Dall'anello che Candica porta al dito, fuoriesce una voce, seria e profonda, tranquilla ma allo stesso tempo sbrigativa.
Agente Allen, ha con sè l'Ammiraglio di Flotta Christopher Pike? La voce del mittente viene quasi immediatamente riconosciuta da Chris, è la voce di un Ammiraglio facente parte del Comando di Flotta, l'Ammiraglio Hobbs.
Christopher, come pochissimi altri, sa di cosa di occupi realmente l'Ammiraglio Hobbs: lui è il Capo dell'Intelligence della Flotta Stellare.
Il che fa di Candice un Agente dell'Intelligence.
Risponde lui al posto della sua segretaria. Si, Ammiraglio, sono quì. Ammetto che Lei abbia pensato a tutto...ma si sa già qualcosa riguardo l'esplosione?

La voce che esce dal comunicatore di Candice è quello del Capo dell'Intelligence, The Rock.
C'era da aspettarselo, almeno ci informerà su quello che è successo. Prima di riuscire a rispondere, Pike ha già detto la sua.
Non c'è voluto molto prima che facesse due più due. Nessuno è in comunicazione diretta con il Capo, tranne noi Agenti.
Tuttavia risponde comunque, non vuole venir meno ad una domanda diretta. Si Capo, è con me. Stiamo lasciando l'edificio.
Com'è la situazione?
Il Capo è molto schietto e diretto. Se fossero in pericolo, glielo direbbe.
Per tutti gli anni in cui ha prestato sotto di lui, non l'ha mai delusa. Da tredici anni lo conosce e da tredici anni non ha mai avuto motivo di mettere in dubbio la sua autorità, i suoi piani o i suoi ordini.
Fu lui a rivelarle ciò che ogni agente doveva conoscere, i segreti della Federazione e della Flotta, e tutto il resto che avrebbe dovuto sapere.
Le aveva dato ordini molto rigidi per situzioni come queste, ma lei volle comunque chiedere conferma. Porterò l'Ammiraglio nei suoi alloggi come da ordini, Capo.

Io penso sempre a tutto, Ammiraglio Pike. Non avrebbe mai pensato che la sua segretaria fosse uno dei miei migliori agenti, giusto? La voce di Hobbs continua a fuoriuscire dal comunicatore di Candice. Il Capo dell'Intelligence di Flotta non risponde immediatamente, è molto indaffarato e nuove notizie gli giungono di secondo in secondo. L'esplosione è stata causata da un attentato che è stato rivendicato da un'organizzazione chiamata "Loto Bianco", stiamo già cercando informazioni su di essa. Pare che l'obiettivo sia la Sezione 31. Tenne per sè il fatto che aveva infiltrato alcuni agenti tra le squadre di soccorso nei sotterranei, con il solo e meschino obiettivo di scoprire qualcosa di più sugli affaracci della setta malefica.
L'attentato non era stato compiuto contro la Flotta Stellare, ma non poteva lasciare che l'Ammiraglio di Flotta Christopher Pike corresse dei guai. Negativo, Agente Allen. Porti l'Ammiraglio alla base Bravo. Sarò lì pronto a riceverlo.

Un attentato contro la Sezione 31? Per quale motivo?
In pochi erano a conoscenza dell'esistenza della setta, ed era certo che se la Sezione 31 voleva togliere di mezzo qualcuno, lo faceva senza alcuno scrupolo; e anche se non eliminava l'obiettivo la prima volta, la seconda riusciva sicuramente.
Il risultato era che nessuno sopravviveva, se la Sezione 31 decideva di eliminarlo.
Quindi, a conti fatti, ci dev'essere un traditore, un finto morto che è passato dalla parte del nemico; oppure un agente doppiogiochista.
Entrambe le ipotesi erano molto pericolose. La Sezione 31 era a conoscenza di molti segreti della Federazione: se un loro agente fosse passato dalla parte del nemico o gli avesse rivelato informazioni..erano tutti in pericolo.
Ma Candice non si fece travolgere dall'emozione, la sua parte vulcaniana non glielo permetteva; e comunque, in quel momento, le emozioni avrebbero solo causato guai.
Il Capo aveva sicuramente già preso in considerazione entrambe le ipotesi.
Il cambio di programma la fece subito pensare: La base Bravo è un edificio strategico, un punto dove lasciare l'obiettivo, in questo caso l'Ammiraglio Pike, nelle mani di un altro agente a cui spetterà poi portarlo al Quartier Generale dell'Intelligence. Strano che il Capo mi abbia dato quest'ordine..dovrò essere sicurissima che nessuno mi segua..perchè se qualcuno mi vedesse consegnare l'Ammiraglio nelle mani del Capo dell'Intelligence, la mia copertura salterebbe immediatamente.
Ma dietro a questa decisione c'era un motivo..quale poteva essere?
Se dovrò consegnare l'Ammiraglio al Capo in persona, significa che lui non è disposto a mandare nessuno al suo posto..che forse tema che ci siano delle talpe anche nell'Intelligence?
Rispose solamente con un tranquillo e deciso. Certo, Capo.
Poi chiuse la comunicazione.

L'Ammiraglio Pike era meno stupefatto rispetto all'inizio: sapere che la sua segretaria fosse una dei migliori agenti dell'Intelligence, l'aveva rassicurato molto.
Il Capo dell'Intelligence aveva pensato a tutto, un agente sotto copertura, un piano per salvarlo comprensivo di "punto di ritrovo" dove scortarlo.
Si sentiva al sicuro in compagnia dell'Agente Allen. Non l'aveva mai conosciuta sotto il profilo privato, e solo ora ne capiva il motivo; ma professionalmente, si era fidato di lei dopo poche settimane da quando lei era diventata sua segretaria.
L'obiettivo dell'attentato era la Sezione 31. Da un lato, l'accaduto non lo turbava, ma dall'altro lo preoccupava parecchio.
Erano passati pochi minuti dal suo colloquio con Jim, e lui, insieme al Capitano Harris, stava portando avanti un piano per disfarsi dell'organizzazione per vie "legali", per così dire. Ufficialmente, non ufficiosamente.
Un attentato non poteva esser stato ideato all'interno della Federazione, dove in pochi conoscevano l'esistenza della Sezione.
Attaccarla direttamente, con la violenza, era un fatto molto grave.
I due uscirono dall'edificio principale, poi percorsero le vie che lì conducevano, il percorso inverso rispetto alle multeplici squadre di soccorso che si erano subito attivate.
Si lasciò condurre da Candice senza dire altro, lei iniziò ad imboccare passaggi nascosti, vicoli e viette, alcune pedonali dove gli avventori certo non si preoccupavano di due persone, troppo preoccupati per il fumo che proveniva dal Quartier Generale della Flotta Stellare.

Candice condusse l'Ammiraglio alla base Bravo, stando sempre attenta che nessuno li seguisse. I due raggiunsero la meta, un piccolo edificio abbandonato, una vecchia industria dei tempi che furono.
Lei sfoderò il phaser per sicurezza e, dopo aver lasciato l'Ammiraglio sulle sue gambe, sfondò la porta con un calcio, pronta a sparare.
Ma all'interno c'era solo il Capo dell'Intelligence; la figura che lei conosceva molto bene era in piedi al centro della stanza, li stava aspettando.
Non abbassò il phaser, anzi lo puntò contro il suo Capo. Qual'è la prima cosa che tu mi dissi la prima volta che ci incontrammo?
La risposta la poteva sapere solo il vero The Rock, che lei conosceva ormai da tanti anni. Se lui non avesse risposto entro due secondi, avrebbe significato che quella era una trappoca, e lei avrebbe sparato un colpo diretto al cuore del suo interlocutore.

Candice si comportò secondo il protocollo dell'Intelligence: la figura del Capo poteva essere un semplice ologramma oppure poteva essere attivo un dispositivo per fare assumere le sue sembianze ad un sicario.
Lui non estrasse il pahser, non aveva nulla da nascondere. Con tono tranquillo e deciso, disse. Di fronte a te hai un futuro difficile ma importante, sii sempre la stessa e agisci al massimo delle tue potenzialità.

La risposta era giusta, e solo il Capo poteva saperla.
Candice pensava a quelle parole quando la tristezza relativa alla sua vita la sopraffaceva: quella frase aveva un significato simbolico ed affettivo per lei, era stata pronunciata molti anni prima, quando lei era ancora giovane, e pensava che la sua vita non meritava più di essere vissuta.
Dunque si trattava di lui e non era una trappola.
L'Ammiraglio era rimasto in silenzio, forse anche per lui la tensione era stata palpabile.
Abbassò il phaser, e, sempre aiutando l'Ammiraglio a camminare, coprì in pochi secondi la distanza che li separava dal Direttore dell'Intelligence. Ti consegno l'Ammiraglio, Capo. La mia missione è terminata.

Per Hobbs, la ragazza che ora si trovava di fronte era una persona cara: la conosceva da vent'anni, e l'aveva vista diventare da giovane ed ingenua ragazza a donna dalle mille possibilità.
Ancora una volta, lei non l'aveva deluso. L'Ammiraglio Pike era lì, in perfetta salute, e lui l'avrebbe portato al sicuro.
Quel giorno aveva segnato e reso visibile a tutti la vulnerabilità della Sezione 31, colpita proprio al cuore con un attentato.
Se avesse agito bene nei giorni a venire, l'Intelligence sarebbe tornata quella di un tempo, e nessuno avrebbe potuto contrastare la sua autorità.

Christopher Pike, dal canto suo, si sentiva al sicuro. Nessuno, nel macello derivato dall'esplosione dei sotterranei, aveva badato a lui, nonostante tutti sapessero della sua difficoltà a camminare.
L'edificio sarebbe potuto crollare, e lui sarebbe rimasto sotto le macerie. Invece, con l'aiuto di Candice, dell'Intelligence della Flotta Stellare il cui compito era innanzitutto proteggere la Federazione, era sano e salvo.
Ammirava l'Ammiraglio Hobbs, aveva sempre svolto un ottimo lavoro, all'interno dell'Intelligence e fuori.
Contrariamente ad Emil Sheppard.