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TSE "Fino a quel punto misera e partita"
#11

Dreams don't work unless you do

Clementia Adelina Monroe | Human Hybrid-Augment


Mentre ascoltavo parlare la mia nuova compagna di avventure, il battito si regolarizzò, così come il respiro e finalmente ero più calma... Molto più calma di quando poco prima aveva pensato che Saff le stesse per chiedere se era una potenziata o no. che scema, Clem! Che deficiente! Pensò. In effetti la Zaldan non aveva nessun motivo di credere che non fosse umana, o che lo fosse in un modo che lei non aveva ancora preso in considerazione. Come al solito si stava odiando, se l'altra avesse scoperto cosa fosse in grado di fare probabilmente l'avrebbe allontanata... E dannazione, lei non voleva che Saff si allontanasse.

Ah, sei sposata! ripetè le sue paorole come una scema, si montò un sorriso sul volto e proseguì con Che bello! anche se dentro avrebbe voluto prendersi il cuore a martellate. Non voleva più ammetterlo a sé stessa, ma forse quel batticuore di prima era dovuto a ben altro... E forse lei non era destinata a trovare quello che stava cercando.

Potresti provare a chiedere un trasferimento su una di quelle navi Galaxy, alcune portano ancora civili a bordo se non ricordo male le parole le uscirono di bocca in modo nettamente meno tagliente di quanto avrebbe pensato, ma infondo Saff avrebbe dovuto apprezzare la sua sincerità in quanto Zaldan... La verità era questa: quelle parole furono la prima cosa che ebbe modo di pensare riguardo alla situazione delle gemelle anche se poco dopo dovette ritrattare. non voglio che tu te ne vada, non fraintendermi, però è un opzione! ridacchiai alla fine di quella frase.

Stavo diventando ridicola, forse avrei fatto bene ad andarmene.


#12

I'm a perfectionist, so my bossiness definitely comes out.

Saff | Zaldan

Rimasi in silenzio per un lungo momento, ricopiando gli ultimi dati, poi la guardai con un sorriso.
Ti ringrazio Clem. E tu? Hai qualcuno di cui dovrei sapere? dissi allegra con un lievissimo e inedito rossore sulle guance, il tono vagamente civettuolo. Era un genere di domande che non facevo a chiunque, era un gesto di affetto che speravo gradisse, non era un modo per impicciarmi dei fatti suoi, non mi ero mai curata dei gossip e non ero il tipo da spargerne in giro. 
Finii finalmente la compilazione della scheda del capitano e le sorrisi.
Ecco fatto, se vuoi siediti Clem, ti ho fatto rimanere in piedi sin troppo tempo. detto questo mi alzai, lasciando la poltroncina vuota e a disposizione di Clem se aveva intenzione di sedervici, per me non era un problema, anzi ero fin troppo abituata a stare in piedi che dopo un po' mi alzavo come una molla da dove mi ero. Su Zalda c'erano le sedie, ovviamente, ma per quanto mi riguardava era più il tempo che si passava all'aria aperta, tra l'acqua che quello passato effettivamente seduta. Mi uscì un sospiro quando parlò riguardo le gemelle e annuii.
Sono consapevole di questa opzione, mi sfiorò quando chiesi di entrare in servizio su una nave stellare, ma non ho voluto togliere due bambine dal loro pianeta, per farle crescere qui. Crescerebbero forse in un modo più tollerante, ma preferisco egoisticamente parlando, che crescano in un ambiente adatto alle loro esigenze, io non sarei qui se non fossi cresciuta su Zalda. So che è più difficile senza la mamma, ma hanno un papà che le ama entrambe abbastanza anche per me dissi con un sorriso, il tono forse un po' più amaro di quanto non volessi in realtà. Quando ritrattò, poco dopo, annuii comprensiva, per poi sorriderle guardandola. Ti ringrazio per averlo sottolineato però, ma non era necessario, avevo inteso ciò che volevi dire e apprezzo la tua sincerità. Parlami di te, di ciò che ti aspetta a casa. Io ti ho sicuramente annoiata a morte con le mie cose. 


#13

Dreams don't work unless you do

Clementia Adelina Monroe | Human Hybrid-Augment

Rimasi veramente spiazzata, fissai il mio sguardo su di lei per qualche secondo... Probabilmente si vedeva che ero incantata, che sebbene la guardassi nelle mie iridi c'era il vuoto. D'un tratto fui come risvegliata dalla sua domanda. Eh? chiesi subito prima di comprendere davvero la sua domanda. Beh, certo affermai fermamente, abbozzando un sorriso per fingere che tutto andasse bene. Certo, ho i miei genitori dissi serena amici eccetera tagliai corto, perché la mia cerchia di amici non era esattamente ampia, e me ne prendevo sempre tutta la colpa. Non mi fidavo delle persone, non più per lo meno.
Quando Saff si alzò lei prese il suo posto ringraziando con un movimento del capo e fece il log in sul terminale con le proprie credenziali per prepararsi a scrivere un ultimo rapporto. beh, si... è comprensibile, mi sa che alla fine hai fatto bene a non farli crescere su una nave. Anche se ti mancano. feci finta di scrivere qualche riga, perché in effetti il mio sguardo era impegnato sul terminale, come a voler chiudere la conversazione... Ma all'ultima domanda staccai lo sguardo e lo riportai sulla Zaldan. Chiusi definitvamente il terminale e mi "stravaccai" sulla poltroncina. Beh, la terra la conoscono tutti, insomma non mi piaceva quella situazione, quelle domande personali. Ma non potevo farci nulla, ci ero addirittura abituata, ero talmente abituata a sviare sulla mia natura di Potenziata che ormai avevo il copione... Avevo addirittura cercato di nascondere le mie tracce allo Starfleet Medical Center, dopo quell'esperienza si poteva dire tranquillamente che fossi un'esperta. non credo che ti direi nulla di nuovo, come ti ho detto mi aspettano i miei, i miei amici... proseguii insomma la mia vita pre-flotta stellare. Ma sinceramente non sto troppo male nemmeno qui sospirai.
Era il momento di sviarsela in qualche maniera. Lanciai un rapido sguardo sull'infermiere, attraverso il finestrone, era intento a trafficare con il carrello strumenti. Riportai lo sguardo su Saff e dopo pochi secondi, grazie alle mie doti telecinetiche feci urtare il bacino dell'infermiere contro il carrello in modo che questo cadesse, e finsi. Finsi stupore.
#14

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Saff | Zaldan

Ok qualcosa non mi tornava, non conoscevo tantissimo Clem, ma avevo l'impressione che stesse evitando di dirmi qualcosa, ma non ero nella posizione di chiedere dov'era il problema: non ero sua madre, una sorella o un parente che poteva punzecchiarla fino a che non mi desse una risposta. Ero relativamente da poco sua amica, se tale potevo definirmi, perciò non ero affatto sicura che lei avesse voglia di condividere i suoi pensieri  con me, magari aveva concluso da poco una relazione amorosa di cui non voleva mettermi al corrente. Era possibile, ma quando le dissi che ero posata sembrava entusiasta. Stavo per rispondere, quando vidi l'infermiere cadere sul carrellino degli strumenti.

Guardai prima Clem che sembrava genuinamente sorpresa e poi il ragazzo, per poi fare la prima cosa che mi venne in mente, in automatico, quella di correre verso il povero infermiere, del tutto inconsapevole di quello che era successo davvero. Lo aiutai a rialzarsi e controllai che stesse bene, per fortuna era solo una contusione e il ragazzo non ne volle sapere di prendere qualcosa per evitare che si formasse il livido.. dato che si avrebbe ricordato di fare più attenzione.

Non ci si annoia mai qui dentro.. ma credo che la disattenzione e la stanchezza ci freghi tutti. dissi dopo aver raggiunto Clem con un sorriso per poi aggiungere con un tono divertito se te lo stai chiedendo, si capita anche gli Zaldan migliori

non so se vuoi chiudere, come preferisci Big Grin 
#15

Dreams don't work unless you do

Clementia Adelina Monroe | Human Hybrid-Augment

Si voltò dunque verso la collega, verso Saff, notando di sfuggita il suo sguardo e poi il suo scatto nell'aiutare il collega. Rimase ferma per qualche secondo, a guardare la scena da dietro il vetro che separava ufficio e area lettini, poi sorrise ad entrambi e seguì Saff con lo sguardo finché non la raggiunse di nuovo. < Immagino sia così, infatti spero che il suo turno finisca presto >disse riferendosi al povero infermiere. <Oh, ne sono certa... A proposito di stanchezza, il mio turno è finito ufficialmente > e la nonchalance nella sua voce rendeva quell'affermazione naturalissima. Contestualmente aveva anche spostato il peso del suo corpo sulla gamba destra e si era sporta verso la consolle a muro per verificare l'ora, come a dare credito al fatto che sì, lei davvero aveva finito il turno. Ne era certa, anche senza guardare l'ora, ma voleva essere certa che Saff non potesse contraddirla.
<Vado a riposarmi, ci vediamo!> disse, alzando anche la mano verso di lei a mo' di saluto, muovendosi poi verso la porta dando tutto il tempo all'altra di salutarla ed eventualmente fermarla, in caso contrario non si sarebbe fermata e avrebbe continuato per poi uscire definitivamente.


sì, mi sembra che sia ora di concludere Laugh
al massimo possiamo farne un'altra ma questa stava andando per le lunghe u.u
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