04-08-2024, 04:26 PM
@T'Dal con la scusa che c'era da inserire il role code ho anche scorporato le role
Thomas Eugene Paris
Umano
Tom era concentrato sull'apparecchio che aveva di fronte. Sebbene con un po' di fatica, era riuscito ad aprirlo e ad accedere a quelli che sembravano essere i comandi, ma non c'era nemmeno una luce o un indicatore di qualche genere a segnalare che quell'artefatto fosse ancora operativo o anche solo recuperabile. C'era persino l'eventualità che tutto quel lavoro non sarebbe nemmeno servito a nulla. Fu allora che lo stridio di qualcosa che si avvicinava rapidamente dall'alto costrinse il comandante a spostare lo sguardo nella direzione da cui provenivano quei versi: d'istinto si gettò di lato, con sufficiente agilità da non finire addosso al bajoriano accanto a lui, ma l'animale li avrebbe sicuramente attaccati di nuovo se il vulcaniano addetto alla sicurezza non si fosse premurato di stordirlo con un phaser.
L'ho detto che questo posto non mi piace... brontolò tra sé e sé, ritornando immediatamente al lavoro per terminare il più rapidamente possibile, ma con i guanti della tuta ogni ricalibrazione era più complessa del necessario e, se non avesse visto cosa poteva causare il virus che avevano contratto su quel pianeta, avrebbe molto probabilmente ceduto alla frustrazione e chiuso un occhio sul protocollo liberandosene. Un movimento un po' troppo brusco e il tricorder gli sfuggì di mano, facendolo imprecare silenziosamente. Ci volle un po' di tempo e una notevole dose di pazienza prima che riuscisse finalmente a risintonizzare le emissioni del tricorder, in modo da poterlo utilizzare come fonte di energia. Lo aveva appena collegato alla strumentazione aliena quando la dottoressa ritornò da lui per informarlo che le comunicazioni con la nave sembravano essere cadute. Tom sbuffò: ci mancavano solo altri contrattempi! Paris a Voyager... chiamò, attivando il suo comunicatore con un tocco leggero. Attese qualche istante, poi provò una seconda volta per esserne sicuro... ma la dottoressa sembrava aver ragione. Avrebbero passato su quel pianeta un tempo più lungo del previsto.
Qualunque cosa sia successa a bordo, staranno facendo il possibile per ripristinare le comunicazioni. Diamo loro un po' di tempo prima di iniziare a preoccuparci disse, più per esperienza che perché stava sottovalutando la situazione. Nel corso della sua carriera nella Flotta si era trovato più di una volta bloccato su pianeti inospitali e in fondo era ancora lì per raccontarlo. Per quanto lo riguardava, la missione aveva ancora la priorità: avevano ossigeno, nessun ferito e sebbene la situazione con le comunicazioni potesse rivelarsi problematica, era certo che Chakotay non li avrebbe abbandonati per nessuna ragione: avevano bisogno dei campioni almeno quanto loro avevano bisogno di tornare a bordo. Certo, prendere qualche precauzione per essere certi di ritornare tutti d'un pezzo non avrebbe fatto male... Jenar, Varik, create un perimetro di una decina di metri qui attorno, usate i phaser per spaventare le creature, possibilmente senza colpirle. Dottoressa, termini il suo lavoro. ordinò, mentre il suo sguardo tornava rapidamente sul tricorder tra le proprie mani. Sullo schermo dell'oggetto alieno era improvvisamente apparsa una luce, segno che il suo tentativo di ricarica aveva quantomeno attivato qualcosa. Ok, forse ho qualcosa... annunciò, nell'esatto istante in cui il display si illuminò, mostrando dei caratteri irriconoscibili ... non è che per caso qualcuno di voi ha un background in xenolinguistica? si informò, chiedendosi contemporaneamente se fosse in qualche modo possibile interfacciare il software alieno con il traduttore integrato nei comunicatori.
L'ho detto che questo posto non mi piace... brontolò tra sé e sé, ritornando immediatamente al lavoro per terminare il più rapidamente possibile, ma con i guanti della tuta ogni ricalibrazione era più complessa del necessario e, se non avesse visto cosa poteva causare il virus che avevano contratto su quel pianeta, avrebbe molto probabilmente ceduto alla frustrazione e chiuso un occhio sul protocollo liberandosene. Un movimento un po' troppo brusco e il tricorder gli sfuggì di mano, facendolo imprecare silenziosamente. Ci volle un po' di tempo e una notevole dose di pazienza prima che riuscisse finalmente a risintonizzare le emissioni del tricorder, in modo da poterlo utilizzare come fonte di energia. Lo aveva appena collegato alla strumentazione aliena quando la dottoressa ritornò da lui per informarlo che le comunicazioni con la nave sembravano essere cadute. Tom sbuffò: ci mancavano solo altri contrattempi! Paris a Voyager... chiamò, attivando il suo comunicatore con un tocco leggero. Attese qualche istante, poi provò una seconda volta per esserne sicuro... ma la dottoressa sembrava aver ragione. Avrebbero passato su quel pianeta un tempo più lungo del previsto.
Qualunque cosa sia successa a bordo, staranno facendo il possibile per ripristinare le comunicazioni. Diamo loro un po' di tempo prima di iniziare a preoccuparci disse, più per esperienza che perché stava sottovalutando la situazione. Nel corso della sua carriera nella Flotta si era trovato più di una volta bloccato su pianeti inospitali e in fondo era ancora lì per raccontarlo. Per quanto lo riguardava, la missione aveva ancora la priorità: avevano ossigeno, nessun ferito e sebbene la situazione con le comunicazioni potesse rivelarsi problematica, era certo che Chakotay non li avrebbe abbandonati per nessuna ragione: avevano bisogno dei campioni almeno quanto loro avevano bisogno di tornare a bordo. Certo, prendere qualche precauzione per essere certi di ritornare tutti d'un pezzo non avrebbe fatto male... Jenar, Varik, create un perimetro di una decina di metri qui attorno, usate i phaser per spaventare le creature, possibilmente senza colpirle. Dottoressa, termini il suo lavoro. ordinò, mentre il suo sguardo tornava rapidamente sul tricorder tra le proprie mani. Sullo schermo dell'oggetto alieno era improvvisamente apparsa una luce, segno che il suo tentativo di ricarica aveva quantomeno attivato qualcosa. Ok, forse ho qualcosa... annunciò, nell'esatto istante in cui il display si illuminò, mostrando dei caratteri irriconoscibili ... non è che per caso qualcuno di voi ha un background in xenolinguistica? si informò, chiedendosi contemporaneamente se fosse in qualche modo possibile interfacciare il software alieno con il traduttore integrato nei comunicatori.