21-10-2012, 11:48 AM
Enomis Curzon
Joined Trill
Mi trovavo nel mio ufficio, leggevo rapporti e sorseggiavo una tazza di caffè nero quando sentii una comunicazione che mi invitava a presentarmi in sala comando. Con aria scocciata mi alzai dalla poltroncina e mi diressi verso l'uscita del mio ufficio che dava direttamnte sulla sala comando.
Una volta uscito feci segno ai due ufficiali M.A.C.O. a guardia del mio ufficio di seguirmi come scorta. Arrivato al centro della sala dissi al mio ufficiale in seconda con tono alto e imperativo "Rapporto Comandante!".
Il comandante mi guardò per un attimo, poi iniziò a parlare, quasi intimorito "Signore, l'ISS Constellation richiede il permesso di attracco"
"Permesso concesso, andrò personalmente a dare il benvenuto al capitano..." Dissi con un tono leggermente più cortese, poi aggiunsi "A lei il comando, e veda di non combinare casini!" quindi indicai la mia cicatrice sulla parte destra del volto, a segno di intimidazione.
Scortato dai due M.A.C.O. presi un turboascensore e mi diressi verso il bacino spaziale, al molo 6...
Uscito dal turbolift, percorsi i corridoi adiacenti il molo d'attracco, da cui si aveva una vista praticamente completa sul bacino spaziale. Ogni volta mi meravigliavo di come fosse grande, nonostante fosse da molto tempo la mia casa.
Una volta uscito feci segno ai due ufficiali M.A.C.O. a guardia del mio ufficio di seguirmi come scorta. Arrivato al centro della sala dissi al mio ufficiale in seconda con tono alto e imperativo "Rapporto Comandante!".
Il comandante mi guardò per un attimo, poi iniziò a parlare, quasi intimorito "Signore, l'ISS Constellation richiede il permesso di attracco"
"Permesso concesso, andrò personalmente a dare il benvenuto al capitano..." Dissi con un tono leggermente più cortese, poi aggiunsi "A lei il comando, e veda di non combinare casini!" quindi indicai la mia cicatrice sulla parte destra del volto, a segno di intimidazione.
Scortato dai due M.A.C.O. presi un turboascensore e mi diressi verso il bacino spaziale, al molo 6...
Uscito dal turbolift, percorsi i corridoi adiacenti il molo d'attracco, da cui si aveva una vista praticamente completa sul bacino spaziale. Ogni volta mi meravigliavo di come fosse grande, nonostante fosse da molto tempo la mia casa.