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TFB Tra vulcaniani ci si capisce, no?
#1

T'Dal Zayrus

Vulcan

Ero su New Vulcano. Il perchè? semplice, ero riuscita ad avere la franchigia per scendere e andare a trovare la mia famiglia. Le condizioni materne erano migliorate e io non potevo che essere felice. Eravamo due vulcaniani, io e il tenente comandante scientifico, con cui non avevo avuto modo di scambiare più di due parole, data la prima missione già pessima della constellation. Spesso avrei avuto voglia di farmi trasferire su un'altra astronave, magari l'Enterprise, che aveva un capitano a bordo che aveva un buon rapporto con i suoi sottoposti, soprattutto con il suo primo ufficiale, il signor Spock, anche lui vulcaniano. Sapevo che non ero apprezzata sul ponte, ma avevo fatto finta di non mostrare che me ne importasse, cosa che in effetti non era accaduta, io ero vulcaniana.. ma certe cose mi davano ancora un pò di noia. Forse dovuto a quella piccola parte umana che persisteva nel mio essere a cui, però, avevo imparato a non dare ascolto.
Mi ero seduta in un'area dedita alla meditazione, ma si vedeva benissimo che non stavo meditando, anzi. Stavo pensando, al fatto che comunque il mio compagno mi aveva scaricata per un'altra e ora avevano una famiglia loro.. ovviamente a me non rimaneva nessuno a parte la famiglia.
#2

Surak

Vulcan

New Vulcano.
Camminavo perso in pensieri piuttosto malinconici ricordando il mio pianeta, Vulcano, ormai distrutto. Il clima del nostro nuovo insediamento era simile a quello di "casa", ma non era lui. Sentivo infatti una leggera brezza che su Vulcano non ci sarebbe mai stata. Le aree di meditazione erano però come sempre, tra le mie preferite. Silenzio, pace, l'ideale per esercitarsi per il Kolinar, cosa che però sapevo non mi sarebbe servita a molto. Avevo lasciato il Ten. Comandante T'dal che si era recata a casa, molto probabilmente aveva ancora parenti viventi, cosa che io non avevo più. Ero stato però al monumento che ricordava l'eccidio della nostra specie ed ero rimasto ad osservarlo. Era illogico ripensare al passato, ma non potevo farne a meno. La mia famiglia, se solo l'avessi voluto, sarebbe comunque rimasta in vita e con lei anche la mia vulcaniana non ancora nata.
Fissando le acque di uno stagno mi ero perso di nuovo in pensieri illogici, scossi la testa, tornando a passeggiare.
In lontananza vidi proprio il Tenente T'Dal, mi avvicinai, ma mi sedetti solo in silenzio accanto a lei, sotto una pianta di Laquesh, una specie di quercia che viveva sul nostro nuovo pianeta.
#3

T'Dal Zayrus

Vulcan

Mi ero chiesta che cosa avesse fatto il mio collega vulcaniano non appena mi aveva lasciata sul pianeta, ma non amavo farmi i fatti degli altri dovevo ammetterlo. Sebbene gli avessi detto della mia famiglia, non avevo chiesto della sua, era meglio così.
Stavo pensando di tagliarmi di nuovo i capelli cortissimi, come da mia tradizione (ogni qualvolta rientravo sul pianeta mi tagliavo i capelli per appartenenza), quando sentii il mio collega sedersi accanto a me, cosa che mi svegliò da quel simil torpore in cui mi ero lasciata cadere, quanto avrei voluto aver già passato il Kolinhar e non pensarci più. Quanto avrei voluto chiudere con i sentimenti e vivere di sola logica. Non ero pronta, ma sapevo che a breve non lo sarei mai stata.
Signor Surak lo salutai è tutto così diverso qui. Seppur illogico, penso che non mi ci abituerò mai. Spero che a lei piaccia di più di quanto non piaccia a me dissi ignara dei sentimenti molto simili ai miei del vulcaniano al mio fianco.
Vedere il pianeta distruggersi come un castello di sabbia in balia del vento non era stato per niente facile e questo nuovo pianeta non era adatto a me.
#4

Surak

Vulcan

Stavo fissando un insetto su una foglia di Laquesh quando sentì T'Dal parlarmi.
Le risposi con il mio solito tono di voce, calmo e "tipicamente" vulcaniano, che chiunque altro abitante della galassia avrebbe preso per freddo e scostante, ma che per noi vulcaniani era sinonimo di partecipazione e interesse. Leggere inflessioni di voce che sembravano impercettibili ma che per noi erano importanti.
Tenente Comandante T'Dal
cominciai voltandomi e guardandola qualche istante. Avevo sempre notato negli occhi della mia collega qualcosa di strano, una espressione quasi di vaga tristezza o forse, era più corretto chiamarla "insoddisfazione". Ero seduto sull'erba, posai bene la schiena contro il tronco della pianta sotto la quale eravamo seduti.
Sono spiacente di averla disturbata.
Mi riferivo a quelli che pensavo essere esercizi di meditazione, distolsi un attimo lo sguardo, poco prima che T'dal riprendesse a parlare. La mia collega pronunciò quelle frasi che poco prima avevo pensato anche io. Che fosse per tutti la stessa cosa? La guardai e dissi, mentre lo stesso insetto che prima avevo notato sulla foglia di laquesh cominciasse a ronzarci intorno
L'adattamento è una forma di sopravvivenza e dimostrazione di intelligenza, Tenente.
feci una pausa, osservando l'ambiente circostante. Ripresi poco dopo
E noi sopravviveremo. In un qualche modo.
Altro momento di silenzio, mentire non era nella nostra natura, io risposi semplicemente
Non lo saprei dire, T'Dal. Penso di essere troppo.. illogicamente legato al ricordo di Vulcano per poter definire questo pianeta in maniera obiettiva.
lo ammisi senza remore, infondo era sempre una mia compatriota
#5

T'Dal Zayrus

Vulcan

Lo guardai, per un istante, per poi tornare a guardare avanti a me. Dovevo ammetterlo, circondarmi di persone con cui parlare, non era stato semplice da quando ero entrata nella flotta stellare, tutti che cercavano persone meno... meno logiche e con sentimenti. Era alquanto imbarazzante. A volte avere qualcuno uguale a noi intorno a sè, era una condizione accettabile, non come me che ero circondata da umani o comunque gente che provava sentimenti così forti. Come ridere, piangere. Io non capivo, non riuscivo a capirne l'utilità ma sapevo di essere destinata a non saperlo molto a lungo. Avevo certo provato cosa voleva dire, ma erano scomodi. Inibivano ogni libertà di pensiero.
Non mi avete disturbata, non dovete preoccuparvi di questo dato che non stavo meditando. Anzi, mi ero lasciata prendere da una massa informe di illogici ricordi e di tanto in tanto cerco di circondarmi di colleghi di Vulcano quando posso per far si che la logica prenda il sopravvento. ammisi io tranquilla
Lo so bene, Tenente. La logica lo impone e alla fine, prima o poi ci abitueremo. E le nuove generazioni di vulcaniani ameranno il pianeta, ma come anche io come lei, ero troppo legata al nostro pianeta natale. Illogico? Si e molto. ammisi con tranquillità, guardando altrove. Guardai l'insettino e fissandolo ricordai il giorno che avevo detto che avrei scelto la strada della federazione unita dei pianeti e non quello di diventare una sacerdotessa vulcaniana. La mia vita era su Vulcano, ma io mi sono iscritta alla Federazione, sapete? Illogico impulso di cercare la propria strada lontano dal sacerdozio vulcaniano e dalla scienza vulcaniana. alzai le spalle, avevo disteso il viso in un mezzo sorriso lontano e piuttosto triste, ma poi ripresi subito il mio cipiglio.
#6

Surak

Vulcan

Guardai di nuovo lo stagno, osservando una specie di anfibio che saltava simile alle rane terrestri da una foglia all'altra. L'insetto continuava a ronzarci attorno, si posò però su una pianta, liberandomi da quel fastidioso rumore di sottofondo.
T'Dal sembrava molto presa da ricordi tristi, ricordai alcune parole di mia madre, che era stata come la mia defunta compagna, una sacerdotessa.
Il passato è passato, Tenente T'Dal. Per quanto doloroso, scappare non serve. Non è illogico soffrire, è illogico permettere ad un avvenimento concluso di perseverare nel tempo. E' semplicemente inutile continuare a farsi del male.
L'unica cosa da fare è affrontare la questione e ridurla a quello che è: ossia qualcosa che non esiste più e quindi, che non può nuocere oltre.

La guardai: era vero, vivere in mezzo alle razze della federazione a volte non era facile. I pregiudizi sulla nostra specie erano tanti, molti non si rendevano conto della profondità dello spirito vulcaniano. La nostra filosofia, la nostra cultura era molto più raffinata di quello che pareva ad un'analisi superficiale.
Forse perchè Tenente, non abbiamo ancora trovato dei logici motivi per amare questo pianeta.
fu la mia risposta, mentre la guardavo dritta negli occhi. Sapevano tutti che la madre di T'Dal era una terrestre, continuai
.. e non è stata una decisione illogica, tutt'altro. Ha seguito solo un ragionamento diverso, che le permetterà di fare carriera e che le permette di viaggiare e acculturarsi maggiormente sull'Universo. Direi che è una logica con fini molto nobili, Tenente.
#7

T'Dal Zayrus

Vulcan

Seguii il suo sguardo, osservando l'anfibio nel laghetto. Era un bel posto, sia per meditare sia per discutere. E poi eravamo soli, potevamo chiacchierare senza recare danno ad alcuno.
La prego, mi chiami solo T'Dal, non siamo sull'astronave e qui in franchigia siamo solo due vulcaniani come gli altri e non due membri della flotta astrale. dissi tranquilla, calma seppur fredda. Mi sentivo a mio agio, qualcuno con cui finalmente parlare liberamente. In ogni caso, la ferita è stata riaperta recentemente, mio padre e mio fratello sono stati uccisi per mano dei romulani così come il nostro pianeta. Però non fa male, non nuoce oltre alla mia natura è solo, se possiamo definirla come tale, scomoda. Essendo che non provo sentimenti, non potrò mai sapere quello che ciò comporta. Non sapevo mentire e non l'avrei fatto comunque, ma stavo omettendo una serie di particolari importanti. Non sapevo perchè lo facessi, nemmeno fosse stato un mio superiore che mi chiedeva una serie di codici top secret!
In ogni caso, prima o poi, tutti i tasselli torneranno al loro posto da soli. asserii tranquilla
I miei occhi si erano specchiati nei suoi, non avevo mai guardato negli occhi un vulcaniano da così tanto tempo. Avevo iniziato ad imprimermi, senza volere di risultare di peso alcuno, quello sguardo. Mia madre, per metà umana, aveva sempre lasciato da parte i sentimenti sebbene ne fosse molte volte sopraffatta e io, ero come lei. Spesso non mi sentivo vulcaniana, nonostante il sangue quasi puro, le discriminazioni erano sopraggiunte ai miei orecchi nonostante tutto (e avevo sempre lasciato correre) e spesso cercavo di mostrarmi più vulcaniana degli altri, quasi se avessi raggiunto il Kolinhar e fossi una sarcerdotessa davvero, sin dalla più giovane età. Non potevo permettermi di mostrare i miei sentimenti, ma, come in questo caso, stavano uscendo. Che la mia maschera di freddezza stesse cadendo? Non potevo mostrare il mio lato debole che di tanto in tanto si mostrava.
Vi ringrazio molto! Anche se non considero logico, la scelta della mia attuale designazione, navigazione e armi. alzai debolmente le spalle
#8

Surak

Vulcan

La mia collega parve ripetere la solita solfa sui Vulcaniani. Senza sentimenti? Al contrario, solo imparavamo a non esserne devastati, a mantenere una certa obiettività. Vivevamo in modo diverso la nostra parte spirituale.
Tutti abbiamo perso qualcosa su Vulcano, per mano dei Romulani, T'Dal.
le misi una mano sulla spalla, capivo la sua sofferenza, ma la vedevo dal punto di vista vulcaniano; partecipazione si, esserne travolti, cercavo di non farlo.
.. Tutti. E non cerchi di ingannarmi. I vulcaniani provano sentimenti, fore diversi da quelli umani, o da quelli di un.. Trill ad esempio. E' una maniera di vita diversa.
altra pausa, mi distrassi un attimo ad ascoltare l'acqua dello stagno. Il tempo per T'Dal era quasi una panacea. Ma per un Vulcaniano quanto era vero?
T'Dal.. è un detto umano, vero? L'ho sentito quando ero giovane, sulla Terra. Il tempo è la cura per ogni ferita. Ma questo vale per gli Umani, la cui sezione celebrale riferita alla memoria a lungo termine non è sviluppata come la nostra
spiegazione scientifica degna dell'ufficiale scientifico. Sorrisi
Di conseguenza, affidarsi ad un metodo alquanto..inadatto potrebbe non dare i frutti sperati. Piuttosto, perchè non si limita ad affrontare e sopratutto, accettare le sue emozioni? Senza esserne dominata ovviamente, ma questo non è un pericolo. Saprà dominare la sua mente.
#9

T'Dal Zayrus

Vulcan

Io ero sempre stata convinta che, noi vulcaniani non dovevamo aver sentimenti. E cercavo di esserne priva e dovevo farlo per sopprimere la mia parte umana.
Lo guardai e abbozzai un sorriso, quella mano sulla spalla per me era un segno di forza e ringraziavo che lo stava facendo. Gli feci un cenno con la testa per fargli capire che avevo gradito la sua vicinanza di cortesia.
Sarebbe illogico e non potrei mai ingannarla, non sono in grado di farlo. Lo so, e spesso avere per migliore amica una Betazoide aiuta sapete? Ci veniamo incontro, anche se non è per niente facile.
ammisi per poi sospirare Già, è un detto umano. come ormai si sa sin troppo bene, mia madre lo è per metà, spesso viene travolta dai sentimenti ed essendo cresciuta a contatto con la mia nonna materna, non è facile da lasciare in disparte. e poi, la nostra aspettativa di vita è più lunga di quella umana, sarebbe sciocco in ogni caso lasciarsi andare in un'attesa del genere. Sto solo cercando un modo alternativo di non provare emozioni, dato che non sono riuscita a sopprimerle o accettarle. Io non riesco ad accettare Surak la mia parte umana e non so nemmeno come farlo, nessuno può insegnarmi a farlo. I miei fratelli avevano fatto tutto da soli e ovviamente, cercavo di trovare una via di uscita diversa da quella prospettata. Mi alzai di qualche passo, la mia maschera ormai era stata sbalzata via.
#10

Surak

Vulcan

Guardai T'Dal, era molto lontana da quell'obiettività che ritenevo necessaria per essere per lo meno sereni, anche se io predicavo bene e razzolavo male, mi sentivo in dovere di aiutarla. Infondo rispetto alla sua situazione, io ero messo decisamente meglio.
T'Dal.
Bastò il mio tono di voce, che stava blaterando? Dava la colpa alla sua natura umana? La guardai e dissi
Conosco molti esseri umani, T'Dal. E tu sei più vulcaniana di molti qui. L'unica cosa contraria ad ogni logica è la tua ostinazione nel dimostrare che non sei umana. Sei Vulcaniana e basta! Non esiste modo di non provare emozioni.
Possiamo solo imparare a controllarle.

Gesticolando continuai
..Imparare a incanalarle in modo costruttivo.
Altra pausa, mi guardai intorno.
Con tono un po' severo terminai, guardandola
Invece di considerare la sua natura un nemico, perchè non si distacca da questa visione e non impara ad usare tutto questo come una risorsa?
poi tornai al tono di voce di prima
.. potrebbe portarle dei vantaggi non indifferenti, amministrare una simile capacità con logica e discrezione.
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