30-03-2017, 09:38 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-03-2017, 09:38 AM da Neris.)
Logic is the cement of our civilization, with which we ascend from chaos, using reason as our guide.
T’Mihn K'vek | Vulcan
Passare il tempo nella stessa sala sarebbe stato così problematico? Sì, tecnicamente avrebbero dovuto scegliere condizioni ambientali adatte ad entrambe, quindi non avrebbe potuto alzare troppo la temperatura e abbassare troppo la luminosità, ma caratterialmente Joanna non era male. Non era una vulcaniana e quindi ricadeva nelle emozioni e nell'illogicità degli esseri umani, ma non le dispiaceva conversare con lei. Una situazione inusuale per T’Mihn, visto il suo carattere introverso, ma non per questo illogica o da evitare.
Ok, torno subito. Si limitò a rispondere alle parole della collega, prendendo la decisione di provare a stare un po' con lei e vedere come andava. D'altronde, se voleva veramente entrare nella Flotta Stellare (cosa di cui, in realtà, non era proprio sicura) avrebbe dovuto abituarsi a relazionare con umani e individui di altre specie. Sì, c'era sempre la possibilità di tornare a New Vulcano una volta conclusi i suoi studi, ma avrebbe significato ricadere nelle grinfie della V'Shar, quindi - emotivamente parlando - forse era meglio iniziare una carriera nella flotta federale. Logicamente parlando, invece, sarebbe stato preferibile entrare nella sezione informatica dei servizi segreti vulcaniani, dove avrebbe avuto una carriera sicura davanti.
Lasciando per il momento Joanna da sola, T’Mihn si diresse verso le scaffalature contenenti volumi riguardanti l'informatica. Vista la sua abitudine a rifugiarsi in biblioteca quando la sua emotiva compagna di stanza eliminava ogni possibilità di studiare in santa pace in camera, non fece alcuna difficoltà a trovarli. Ebbe qualche difficoltà, invece, a scegliere che libri leggere: diversamente dal solito, infatti, quel giorno non era andata in biblioteca con l'idea di studiare per qualche esame.
Dopo qualche istante di indecisione, finalmente la vulcaniana scelse due volumi sull'informatica klingon, uno di base e uno un po' più avanzato. Essendo a digiuno sui processi algoritmici e sui linguaggi di programmazione klingon, poteva essere una buona idea farsi una base, soprattutto ora che i rapporti tra federazione e impero klingon erano straordinariamente buoni. T’Mihn dubitava che quella fragile alleanza sarebbe durata a lungo (anzi, probabilmente si sarebbe sfaldata ancor prima che i suoi emotivi cugini romulani avessero rinunciato all'idea di espandersi in territorio federale/klingon) ma la situazione attuale era ottima per poter studiare qualcosa in più su quella specie guerrafondaia.
Stava per tornare da Joanna quando le cadde l'occhio su di un piccolo carrello portalibri fluttuante poco lontano. L'incidente di poco prima era ancora ben presente nella memoria della vulcaniana, quindi poteva essere una buona idea utilizzare uno dei carrelli a disposizione degli utenti per trasportare tutti i volumi da loro scelti fino alla sala privata. Così posò i due volumi sul piccolo carrello e cominciò a dirigerlo verso la zona lettura.
Ok, torno subito. Si limitò a rispondere alle parole della collega, prendendo la decisione di provare a stare un po' con lei e vedere come andava. D'altronde, se voleva veramente entrare nella Flotta Stellare (cosa di cui, in realtà, non era proprio sicura) avrebbe dovuto abituarsi a relazionare con umani e individui di altre specie. Sì, c'era sempre la possibilità di tornare a New Vulcano una volta conclusi i suoi studi, ma avrebbe significato ricadere nelle grinfie della V'Shar, quindi - emotivamente parlando - forse era meglio iniziare una carriera nella flotta federale. Logicamente parlando, invece, sarebbe stato preferibile entrare nella sezione informatica dei servizi segreti vulcaniani, dove avrebbe avuto una carriera sicura davanti.
Lasciando per il momento Joanna da sola, T’Mihn si diresse verso le scaffalature contenenti volumi riguardanti l'informatica. Vista la sua abitudine a rifugiarsi in biblioteca quando la sua emotiva compagna di stanza eliminava ogni possibilità di studiare in santa pace in camera, non fece alcuna difficoltà a trovarli. Ebbe qualche difficoltà, invece, a scegliere che libri leggere: diversamente dal solito, infatti, quel giorno non era andata in biblioteca con l'idea di studiare per qualche esame.
Dopo qualche istante di indecisione, finalmente la vulcaniana scelse due volumi sull'informatica klingon, uno di base e uno un po' più avanzato. Essendo a digiuno sui processi algoritmici e sui linguaggi di programmazione klingon, poteva essere una buona idea farsi una base, soprattutto ora che i rapporti tra federazione e impero klingon erano straordinariamente buoni. T’Mihn dubitava che quella fragile alleanza sarebbe durata a lungo (anzi, probabilmente si sarebbe sfaldata ancor prima che i suoi emotivi cugini romulani avessero rinunciato all'idea di espandersi in territorio federale/klingon) ma la situazione attuale era ottima per poter studiare qualcosa in più su quella specie guerrafondaia.
Stava per tornare da Joanna quando le cadde l'occhio su di un piccolo carrello portalibri fluttuante poco lontano. L'incidente di poco prima era ancora ben presente nella memoria della vulcaniana, quindi poteva essere una buona idea utilizzare uno dei carrelli a disposizione degli utenti per trasportare tutti i volumi da loro scelti fino alla sala privata. Così posò i due volumi sul piccolo carrello e cominciò a dirigerlo verso la zona lettura.