TSE Come da programma...
#31

Sarah Mendel

Augmented Human


"Certamente, Signore..." rispose prontamente T'Val, ricontrollando un momento i settaggi del Disgregatore che teneva in mano prima di fare cenno a Sarah di seguirla. La Mezza Vulcaniana aveva già detto che l'arma era inutile contro il Drago, ma evidentemente il poterla controllare le dava la tranquillità che l'informatica non sentiva di avere "Cammini bassa, Tenente, io faccio strada e tengo la bestia sotto controllo..."

La rossa potenziata si accucciò come l'ufficiale della Sicurezza aveva suggerito e la seguì strisciando dietro diversi mucchi di oro, trovandosi a riflettere su una antica striscia a fumetti che aveva letto da bambina, nella quale un vecchio miliardario dall'aspetto di animale antropomorfo era solito nuotare in una specie di enorme cassaforte piena di monetine come quella. Da bambina le era parsa una cosa buffa e divertente ma - vedendola ora - non sembrava così comodo o piacevole.

Quando giunsero vicino ad un terminale che era stato preventivamente ripulito di ogni tipo di prezioso, la ragazza si mise al lavoro, riscontrando immediatamente lo stesso tipo di problemi che il co.puter aveva dato fino a quel momento.

"Accidenti, così potrebbe essere proprio complicato disinnescare il nucleo..." borbottò, tentando una serie di comandi di sistema. Era evidente che il computer fosse totalmente disalli eato rispetto agli ordini che riceveva - probabilmente un riflesso del problema che attanagliava il Ponte Ologrammi stesso - ma nella simulazione era un po' meno grave: in mezzo a tutte le sfortune, infatti, Sarah si era imbattuta in una sorta di ambiente di simulazione virtuale ove poter lanciare comandi senza conseguenze.

Cominciò quindi a digitare una serie di stringhe di codice a velocità altissima, apparentemente a casaccio. Ogni mezzo secondo circa sullo schermo si illuminava una risposta non adatta alle aspettative, ma la Rossa sembrava trovare ugualmente la cosa soddisfacente, tanto che - ad un certo punto - l'Allieva McKinnon domandò "Sta avendo successo, Tenente? Perché il Nucleo non sembra passarsela bene..."

In effetti il nucleo stava cominciando a surriscaldarsi, emettendo scariche elettriche non particolarmente rassicuranti, ma Sarah non parve farci caso, rispondendo "Diciamo di sì, sto isolando il disallineamento del computer. Se riesco a trovare una corrispondenza dovrei riuscire a...ah, ecco. Il disallineamento è nelle stringhe di codice superiori ai quarantasette caratteri e segue un'andamento frattale secondo lo schema di dispersione di probabilità di Heisen..."

Si doveva trattare di qualcosa di parecchio oltre il livello delle elezioni in Accademia, per lo meno di quelle del corso di Sicurezza, poiché l'espressione di T'Val per un momento passò dal normale stoicismo Vulcaniano ad un decisamente più umano sguardo che pareva chiedere se la stesse prendendo in giro.

Pochi istanti dopo, però, il ruggito del drago attrasse l'attenzione di tutti, al punto che anche Sarah sollevò lo sguardo sul colosso risvegliatosi e - subito dopo - sulla buffa fatina apparsa con le sembianze del MOE.

"Signore, non so quanto possa essere una buona idea affidarsi a qualcosa che implichi una interazione col computer... provò a dire la Rossa, quando Paris espresse il desiderio di far sparire il Drago...ma era tardi.

In effetti il Drago scomparve, ma non nella maniera desiderata dagli ufficiali della Flotta Stellare, bensì divenendo invisibile e notevolmente più pericoloso.

Una prima fiammata illuminò l'aere, centrandouna colonna di monete accanto a Paris e sciogliendola sul colpo per l'intensità del calore generato.

Sarah si buttó a terra, subito imitata da T'Val che fece partire una serie di scariche di disgregatore a caso, riuscendo comunque a beccare la colossale bestia invisibile la quale - va detto - non sembrava si stesse esattamente nascondendo.

"State attenti!" gridò la rossa informatica un istante dopo "Il nucleo di Curvatura non reagisce bene alle armi ad energia!" ma era tardi: i raggi sparati vicino al nucleo avevano innescato una qualche reazione, scatenando diverse scariche elettriche che per qualche secondo parvero spaventare anche il Drago.

Dicendolo, però, Sarah ebbe un'idea e subito aggiunse rivolta alla Mezza Vulcaniana "Presto, mi aiuti...trovi qualcosa di lungo ed acuminato, tipo una lancia o una spada!"

Mentre parlava di era chinata vicino ad un portello di ispezione e lo aveva aperto, cominciando a strappare un cavo all'interno. Ci furono parecchie scintille, che le fecero mollare la presa e dire alcune parole decisamente poco educate in Klingon. Dopodiché si volse verso T'Val - che aveva adocchiato una specie di lancia d'oro e acciaio e stava cercando di recuperarla senza farsi carbonizzare - e le chiese in prestito il sopra della sua uniforme.

La Mezza Vulcaniana non perse tempo a domandare a cosa le servisse e se lo sfilò, rima e do con la canotta bera, mentre l'informatica si avvolse la divisa - fatta di materiale isolante - attorno a mano e avambraccio, staccando diversi metri di cavo.

Quindi si fece dare la lancia di metallo e fissò il cavo ad una estremità, facendo una specie di cappio, prima di consegnare l'arma all'Allieva, la quale la guardò perplessa.

"Quando vede il Drago lanci la corda, affinché si avvolga ad una delle sue punta o corna..."

Le prese quindi il Disgregatore e, settato al minimo della potenza, urlò a Paris che aveva perso di vista "Signore, fate fuoco alla minima potenza e massima dispersione... dobbiamo illuminare il mostro!"

Quindi fece fuoco. Non era mai stata una tiratrice eccezionale, poiché - anche se aveva un'ottima coordinazione occhio-mano - le faceva impressione l'idea di sparare ad esseri viventi. Quella, però, era una proiezione olografica che voleva mangiarli, quindi poteva fare una eccezione.

Ovviamente a quel settaggio le armi erano totalmente inutili per ferire il Drago, ma permettevano di coprire una vasta superficie della Sala Macchine e di certo bastavano per rendere il suo profilo visibile per alcuni secondi.

Se tutto fosse andato come doveva, sarebbe stato sufficiente a rendere la sagoma del Drago visibile e T'Val avrebbe potuto lanciare il cavo conduttore con la Lancia... dopodiché il cavo della lancia si sarebbe dovuto agganciare ad una delle escrescenze del mostro e l'asta di metallo superconduttorr avrebbe attratto le scariche elettriche che il Nucleo emetteva, folgorando il Drago.

Se tutto fosse andato come doveva...

Peccato che, fino a quel momento, nulla fosse andato per il verso giusto in quello che doveva essere un semplice intervento di riparazione di un Ponte Ologrammi!


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#32

Thomas Eugene Paris

Umano

In quel momento Tom avrebbe tanto voluto sapere cosa rispondere alla dottoressa, ma in effetti non c'era molto nella sala macchine che potesse fornire un adeguato riparo dall'attacco di un drago. Fortunatamente il fatto che la bestia continuasse a dimenarsi non la aiutava a mantenere la discrezione e tra un cumulo di monete che collassava da una parte e uno che fondeva dall'altra non era particolarmente complesso individuare la posizione e la direzione della creatura. Vederla, fermarla e liberare Klo'ph tuttavia, erano questioni completamente diverse e, in quel momento, una più complessa dell'altra. Una fiammata lo mancò per poco, prima che Tom riuscisse a trovare riparo dietro un'alta statua d'oro dalle fattezze di una qualche divinità greca.

In quel momento il tenente Mendel gridò qualcosa a proposito di fare fuoco e Tom non poté fare altro che guardare verso il basso con aria sconsolata: con cosa pensava potesse sparare, visto che erano rimasti praticamente in mutande? Fu allora che ebbe un'idea: la fatina borg si era appollaiata su un forziere poco distante ed ora stava osservando la scena con fare contrariato, borbottando tra sé e sé come la ciminiera di un vecchio treno. Di tanto in tanto, si scostava in qua e in là per evitare a volte una fiammata, a volte un cumulo di preziosi che collassava. Sotto di lei, ad ogni movimento, andava a depositarsi un nuovo strato di polvere scintillante. Tom afferrò un grosso cratere d'oro poco distante, poi si gettò nuovamente allo scoperto, correndo in direzione della creatura fatata. Questa, vedendolo arrivare, si alzò in volo con sguardo sospettoso, per andare a posarsi su una grossa trave di pietra che sovrastava la sala macchine, ma per Tom faceva poca differenza, perché non era alla fatina che era interessato, quanto a tutta la polvere che aveva depositato tra le monete sul pavimento. Con un po' di fatica riempì la coppa di polvere di fata e l'avrebbe dispersa per tutto l'ambiente se, proprio in quel momento, una scodata del drago non lo avesse colpito di striscio, mandandolo a sbattere contro una delle montagne d'oro. Se Sarah glielo avesse chiesto, avrebbe potuto confermare che no, non era affatto né pratico, né divertente come nella sua striscia a fumetti.

Nell'istante in cui la coda dell'animale lo colpì, tuttavia, parte della polvere si depositò sulla coda della bestia, che iniziò lentamente a ricomparire. Non appena scorse l'animale, T'Val scagliò la lancia, ma il drago si voltò verso di lei all'improvviso, strinse la lancia tra le fauci e scagliò ciò che rimaneva in direzione della dottoressa Saff si tolga di lì! la avvertì Tom, mentre le scintille provenienti dal nucleo cominciavano a venire attirate in direzione della dottoressa. Infuriato, il drago vomitò una fiammata di fronte a sé, colpendo una delle paratie della sala macchine che, lentamente, cominciò ad arroventare per poi dissolversi e mostrare, dall'altra parte dell'apertura, la stessa spiaggia dalla quale erano partiti.

Non passò molto prima che da quell'apertura si facesse strada un gruppo di borg con al collo delle colorate collane di fiori, iniziando ad avanzare verso di loro. Parve subito chiaro, tuttavia, che non erano loro l'oggetto dell'interesse dei droni che si avventarono invece contro il drago, cercando di assimilarlo. Tom li fissò esterrefatto per una frazione di secondo prima di portarsi nuovamente al riparo, raggiungendo Sarah e T'Val. Che è successo? chiese in direzione del tecnico informatico non avevamo stabilito che le varie simulazioni non interagiscono tra loro? si informò, frustrato all'idea che forse l'unica cosa che credevano di aver capito di quel posto si stesse rivelando errata. La situazione del nucleo di curvatura, nel frattempo, sembrava peggiorare di istante in istante...

talento naturale per certe cose, al contrario del primo ufficiale <- Tom è offeso, sappilo

PS: la butto lì... potrebbe essere un buon momento perché qualcosa vada per il verso giusto Thinking giusto per non farci friggere dal nucleo, ma fate voi: io non ho PG a rischio.
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#33

Sarah Mendel

Augmented Human



No, decisamente non se lo aspettava che le faucie del Drago fossero così rapide e precise al punto da riuscire ad afferrare un oggetto piccolo come la lancia scagliata da T’val e ributtarla indietro prima di venire folgorato…

Era una bestia decisamente pericolosa e – tutto sommato – affascinante. Se fosse sopravvissuta a tutto questo, Sarah si ripromise di tornare sul ponte ologrammi per cercare quel programma e scoprire di cosa parlasse, ma quello non era il momento.

Mentre una scarica elettrica centrava il punto in cui fino a pochi secondi prima si trovava la Dottoressa Saff, rischiando di folgorarla se non si fosse mossa rapidamente, l’enorme bestia soffiò una vampata più potente delle precedenti, fondendo lo scafo in tritanio della Sala Macchine ed esponendola a…

Beh, alla spiaggia che si trovava fuori dall’astronave, a quanto pareva…

Gli avvisi del computer sull’imminente frattura del nucleo di curvatura risuonavano sempre più insistenti, tanto che Sarah si sarebbe anche rimessa a lavorare sui controlli di emergenza se – in quel preciso momento – una torma di Borg in completo hawaiano non si fosse introdotta in sala macchie.

Alcuni di loro semplicemente entrarono dallo squarcio nel muro, mentre altri si materializzarono sul posto con il solito sfavillio verde del loro peculiare sistema di teletrasporto.

Come giustamente fece notare Paris, però, i Borg non sembravano avercela con loro e, anzi, tendevano ad ignorare l’equipaggio della Voyager e quanto riguardava la simulazione della nave di Classe California in generale, preferendo concentrarsi sull’enorme Drago il quale, vedendosi d’improvviso circondato, cominciò ad arrostirli con le proprie fiammate e a farli a pezzi con gli artigli.

Dopo un paio di colpi gli scudi personali Borg parvero adattarsi, rendendoli in grado di sopportare – almeno parzialmente – le potenti fiammate della bestia, ma altro discorso era quello relativo ai suoi colpi fisici. Come l’equipaggio federale sapeva, infatti, attacchi contundenti ed armi bianche eludevano la difesa dei Droni, e la bestia era un enorme mostro dotato di artigli grandi come lance e zanne affilate come spade…

Sarah guardò un momento fuori dal buco fatto dalla fiammata e, notando il Chiringuito vicino al quale si erano materializzati all’inizio completamente incenerito, rispose alla domanda del Primo Ufficiale [Ù]Signore, apparentemente le simulazioni non interagiscono tra loro fintanto che non avvengono interazioni casuali. In questo caso la fiammata ha accidentalmente distrutto la postazione di rigenerazione Borg sulla spiaggia, rendendoli consapevoli della presenza del Drago. E i borg hanno reagito come reagiscono a qualsiasi minaccia, procedendo ad assimilarla…[/b]

Mentre parlava cominciò nuovamente a lavorare al computer…ora che aveva compreso come operasse il disallineamento del computer sembrava riuscire a muoversi tra le schermate, ma un conto era capire cosa stesse succedendo ed un altro riuscire a disinnescare un nucleo di Curvatura. Ad un certo punto, però, ebbe una idea…

Cercando di tenersi al riparo raggiunse Paris vicino alla Fatina Olografica di Emergenza e si rivolse a lei, dicendo ”hem…mi scusi…potrebbe aiutarmi? E’ una emergenza…”

”Precisare la natura dell’emergenza medica” rispose l’inquietante creatura, avvicinandosi maggiormente alla ragazza dai capelli rossi, ma continuando a tenere d’occhio Paris, mentre svolazzava loro intorno.

Sarah fece un respiro profondo e spiegò ”Tutto il suo equipaggio sta per essere cancellato da una enorme detonazione di antimateria, avviatasi dal Nucleo a Curvatura. Il solo modo per salvarlo è informare un Drone Borg che l’intermix deve essere portato a 1.43…

Il Medico/Fatina parve molto offeso a quelle parole, tanto che le rispose ”io sono un medico, non un portalettere! E poi non ci sono Droni Borg qui…”

”Ha ragione, naturalmente…” rispose la ragazza, cercando di fare la faccia più contrita possibile ”ma la sua programmazione prioritaria è salvare vite umane, e l’intero equipaggio di questa nave morirà se lei non farà quel che le ho detto…”

La fatina ci pensò un momento, dopodiché affermò in tono più pacato ”Anche se volessi assecondarla, non ci sono Droni Borg qui…”

Questo era piuttosto ovvio, si disse Sarah…il programma Borg e quello della nave di classe California non avevano ancora interagito tra loro, dunque il MOE non vedeva i Droni impiegati a tentare di assimilare il Drago, il quale si stava difendendo con le zanne e con gli artigli, sferrando anche ampie spazzate di coda e botte con le ali, falciando plotoni interi di alieni cibernetici con la propria enorme forza.

Fortunatamente era un problema da poco. Un Drone era appena caduto di fianco a loro e la ragazza indicò al MOE nella sua direzione ”Ecco, guardi, ce n’è uno…”

L’ologramma svolazzante si volse a guardare quello che per lui era il nulla e l’informatica fu lesta a lanciarsi contro di lui, colpendolo e facendolo cadere esattamente addosso al Borg.

Drone e Ologramma rotolarono lungo un cumulo di monete mentre anche la Rossa scienziata finiva col sedere per terra, dopodiché sia lei che Paris videro il MOE parlare alla creatura cibernetica e quest’ultima guardarsi attorno, come se per la prima volta stesse notando la sala macchine in cui si trovavano.

”I Borg ragionano per priorità, signore…” spiegò rapida Sarah, mentre parte dei Droni presenti improvvisamente lasciava in pace il Drago e si lanciava sul Nucleo di Curvatura incurante della bestia l’esplosione del Nucleo è un pericolo immediato, quindi lo disinnescheranno. Io non posso farlo con i problemi che ha il computer, ma loro dovrebbero riuscire ad assimilarlo rapidamente e risolvere lo squilibrio. Poi si dedicheranno al Drago e infine ad assimilare questa nave…ma se continuiamo a lasciarli in pace, non dovrebbero prendersela anche con noi...”

In quel momento il Drago spalancò le enormi ali, cercando di prendere il volo probabilmente per allontanarsi dal continuo assalto dei Droni e Sarah concluse ”Credo davvero sarebbe un buon momento per liberare il Capo Klo’ph e svignarcela… magari approfittandone per recuperare un paio di tricoder dagli armadietti ingegneristici di questa simulazione…”




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#34

Thomas Eugene Paris

Umano

Tom scoccò alla fatina un'occhiata seccata, non gli era chiaro il perché continuasse a riservargli occhiate sospettose quasi avesse fatto qualcosa di male, mentre era tanto gentile con il tenente Mendel, al punto da cercare di assecondare la donna in quella che, evidentemente, considerava un'assurdità visto che continuava a ripetere come in quel luogo non ci fosse alcun drone. Tuttavia il comandante superò rapidamente l'orgoglio ferito non appena si rese conto che la cosa sembrava funzionare e, in un modo o nell'altro, la fatina olografica di emergenza parve riuscire a convincere i Borg a sistemare il nucleo di curvatura per loro. Fu un po' meno felice nel notare che, per farlo, avevano deciso di abbandonare la loro lotta con il drago. L'enorme bestia aveva subito una brutta ferita ad una delle ali che era stata lacerata ed ora appariva, se possibile, ancora più nervosa di prima: la bestia provò ad alzarsi in volo, ma ben presto finì a sbattere contro le travi in pietra che ricoprivano il soffitto della sala macchine, facendo tremare l'intero ambiente e collassare diversi dei cumuli di monete.

Eviterei di rimanere qui a verificare la teoria... rispose, quando Sarah suggerì che probabilmente i Borg li avrebbero lasciati stare. Recuperate i phaser disse, rivolgendosi a McKinnon e alla Mendel. Il drago, ormai libero dai suoi aggressori, continuava a menare fendenti sempre più nervosi e violenti in ogni direzione, avventandosi contro i Borg in un disperato tentativo di proteggere quello che sembrava considerare parte del suo tesoro, ovvero il nucleo di curvatura prossimo alla distruzione. Dite che dovremmo aiutarli? chiese Tom, che nell'infuriare del combattimento non riusciva a capire chi tra il drago e i droni stesse avendo la meglio... almeno finché i suddetti Borg non furono sbalzati, uno dopo l'altro, lontani dalle postazioni del computer.

Rottura del nucleo di curvatura imminente annunciò il computer e dal modo in cui le scariche elettriche sembravano farsi di minuto in minuto più intense e la temperatura all'interno della sala macchine andava alzandosi, non era difficile da credere. Fu allora che il nucleo, effettivamente, esplose. Ma invece che trasformare in poltiglia tutti i presenti, il programma si congelò all'improvviso. Le fiamme dell'esplosione fluttuavano ora immobili a pochi centimetri da loro e i droni, intenti in una titanica lotta con il drago, erano immobili come statue di pietra.

Da quando siamo arrivati questo è il primo malfunzionamento del computer che mi piace commentò Tom ... provate a contattare l'esterno, vediamo se per caso le comunicazioni funzionano adesso suggerì, mentre raggiungeva la gabbia in cui era stato rinchiuso il Capo Klo'ph per cercare di farlo uscire... ma subito si rese conto che non sarebbe stato così semplice: le sbarre della cella erano intricate e resistenti e la porta era chiusa da un bizzarro lucchetto a combinazione. Da quando i draghi usano le combinazioni? protestò, afferrando un pesante scettro ed usandolo come mazza per tentare di far saltare il lucchetto, ma subito dovette fermarsi: ad ogni colpo qualcosa all'interno dell'ambientazione riprendeva a muoversi: prima alcune monete scivolarono da una delle pile, poi uno dei Borg riprese a girovagare per la sala macchine. Poi della polvere glitterata gli suggerì che anche la fatina era stata liberata. Con qualche altro colpo avrebbero rischiato che il nucleo di curvatura si riattivasse da dove si era congelato, ammesso e non concesso che fosse stato effettivamente il suo colpo di scettro a rimettere in moto parti del programma. Che succede ora? sospirò, depositando cautamente lo scettro a terra. Tenente Mendel, il suo drone è in grado di calcolare la combinazione? chiese, notando solo allora che era da quando avevano raggiunto la sala macchine che del buffo robottino non si vedeva più alcuna traccia. Coincidenze?

... e fu così che si scoprì che Cippy era il villain che aveva fatto sclerare il computer Laugh
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#35

I'm a perfectionist, so my bossiness definitely comes out.

Saff | Zaldan

Riuscii a mettermi in salvo per un pelo e sorrisi pensando ad una battuta che mi venne fatta anni fa "dottore, cura te stesso". Osservavo attentamente la situazione che si stava svolgendo intorno a me e non avrei esagerato se avessi detto che la sala macchine era un caos totale, con il nucleo di curvatura che minacciava di esplodere da un momento all'altro. Ero consapevole che il mio ruolo di medico - ed ero un guardiamarina - potesse avere un impatto limitato in una situazione del genere, ma non volevo continuare a rimanere inattiva.
Avrei voluto aiutare qualcuno in maniera più attiva, probabilmente avrei potuto avere più fortuna ad aiutare Paris che cercava di liberare il Capo Klo'ph dalla sua cella e mi avvicinai. Osservai il lucchetto e mi chiesi, dato che Cippy non era presente: "c'è qualcosa che sembri fuori posto o che potrebbe essere un indizio per la combinazione del lucchetto?"
Mi guardai intorno, cercando di individuare qualcosa di insolito o di significativo, eppure non vedevo niente di evidente e mi stavo iniziando a convincere che ci dovesse essere una soluzione nascosta nel programma e che avremmo potuto trovarla se analizzavamo attentamente gli elementi intorno a noi.
Nel frattempo, continuai a pensare a come poter essere di aiuto per risolvere la situazione, purtroppo in quel momento era più utile un ingegnere di me, che ero un medico; ma alla fine la sicurezza e la sopravvivenza dell'equipaggio erano la mia priorità, e avrei fatto tutto il possibile per garantire che tutti fossero al sicuro... anche se, non ero certa che sarei rimasta viva alla fine della simulazione.
«Come posso essere di aiuto?» chiesi a nessuno in particolare. 
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#36

Sarah Mendel

Augmented Human



Sarah osservò con disappunto crescente i Borg venire spazzati via ad ondate progressive dal Drago mentre, forse per qualche difficoltà genetica sul genere di quella presente con la Specie 8472, gli alieni cibernetici parevano non essere in grado di assimilare la bestia.

"Vatti a fidare dei Borg...bla, bla, bla...la resistenza è inutile... cominciò a brontolare la ragazza, mentre dopo essersi avventata su di una consolle della Sala Macchine ricominciava disperatamente a tentare di contenere il sempre più preoccupante squilibrio di Materia e Antimateria nella Camera di Reazione "Solo chiacchiere, come tutti gli uomini!"

Purtroppo, nonostante avesse compreso l'erraticità dell'algoritmo del computer, non era affatto facile tentare di riequilibrare la reazione con i comandi che non rispondevano.

L'occhiata ad una schermata le disse che mancavano solo dieci secondi all'esplosione del Nucleo, e la cosa le generò una scossa di adrenalina pazzesca, mentre il tempo pareva rallentare attorno a lei.

Sarebbero morti. Cancellati da una finta esplosione c'è - di finto - aveva solo il fatto che fosse simulata dal computer.

Una piccola parte del suo cervello cominciò a pensare a quanto complicato dovesse essere simulare realisticamente una reazione Materia/Antimateria, a quanta potenza di calcolo servisse per emulare in maniera fedele miliardi e miliardi di detonazioni, di annichilimenti di atomi di idrogeno ed antiidrogeno. A quanta memoria sarebbe servita per...

E sì bloccò, esclamando stupita "Ma certo, che idiota che sono!"

Rapidissima richiamò la schermata di controllo del Ponte Ologrammi e cominciò a lanciare tutte le simulazioni presenti, nell'ordine stesso in cui il sistema gliele proponeva: simulazioni di allenamento, oloromanzi, simulazioni di istruzione e opere di intrattenimento.

Non importava cosa fossero e neppure co.e avrebbero potuto interagire tra loro... come avrebbero potuto ucciderli...

Ne aveva lanciate circa centoquarantasette quando, dopo un ultimo avviso, il Nucleo di Curvatura esplose.

Solo che l'esplosione, anziché annichilire tutto in un istante, cominciò a rallentare dopo circa mezzo metro, mentre il tempo pareva davvero congelarsi attorno a loro.

Ignorando il fatto che Paris avesse notato l'evento interpretandolo come l'ennesimo bug del Ponte Ologrammi - tutto sommato lo era, anche se era una spiegazione semplicistica - la rossa informatica continuò a lanciare simulazioni su simulazioni, ma prima ordinò a Cippy, che le fluttuava accanto "Cippy, analisi. Trova una derivazione ODN!"

Il Comandante Paris approfittò della pausa forzata del sistema per tentare di liberare Klo'ph dalla propria gabbia, con l'ausilio di uno scettro. Ad ogni colpo contro la serratura, però, alcuni aspetti della simulazione parevano intenti a riattivarsi, quindi lo raggiunse frettolosamente dicendogli "Per favore Comandante, si fermi. È inutile tentare di liberarlo perché - quando il nucleo esploderà - ci ucciderà comunque tutti. La nostra sola speranza è..."


Ma le sue parole si sovrapposero alla domanda del Primo Ufficiale sulle combinazioni come serratura e sulle capacità di Cippy di aprirle. La ragazza rispose, cercando di essere più chiara possibile "No, Signore, Cippy è una IA con capacità di analisi simili ad un tricoder, ma non ha funzioni di estrapolazione complesse...e poi..."

Si interruppe quando la palletta fluttuante riemerse da dietro ad un cumulo di monete, cinguettando allegra.

"Bravissimo Cippy, ottimo lavoro! E dove è?" domandò Sarah, cercando di interrompere il continuo bippare dell'intelligenza artificiale. Dopodiché continuò a parlargli come in una conversazione, solo che gli altri non erano in grado di seguirne che la metà che si svolgeva in Standard "Sì, certo, è chiaro...a due metri, dici? E tu a che distanza sei da me, riesci a calcolarlo dall'asincronia tra il mio labiale ed il suono della mia voce? Ok, cinque e mezzo, perfetto...resta lì!"

Si volse quindi verso Saff, Paris e gli altri, spiegando "Signore, ho rallentato l'esecuzione del programma lanciando tutte le simulazioni del database in contemporanea per saturare la memoria del computer, ma questo blocco durerà poco. Il solo modo per salvarci è disattivare il ponte..."

Era una spiegazione forse un po' frettolosa, ma il fatto che il programma lentamente si stesse riavviando era un buon incentivo a fare in fretta "Cippy ha trovato un nodo ODN dal quale potrei accedere alla rete di controllo per spegnere tutto. Il problema è che il nodo è sulla parete e il Ponte Ologrammi impedisce di avvicinarsi tramite un sistema di campi di forza e ologrammi, giusto? Ebbene, noi siamo a 5,5 metri da Cippy e Cippy è a due metri dalla paratia del ponte. Credo che col sistema rallentato sia possibile ingannare il Ponte, ma sarà necessario avvicinarsi senza toccare terra. Ciò vuol dire che dovrete lanciarmi fisicamente contro Cippy. Con forza sufficiente a percorrere due ulteriori metri in caduta...dato il mio peso, credo che la forza combinata del Guardiamarina Saff e dell'Allieva McKinnon dovrebbero essere sufficienti..."

Quindi, come se essere lanciata di peso a sette metri e mezzo di distanza non fosse una richiesta sufficientemente folle, Sarah si volse verso le due donne ed aggiunse "...e...beh, se non fosse chiedere troppo...non è che potreste cercare di non ammazzarmi nel farlo? Dovrò essere cosciente una volta schiantatami sulla parete"

@All:
L'angolino di ingegneria di Rekon - Episodio 1: il Ponte Ologrammi

Piccola precisazione sul piano di Sarah...il ponte ologrammi combina tre tecnologie diverse, ovvero campi di forza, ologrammi tridimensionali e teletrasporto/sintetizzatore di materia.

In sostanza il ponte ologrammi sintetizza la materia attorno all'utente per permettergli di interagire (tazze, bicchieri. Cibi, ecc), crea sfondi con immagini olografiche 3d e crea arredi, costruzioni e oggetti simili con i quali è prevista una interazione limitata grazie ad una combinazione di ologrammi e campi di forza (per dare consistenza agli ologrammi).

Per far sembrare lo spazio più grande di quel che è, il ponte genera immagini olografiche più grandi e profonde, quindi muove l'intero ambiente attorno ai personaggi, evitando che nel loro camminare questi arrivino alle pareti grazie all'uso di campi di forza posti sul pavimento. I campi si muovono sotto i piedi degli utenti come dei tapis roulant, dando l'oro l'idea di camminare e rafforzando tale idea tramite il movimento olografico dell'ambiente circostante.

Pertanto se è voi cercaste d II camminare verso la parete individuata da Cippy, semplicemente il pavimento si muoverebbe sotto i vostri piedi senza mai farci arrivare, ecco spiegato perché Sarah vuole farsi lanciare.

Decidete voi se è quanto i vostri PG sanno di questo..anche se credo almeno Paris lo sappia, essendo un oloprogrammatore amatoriale...

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#37

Thomas Eugene Paris

Umano

Tom studiò il tecnico informatico con aria incredula: era da ancor prima di entrare sul ponte ologrammi e cacciarsi in quell'assurda situazione che, tra le loro priorità, c'era quella di disattivare il ponte. Aveva provato a farlo dall'esterno, avevano probabilmente provato a farlo i membri della squadra ancora mezza dispersa... e il fatto di scoprire in quel preciso istante che dovevano disattivare il ponte non solo non diceva niente di nuovo, ma nemmeno niente di particolarmente utile. Si stava chiedendo se il tenente avesse picchiato la testa da qualche parte mentre non la osservava o fosse solo un pessimo senso dell'umorismo quando lei decise di argomentare.

... e quando ebbe terminato di argomentare, Tom si chiese esattamente la stessa cosa di prima. No! protestò deciso. E' una follia: al termine di quel salto di sette metri si troverà di fronte la paratia del ponte... e non è esattamente un materasso su cui atterrare. Ammesso e non concesso che riesca ad ingannare il computer come pensa di passare attraverso quella? chiese, indicando la parete in pietra dalla quale spuntavano frammenti del cubo borg che si trovava accanto a Cippy e che a occhio e croce era a meno di due metri di distanza dalla piccola IA.

Piuttosto... ha detto che Cippy si trova vicino al nodo: non può dargli da qui le indicazioni per inserirsi nel computer e disattivarlo? suggerì, dato che suonava molto più ragionevole che farsi letteralmente fiondare contro un muro.

io fionderei la pallina robotica... *recupera mazza da baseball*

T, Saff non ha molto da fare: ti va bene skippare il turno?
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#38

Sarah Mendel

Augmented Human



Sarah guardò Paris, sbattendo le palpebre un paio di volte mentre ascoltava le ragionevoli parole dell’uomo. Ragionevoli in senso teorico, quantomeno, perché in realtà gli sfuggiva un punto cardine della questione ”Con il dovuto rispetto, Signore…Cippy non ha le mani, né è dotato di raggi traenti o altri sistemi che gli consentano una interazione fisica con degli oggetti. Non è fisicamente in grado di asportare le coperture del sistema ODN o di effettuare modifiche fisiche al sistema…”

Una piccola parte della sua mente – scollegata dalla realtà – si trovò a domandarsi come gli altri vedessero la sua piccola intelligenza artificiale, perché a volte le sembrava che la considerassero solo una specie di giocattolo che bippava cose incomprensibili, mentre altre volte le attribuivano capacità degne di prodigi tecnologici come gli Androidi della Serie Soong.

La verità era che Cippi era solo un esperimento di intelligenza Artificale a Matrice Positronica, ma un esperimento estremamente limitato. Aveva una personalità programmata, una vasta gamma di reazioni e limitate capacità di interfaccia e analisi, ma non era una vera forma di vita artificiale dotata di autodiscernimento, tant’è che era stata senza problemi ammessa anche dopo il bando dei Sintetici.

Il tempo stringeva e l’ala sana del Drago cominciò lentamente a muoversi, motivo per cui Sarah spiegò tutta quella parte del piano che per lei era evidente, ma probabilmente non aveva illustrato con sufficienti particolari ai compagni e all’Ufficiale Superiore ”Signore, secondo i criteri di funzionamento del Ponte Ologrammi, da una simile distanza i sistemi non ci riconoscono come a rischio di possibile interazione interazione con la paratia della Sala Macchine, pertanto quella paratia ora come ora è solo una immagine olografica. Ho chiesto di lanciarmi su Cippy perché – con una caduta a parabola che copra due metri di spazio residuale, ritengo che i suoi sistemi antigravitazionali smorzeranno quasi totalmente l’impatto…”

Guardò i quattro ufficiali attorno a lei – cinque compreso il Capo Klo’ph, che però era intrappolato nella gabbia e non avrebbe potuto aiutarli – e spiegò ”Signore, mi rendo conto che la Dottoressa o l’Allieva T’Val – per via della loro biologia – sono molto più idonee di me ad assorbire un simile impatto, ma nessuno di noi altri è abbastanza forte da lanciare un umanoide a quella distanza. E lei ed il guardiamarina Oyuro pesate almeno una ventina di chili più di me, cosa che renderebbe più difficoltoso lanciarvi…”

Avrebbe forse aggiunto altro, ma in quel momento qualcosa dietro di loro si mosse. Voltandosi, i Federali avrebbero visto lo scheletro in armatura che li aveva inseguiti fino in Sala Mensa fiondarsi su di loro. Solo che non brandiva più la spada ma – incredibilmente – agitava uno squalo Borg di sei metri morto, come fosse una enorme mazza da baseball.

La mascella di Sarah cadde praticamente a terra quando lo vide, ma si riscosse subito quando lo squalo-mazza colpì il terreno, facendolo tremare. In quel momento il Drago cominciò a muoversi più rapidamente e l’esplosione ebbe uno scatto, espandendosi di circa un paio di metri prima di ribloccarsi.

Allarmata da quel fenomeno ancor più che dall’assurdo non-morto armato di squalo morto, Sarah incitò Paris ”Signore…?”


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#39

Thomas Eugene Paris

Umano

Tom scosse la testa. Sapeva come funzionasse un ponte ologrammi e sapeva anche che nel suo tentativo di convincerli della bontà del suo piano, Sarah stava sorvolando su un dettaglio non indifferente: la paratia al momento era un'immagine olografica e sarebbe rimasta un'immagine olografica solo se la sua idea avesse funzionato e fosse effettivamente riuscita ad ingannare il computer. In caso contrario, quella paratia sarebbe stata esattamente quello che era: una paratia contro cui lei si sarebbe spiaccicata dopo un volo di quasi sette metri. Considerata la fortuna che sembravano avere, quell'eventualità sembrava più che concreta e non aveva la minima intenzione di autorizzare un suicidio premeditato... almeno finché l'esplosione non avanzò di un altro metro prima di arrestarsi. Il comandante cercò istintivamente di togliersi dalla traiettoria, ma sapeva che era un tentativo ridicolo. Niente li avrebbe salvati se il computer avesse deciso di riprendere ad eseguire la scena e il drago che ricominciava a muoversi non prometteva niente di buono.

Avevano bisogno di un'alternativa, ma prima che qualcosa potesse venirgli in mente, il cavaliere decapitato entrò nella sala macchine brandendo... uno squalo borg?! Tom impiegò qualche frazione di secondo a focalizzare cosa stesse succedendo Oyuro! chiamò, indicandogli il nuovo arrivato. Il boliano superò rapido alcuni droni borg paralizzati e recuperò un phaser. Su una cosa Sarah aveva ragione: anche se il tenente non lo aveva sottolineato, non solo lui e Oyuro pesavano di più, ma per quanto lo riguardava non aveva la minima idea di come mettere mano a un computer in quelle condizioni e sospettava che fosse lo stesso per l'addetto alla sicurezza.

Quando il tecnico informatico richiamò nuovamente la sua attenzione, Tom non riuscì a trattenersi dallo scuotere la testa. Quel piano non gli piaceva per niente, come non gli piaceva il fatto che Sarah stesse, volutamente o meno, sottostimando i rischi della situazione. D'accordo. Procedete. decise infine considerando che data la situazione anche starsene lì con le mani in mano avrebbe potuto rivelarsi fatale e se il tecnico informatico aveva stimato che si trattava di un rischio accettabile da correre, probabilmente meritava un po' di fiducia. Le recupero un kit medico. aggiunse in direzione della dottoressa, scavalcando la coda del drago per raggiungere l'armadietto dove avrebbe dovuto trovarsi il kit di emergenza.


turno a T?

... e non fatemi ammazzare dal drago, please! Se poi Sarah riesce a non rimanermi sulla coscienza sono più felice, se no pace. Eterna. U_u
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#40

I'm a perfectionist, so my bossiness definitely comes out.

Saff | Zaldan

Osservavo attentamente la scena che si svolgeva davanti a me, ascoltando le parole e le argomentazioni di Sarah, nonché le obiezioni di Tom. Era evidente che la situazione richiedesse una soluzione immediata e rischiosa, ma l'idea di lanciare Sarah contro la parete olografica del Ponte Ologrammi sembrava l'unica opzione al momento.
«Sono consapevole che la tua idea è valida, ma non possiamo ignorare il fatto che ci sono troppe variabili sconosciute, per questo ondivido le preoccupazioni del Comandante Paris. Il piano di essere lanciati contro la parete del Ponte Ologrammi con la speranza di ingannare il computer è estremamente rischioso e potenzialmente letale. Abbiamo bisogno di considerare altre opzioni per disattivare il ponte e salvarci. Dobbiamo cercare una soluzione più sicura.» dissi pensosa, cercando un'alternativa nella mia testa e la mia idea era talmente bizzarra che decisi di non proporla: usare lo squalo come una grossa sorta di passerella.
Tuttavia, la situazione precipitò di nuovo e non era difficile capire che era essenziale agire velocemente per evitare ulteriori danni.
Quando Paris diede l'ok, mi resi disponibile ad aiutare Sarah con il suo piano - nonostante non mi sentissi tranquilla della buona riuscita dello stesso - ma valeva un tentativo.
Avrei voluto dire a Paris che non era il momento di fare il galantuomo e che la sua cavalleria non mi serviva, avrei voluto sapere a che diavolo stesse pensando, ma mi morsi la lingua: non perché un mio ufficiale superiore e avrebbe potuto facilmente farmi trasferire da un'altra parte; ma perché se avevo iniziato a capire un pochino le dinamiche delle missioni, beh non era il momento.
«Avrei potuto farlo benissimo da sola, comunque la ringrazio.» dissi rivolto a Paris quando mi disse che avrebbe recuperato lui il phaser.
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