TFB Una bevuta
#1

Regal stava eseguendo una "camminata esplorativa" per la stazione, voleva sapere tutto o quasi dei luoghi della stazione. Aveva iniziato dal luogo più frequentato ossia quello dei negozi e bar. In quel momento pensava a quanti commerciati e baristi lavorassero in quel luogo, quanti soldi circolassero ma non era quello che gli interessava sapere. Si chiedeva soprattuto avessero fatto gli ingegneri a creare un gioiellino del genere.
Decise in quel preciso istante, proprio quando stava passando davanti ad un bar di bere qualcosa. Si sedette in un tavolo vuoto in disparte, non aveva voglia di passare il tempo a fare il saluto ad ogni ufficiale che sarebbe passato di li o ad ordinare "riposo" a qualunque marinaio.
Si fece notare da una cameriera.
"Desidera, signore?" chiese la cameriera con rispetto.
"Mi porti un... alcolico non troppo forte" rispose anche se non era del tutto sicuro "No, aspetti, mi porti un analcolico, sono in servizio." rettificò.
"Subito" rispose la cameriera andando al bancone per consegnare l' ordinazione.
#2

Korinna Suder

Betazoid

Non so ancora bene come affronterò la discussione, ma so che ho ancora due giorni di tempo per pensarci prima che Tam mi raggiunga sulla Midway. Basteranno? Ho come la sensazione che mi ritroverò a cercare le parole all'ultimo, sperando in bene. In effetti non gli lascio una grande scelta con la decisione che ho preso, ma è stato tutto così improvviso, così...

Raggiungo il bar: ho bisogno di rilassarmi, di pensare ad altro o rischio di impazzire, e certamente un bar è il posto migliore per farsi gli affari degli altri. Ho abbandonato la mia divisa in cabina, sostituendola con un vestito viola, lungo fino alle ginocchia, dal taglio semplice ma elegante: un regalo di mia sorella... sostiene che non ho gusto nel vestire e devo dargliene atto, su questo è più abile di me. Lascio che i pensieri di tutta quella gente mi raggiungano, ascoltando prima uno, poi l'altro. Due giovani ufficiali si sorridono l'un l'altro, lanciandosi mentalmente insulti a vicenda... è una cosa degli umani che non ho mai capito: perché crogiolarsi in tutto quel risentimento, invece che parlarsi? Ma dopotutto non mi riguarda, non dovrei nemmeno sapere...

Un ammiraglio si è seduto a un tavolo, da solo. Difficile non notarlo. "Le dispiace se mi unisco a lei?" gli chiedo, indicando il posto libero. So bene che l'unico motivo che l'ha spinto a tenersi in disparte è la speranza di risparmiarsi qualche chiacchierata ufficiale, ed evito di proposito di presentarmi con il mio grado, o scattare sull'attenti. In fondo non sono in servizio: niente ordini e discorsi di incarichi e missioni, al momento.
#3

Doveva ancora arrivare da bere quando una ragazza si avvicinò al tavolo e gli chiese di sedersi. Regal era troppo felice per il suo nuovo incarico per essere scortese ma non lo sarebbe stato comunque. L' unica cosa da spere era il motivo per cui una ragazza, abbastanza carina e giovane, gli chiese di sedersi al suo tavolo. l' Ultima volta che ciò accadde successe un putiferio, quella ragazza avrebbè usato la sua presunta "amicizia" con l' ammiraglio per proteggersi? Sperando di no.

"Prego" rispose indicando la sedia "si accomodi" continuò.
"Qual buon vento la porta da queste parti?" chiese, così "via il dente via il dolore".
#4

Korinna Suder

Betazoid

Mi siedo, ignorando di proposito le perplessità dell'ammiraglio. "Grazie" rispondo con un cenno d'assenso, mentre avvicino la sedia al tavolo. "Sto aspettando il mio imzadi, è in servizio su un trasporto della Federazione e mi raggiungerà qui tra un paio di giorni... non ho la minima intenzione di aspettarlo per tutto questo tempo chiusa da sola nel mio alloggio" rispondo con un sorriso, sperando che la mia sincerità sia sufficiente a placare i timori dell'uomo. Vorrei chiedergli se è lui al comando di questa stazione, e in caso se c'è altro da fare oltre a starsene fermi al bar, ma mi trattengo, sapendo che una domanda del genere rischierebbe di aumentare ancora di più i suoi sospetti. "Korinna Suder" mi presento, tendendogli la mano.
#5

Quando la ragazza gli tese la mano coma saluto lui ricambiò "Piacere, Regal Dorn" scuotendo la mano per poi mollarla.
La sua mente automaticamente prese atto della parola "Imzadi" e lui sapeva cosa voleva dire Una betazoide, pensieri a rischio pensò.
"Imzadi? Sei una betazoide?" chise poco perplesso perchò la risposta la sapeva già "Comunque credo tu faccia bene a non attendere all' infinito nel tuo alloggio, potresti trovarti una lavoro" ed in quel preciso momento la cameriera arrivò con un vassoio poggiando sul tavolo un bicchiere per l' ammiraglio.
"Volete qualcosa da bere?" chiese.
#6

Korinna Suder

Betazoid

L'ammiraglio è evidentemente sorpreso e, oserei dire, non particolarmente felice di scoprire che sono betazoide, ma non è il primo né sarà l'ultimo: so bene che le nostre abilità non sono ben viste dalle specie prive di abilità telepatiche, così mi affretto a confermare la sua intuizione, mettendo le carte in tavola prima di creare malintesi "sì, e le chiedo scusa per aver invaso la sua privacy... e quella di mezzo bar, ma sto cercando di non sentire i miei, di pensieri" ammetto a malincuore. Se non altro sembra funzionare, almeno in parte: non riesco ancora a togliermi dalla testa l'idea che quello che succederà tra due giorni potrebbe bruciare, in un solo istante, tutti i piani che già avevo fatto per il mio futuro... ma, se non altro, la calma dell'ammiraglio riesce in parte a prendere il posto del mio nervosismo.

In quel momento arriva la cameriera e deposita un bicchiere sul tavolo. "Un tè jestral caldo, grazie" ordino, guardandola allontanarsi. "Quanto al lavoro... temo di essere un po' troppo instabile al momento per poter essere d'aiuto" rispondo cortesemente, ben consapevole che qualsiasi ufficiale medico mi rinchiuderebbe se solo pensassi di mettermi a dare ordini in queste condizioni. "Credo che me ne rimarrò qui tranquilla a studiare i dati per la mia prossima missione, e contemporaneamente tenermi aggiornata sui pettegolezzi della stazione: pare che l'ultima moda sia spendere ore sul ponte ologrammi, e che il viola mi doni..." commento divertita, cogliendo distrattamente il pensiero di un marinaio che mi passa vicino per uscire dal locale.
#7

"Non preoccuparti della mia privacy, ho avuto degli ufficiali betazoidi sotto il mio comando che, non si sa per quale motivo mi leggevano sempre la mente, alla fine tre mi hanno ricattato e sono finiti alla corte marziale con prigione a vita e gli altri facevano parte di una setta pericolosa che voleva distruggere la mia stazione. Quindi non preoccuparti ci sono abituato." spiegò, ormai i casi dei betazoidi contro Regal erano pubblici da un bel pezzo, benvendosi tra una pausa e l' altra un sorso dell' analcolico.

"Prossima missione? Cosa siete un ufficiale della flotta?" chiese posando il bicchiere.
#8

Korinna Suder

Betazoid

"Paradossalmente..." rispondo, apprendendo con dispiacere dell'avventura nella quale è rimasto coinvolto l'ammiraglio "per noi è più semplice leggere nella mente altrui, che non farlo: servono una buona conoscenza di sé e un buon equilibrio per riuscire a schermare i pensieri non nostri, e basta davvero poco per compromettere i nostri sforzi. Per esempio... se una persona ha un pensiero fisso e ricorrente per noi è quasi impossibile non coglierlo... è un po' come se si mettesse a gridarcelo direttamente nella testa" spiego con disappunto; le nostre abilità ci hanno sempre causato non pochi problemi di interazione con le specie non telepatiche, spesso dovuti al fatto che idealizzano i nostri poteri, senza nemmeno rendersi conto degli aspetti negativi.

"Ma ammetto che molti dei malintesi sull'uso della telepatia sono colpa nostra: su Betazed siamo soliti comunicare col pensiero, solo i bambini si esprimono verbalmente, e spesso dimentichiamo che le altre specie hanno costumi diversi, che per voi poter pensare una cosa e dirne un'altra è una necessità, e talvolta indice di rispetto e educazione" aggiungo, un po' scettica. E' una cosa che ancora devo capire, ma che rispetto, come espressione della diversità tra i vari popoli della Federazione.

Sento che, nonostante tutto, l'ammiraglio non è mal disposto nei nostri confronti e che si rende perfettamente conto che quelli con i quali ha avuto a che fare non sono altro che il peggio della nostra società, ma ci tengo a precisare: "Tante volte perfino io fatico a distinguere le mie emozioni da quelle della gente che ho attorno... non mi è difficile immaginare che effetto può avere la mentalità totalizzante di una setta su una persona già psicologicamente fragile". Rabbrividisco al solo pensiero, trasformati in automi, concentrati su una sola idea fissa... abituata a sentire tante voci e emozioni intorno a me, solo l'idea mi sembra un incubo uscito da un pessimo olo-romanzo.

Mi perdo un istante nei miei pensieri, ma l'ammiraglio mi riporta ben presto alla realtà. "Sì" rispondo annuendo alla sua domanda. "Fresca di promozione: capitano della U.S.S. Constellation, al comando dell'ammiraglio Sheppard" aggiungo, con una vena d'orgoglio nella voce. E' vero che è l'ammiraglio a comandare e che nonostante il mio grado sono solo il primo ufficiale... ma la Constellation è pur sempre uno dei gioiellini della Flotta e il mio incarico un lavoro di tutto rispetto.
#9

"Ho inteso ciò che vuoi dire: è più facile per voi leggere il pensiero degli altri piuttosto che non." disse in modo da estrapolarne solo il succo di quel discorso. Non voleva tornare sul discorso della setta o giù di li, la concentrazione di quegli ufficiali non gli aveva fatto il minimo danno "Se intendi dire che ho una psicologia instabile stai andando fuori strada. Secondo alcuni psicologhi la concentrazione dei Betazoidi sulla mia mente non ha fatto il minimo danno ne psicologico ne fisico." spiegò "Ma se intendi in generale non so cosa dirti, io non faccio parte della vostra razza e quindi non so." concluse.

"Non ho mai avuto a che fare con l' ammiraglio Sheppard, non l' ho mai incontrato all' ammiragliato e se proprio devo dirlo, io gli ammiragli che comandano una nave, come la Constellation, non li incontro mai. Io ho passato la mia esistenza da ammiraglio sulle stazioni spaziali e vado bene così." disse inerente all' ammiraglio Sheppard, i suoi pensieri in quel momento erano altrove così da non permettere alla sua interlocutrice di non accedere ai suoi pensieri inerenti alla carriera da capitano. Effettivamente stava pensando alla stazione in cui era stato precedentemente.
#10

Korinna Suder

Betazoid

Ignoro di proposito le chiacchiere su Sheppard, non so perché abbia deciso di prendere il comando di un'astronave e non credo mi riguardi. I pensieri dell'ammiraglio Dorn si spostano all'improvviso dal nostro discorso al suo precedente incarico, con una precisione e una determinazione tali da lasciarmi sospettare che l'abbia fatto di proposito. Intuisco di aver abusato fin troppo della sua pazienza e mi costringo ad escludere dalla mia mente i suoi pensieri e quelli del resto delle persone che ho attorno.

"Al contrario, ammiraglio" rispondo con calma "penso che la si potrebbe definire in diversi modi, nessuno dei quali ha lontanamente a che vedere con 'instabile': le persone instabili alle quali mi riferivo sono i betazoidi con i quali ha avuto a che fare" spiego in tono pacato. In quel momento torna la cameriera, posa una tazza sul tavolo e senza aggiungere altro si allontana di nuovo in direzione di un tavolo vicino.

"Ha presente quella sensazione che si prova quando si deve prendere una decisione importante? Come se una parte di lei volesse agire in un modo, un'altra le ricordasse qual è la via più corretta per agire, un'altra quella che le garantisce i benefici maggiori, un'altra ancora le ricorda quello che la gente si aspetta...?" chiedo, cercando di fare in modo che riesca a seguire il filo dei miei pensieri, sebbene non sia in grado di coglierli di persona.

"La difficoltà sta nel trovare la giusta via, quella coerente con il suo modo di essere. Immagini per un istante di avere tutte queste voci nella testa, costantemente, e di non essere in grado di zittirle. Se un umano non riesce a trovare la sua strada finisce per diventare accondiscendente, ma sa sempre chi è, cosa vorrebbe: se un betazoide non riesce a riconoscere la sua voce e ad escludere le altre..." scuoto la testa, non sapendo bene come continuare quel discorso. Quella prospettiva mi inquieta, stranamente molto più di quanto dovrebbe. Soffio delicatamente sulla tazza, assaporando un sorso di tè. Replicato, ovviamente.


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