviamo. Se così fosse, le nostre comunicazioni viaggerebbero sì lungo i condotti, ma indietro nel tempo ed arriverebbero nei punti di ripetizione in un tempo precedente l'installazione dei ripetitori stessi..."

Da qualunque lato si rigirasse la cosa, la soluzione sembrava sempre vertere sulla necessità di trovare un modo per rendere innocui i cronotoni e riparare la perdita. "Un lavoro perfetto per gli esperti del laboratorio di Fisica delle Particelle..." si disse l'informativa, chiedendosi oziosamente quanto avrebbero impiegato i ragazzi del Ponte Tre a trovare una soluzione.

Nel frattempo il Comandante Paris sembrava aver trovato almeno una soluzione per velocizzare l'esplorazione del vicino sistema solare, grazie all'impiego delle navette della Voyager. La rossa colse favorevolmente la proposta e di permise di aggiungere "Se posso, Signore, suggerisco di impiegare il Delta Flyer. In questo modo potremo caricare il ripetitore subspaziale nella sua stiva ed approfittare del viaggio per installarlo.

I classici due piccioni con una fava, insomma. Tre, contando che - secondo le voci - il Comandante Paris amava da impazzire volare con la navetta multifunzione che aveva notevolmente contribuito a progettare...

@all
Ovviamente Sarah non si sta proponendo di andare anche lei. In fondo a lei non piace scendere dalla nave. Ma un buon informatico sarebbe utile per configurare e collegare il ripetitore... Big Grin
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#7

Thomas Eugene Paris

Umano

Chakotay annuì di fronte alla spiegazione di Sarah, anche se la prospettiva che l'informatica avesse ragione era tutt'altro che allettante: significava non solo che al momento non potevano comunicare con il resto della Flotta, ma si trovavano a chissà quanti anni luce da casa, senza sapere se e quando sarebbero tornati indietro, senza contare che non avevano alcun modo per comunicarlo al Comando. Una situazione spiacevolmente familiare. Il nostro viaggio nel tempo è durato circa 43 ore... c'è qualche possibilità che aspettando un paio di giorni la situazione si sistemi da sola? propose il capitano, sondando le varie possibilità prima di arrendersi all'evidenza. La cosa più ragionevole da fare, comunque, sembrava essere continuare con le riparazioni, studiare un modo per riparare l'anello e sperare che questo avrebbe risolto il problema con le comunicazioni. L'alternativa di mandare un messaggio attraverso il normale subspazio era semplicemente inutile, non avrebbe mai raggiunto il Quadrante Alpha. Non in tempo utile, almeno. Grazie tenente concluse Chakotay, spostando poi lo sguardo sul Primo Ufficiale. E' una buona idea convenne quando Sarah suggerì di utilizzare il Flyer.

Tom, occupati di posizionare il ripetitore... e cerca di raccogliere quante più informazioni possibili sul sistema, potremmo doverlo attraversare valutò il capitano, mentre abbassavo lo sguardo sul monitor integrato nella sua poltrona per studiare le informazioni che avevano ricevuto dal laboratorio di astrometria. Nel sentir nominare il Flyer lo sguardo di Tom si accese all'istante Sissignore rispose, balzando in direzione del turboascensore, quasi temesse che esitando qualche istante avrebbe potuto sorgere qualche ulteriore problema che li avrebbe costretti a cambiare programma. Mendel, Philips, con me disse, contando sul fatto che l'informatica avrebbe potuto aiutarlo a configurare il ripetitore e l'ingegnere risolvere eventuali problemi tecnici, se si fossero presentati. ... prendete tutto quello che vi serve, ci vediamo tra venti minuti nell'hangar disse, calcolando più o meno il tempo che gli sarebbe servito per caricare a bordo il ripetitore e avviare i sistemi del Flyer.

Il comandante aveva appena aperto il portellone della navetta, quando si accorse che qualcuno lo stava osservando. Miral? Che ci fai qui da sola? chiese, notando la figlia seduta su alcune casse contenenti componenti di ricambio. Hanna e Nabi sono in punizione e non possono venire a giocare. E il ponte ologrammi è rotto. Mi annoio a morte! protestò la ragazzina con un sospiro melodrammatico. Il guardiamarina Raynolds dà lezioni di cucina, perché non vai a provare? Fai ancora in tempo, ponte 5 suggerì Tom, ottenendo in risposta una faccia disgustata. Ma è una cosa da vecchi! Non posso venire anch'io con il Flyer? Giuro che non ti disturbo! disse con lo sguardo più angelico di cui un klingon fosse capace. Superata la prima reazione, Tom non poté fare a meno di considerare davvero la proposta: in fondo si trattava solo di andare a piazzare un ripetitore e prendere qualche rilevazione lungo il percorso, non era esattamente una missione complicata o particolarmente rischiosa e in più avrebbe potuto assicurarsi che Miral non andasse a combinare guai in giro per la Voyager. Cosa mai sarebbe potuto andare storto? Paris a Torres chiamò attivando il comunicatore.

colto il suggerimento e servito la mia dose quotidiana di complicazioni. A me stessa, ma va beh... fa punto comunque Laugh
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#8

Sarah Mendel

Augmented Human


Quando il Comandante Paris la convocò per la missione sul Flyer, Sarah sollevò lo sguardo sull'Umano...uno sguardo a metà tra un Gorn offeso e un cucciolo di cane bagnato e spavento.

Non era esattamente una novità, infatti, che l'Umana non si ritenesse particolarmente portata per le missioni operative, specie se le stesse comportavano il ritrovarsi in spazi aperti o su piccoli vascelli dagli scafi sottili, che in qualsiasi momento potevano essere squarciati esponendo le sue carni alla morsa gelida ed impietosa dello spazio.

D'altra parte, Sarah non aveva esattamente lo spirito dell'esploratrice ed il suo rapporto con la Flotta Stellare non era nato proprio come di consueto. Da una spasmodica voglia di esplorare e conoscere le profondità del Cosmo.

Ma queste cose o Paris non le sapeva o non gli importava no più di tanto: il biondo Ufficiale non si era infatti fatto ripetere l'ordine del Capitano ed era balzato nel Turboascensore con l'agilità di un gatto, quasi avesse terrore di essere richiamato indietro.

Il Capitano Chakotay sembrava ancora stare ragionando sulle comunicazioni, quindi la rossa gli rispose "Non saprei, signore. Non mi risulta siano mai stati fatti esperimenti in tal senso. Anche riuscissimo a mandare un messaggio - comunque - non potremmo avere risposta perché arriverebbe prima del nostro arrivo, in un momento in cui non c'era un ripetitore per riceverlo..."

Dopodiché l'ufficiale Cherokee le fece cenno di andare e - a malincuore - la ragazza lasciò all'operatore sostituto il posto in Plancia.

Dentro il Turboascensore rimase per un lungo momento a pensare, accarezzando l'idea di andarsi a nascondere nella sala del computer principale. Ma era ovviamente un pensiero sciocco, quindi decise di dirigersi dal furiere di bordo, dove si fece consegnare un set da sbarco completo, con tricoder e cassetta degli attrezzi da ingegneria.

Con Cippy che le pigolava dietro, cercando di consolarla e di spiegarle che secondo le statistiche solo lo 0,47% delle missioni che coinvolgevano navette portavano a complicazioni, la ragazza raggiunse l'hangar principale, trovando il Flyer già in posizione di decollo.

Salì a bordo rimanendo immediatamente interdetta nel notare, seduta alla Consolle di Ingegneria, la figlia dei Comandanti Paris e Torres, ma ritenne opportuno non commentare la cosa, optando per un più generico "Tenente Mendel a rapporto, signore. Se per lei va bene io...andrei a controllare il ripetitore..."

E, salvo diverse indicazioni, si sarebbe immediatamente rintanata nella stiva, posto dal quale quantomeno non avrebbe visto tutti i possibili modi di morire che si trovavano appena oltre i due miseri centimetri di plastiacciaio del vetro frontale.

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#9

Thomas Eugene Paris

Umano

Che altro c'è?brontolò B'Elanna, esasperata dagli allarmi che continuavano a risuonare per la sala macchine e dagli ingegneri che sembravano aver scelto proprio quel momento per dimenticare come svolgere a dovere il proprio lavoro. ... abbiamo uno o due problemi, ma possono aspettare rispose Tom, intuendo che non fosse il momento migliore per aggiornarla sul fatto che avevano viaggiato nel tempo, perso le comunicazioni con il Quadrante Alpha e molto probabilmente sarebbe servito il suo aiuto per modificare i deflettori prima di poter tentare nuovamente di avvicinarsi all'anello difettoso. ... volevo solo avvisarti che esco con Miri, il tempo di installare un ripetitore e siamo di ritorno. disse il comandante Ok. Torres chiudo. fu la sbrigativa risposta che giunse dal comunicatore.

Era arrabbiata si sentì in dovere di far notare Miral abbastanza... convenne suo padre, facendo strada verso l'interno della navetta ... adesso mettiti seduta e lasciami lavorare. Solite regole: fai esattamente quello che ti dico, quando ti dico di farlo... iniziò il comandante ... non toccare niente senza autorizzazione, rimango seduta e se succede qualcosa le tute ambientali sono dietro... sì, lo so. Non sono una bambina. gli ricordò Miral, prendendo posto ad una delle console, non prima di essersi concessa un mezzo sospiro. Con sguardo distratto la ragazzina diede una rapida occhiata ai dati che comparivano sul computer, dondolando la sedia in qua e in là in attesa di poter partire.

Tom, dal canto suo, non era del tutto convinto di averla avuta vinta in quella discussione, ma quando vide che Miral non sembrava intenzionata a far altro se non guardarsi attorno decise che gli andava sufficientemente bene puoi lanciare la diagnostica le concesse, guadagnandosi un sorriso felice. Non era certo la prima volta che la ragazzina si trovava ad operare su una navetta, anche se era sicuramente la prima volta in cui si trovava con degli ufficiali che non conosceva... e ad essere del tutto sinceri, la tizia con l'uniforme della sezione scientifica che arrivò poco dopo non le fece una bellissima impressione, forse per il suo modo di fare nervoso, forse semplicemente per quell'occhiata che le aveva lanciato salendo a bordo che Miral si premurò di ricambiare con uno sguardo torvo e silenzioso.

Tom aveva appena finito di teletrasportare a bordo il ripetitore quando il tenente Mendel li raggiunse, offrendosi di andare a controllare il ripetitore  ... non sarà necessario rispose Philips, comparendo in quello stesso momento sul portellone d'ingresso ... l'ho appena controllato personalmente, è pronto per essere posizionato. garantì alla collega, per poi muovere un cenno di saluto in direzione del comandante e un'occhiata curiosa in direzione della ragazzina. Miri, loro sono il tenente Mendel e il tenente Philips li presentò mentre chiudeva il portellone e sigillava l'abitacolo oggi abbiamo un aspirante ingegnere con noi scherzò in direzione dei due ufficiali, mentre passava accanto alla ragazzina per raggiungere la sua postazione. Ciao! Io sono Nathan si presentò l'uomo con un sorriso cordiale. Miral rispose la ragazzina senza troppi giri di parole ... tutti i sistemi sono operativi entro i normali parametri annunciò poi, leggendo i risultati della diagnostica. Philips ricontrollò velocamente i dati sulla console, confermandoli con sguardo sorpreso. Grazie... adesso però lascia la console a Philips, puoi prendere la postazione tattica le disse Tom, sapendo che si sarebbe rivelata superflua: con una specie pre-curvatura le indicazioni della Flotta erano chiare: nessun contatto. Punto. 
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#10

Sarah Mendel

Augmented Human


"Oh, ok..." rispose Sarah, quasi delusa di non avere una scusa per mettersi nella zona posteriore della navetta. Ma in fondo il collega aveva svolto un lavoro necessario alla missione, quindi gli sorrise aggiungendo "Grazie Tenente, allora... prendo posto ai sensori..."

E, mentre Cippy le bippava una osservazione sul fatto che sarebbe servita maggior naturalezza, dato che sembrava sotto l'effetto di qualcosa di strano, passò accanto a Miral, sedendosi nella consolle a fianco a quella tattica.

Sarah non aveva grande esperienza con i bambini, nessuna esperienza ad essere sinceri, ma avendo visto Philips salutarla usando il nome di battesimo, decise di farlo a sua volta "Hem...ciao, io sono Sarah..."

Mentre parlava tenendo lo sguardo sulla mezza Klingon, le mani cominciarono a digitare rapidamente sulla consolle scientifica, riconfigurando l'apparato per mostrare una moltitudine di dati in finestre sovrapposte.

Sembrava una configurazione estremamente caotica, che solo un pazzo - o un genio - avrebbe potuto trovare utile o efficiente. Intanto la rossa aggiunse "E lui è Cippy. Cippy, perché non aiuti Miral a verificare lo stato dei sistemi tattici?"

La piccola sfera si mosse silenziosa sui propri propulsori antigravitazionali, raggiungendo l'altezza del viso della bambina e cominciando a bippare allegramente. Dopodiché si posizionò davanti alla consolle, connettendosi alla stessa da remoto.

Alcune schermate - quelle della diagnostica - si aprirono, ma la diagnostica non venne avviata, lasciando fosse Miral a farlo.

Intanto Sarah, che stava controllando con la coda dell'occhio l'agire della figlia di Paris e della sua IA, riferì in tono molto più professionale di prima "Sensori in linea, sonde in stand-by. Ho elaborato una rotta che ci consenta di non risultare visibili ad apparati di rilevamento ottico e configurato gli emettitori em per creare un campo di disturbo che ci occulto a qualsiasi tipo di apparato di rilevazione compatibile ed immediatamente successivo al livello di sviluppo tecnologico del pianeta..."

Mentre parlava, la rotta venne trasmessa alla consolle del pilota. Paris, studiandola, avrebbe potuto notare che si trattava di una rotta parabolica larga che li avrebbe fatti accedere al sistema tenendo la stella alle spalle e sfruttando il cono d'ombra dei vari corpi celesti per nascondersi a possibili telescopi puntati nella loro direzione.

Per prudenza, Sarah impostò con discrezione una funzione di controllo remoto del tattico, giusto per essere certi che Miral e Cippy non lanciassero per errore una bordata di siluri sul pianeta.

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