[@Les]

Korinna Suder

Betazoid

Korinna poté percepire distintamente la soddisfazione del romulano quando si ritirò dalla sua mente, ma non ne fu né sorpresa, né particolarmente infastidita: sapeva quanto, per chi lo subiva, potesse essere devastante sentire violati i propri pensieri e, in fondo, era stata felice di scoprire che c'era ancora un limite a ciò che era disposta a fare pur di assicurare la propria posizione all'interno dell'Impero. Questo, tuttavia, non avrebbe certo semplificato le trattative.

Il capitano Klingon tirò un insulto che il traduttore si rifiutò di riferire ... a me sembra che abbiano le idee chiare. Perché non chiediamo loro come fanno ad avere tutte queste informazioni? I Klingon non si abbasserebbero mai a simili sotterfugi! tuonò Klaa, ritenendo che quella del romulano non fosse altro che l'ennesima delle loro subdole accuse. Subito anche Vixis si fece avanti, pronta a supportarlo o a combattere fino alla morte per vendicare quell'affronto. Korinna si trattenne dal sospirare: lo scontro mentale con il romulano l'aveva provata più di quanto fosse disposta ad ammettere e la sua sopportazione per le esternazioni dei colleghi stava rapidamente scemando, eppure quel negoziato dipendeva da lei e sapeva di non potersi permettere di aggiungere fuoco al fuoco con i Klingon già alterati.

Capitano, con tutto il rispetto... si intromise in tono deciso questo attacco non è opera nostra. Se intendono mettere in atto un qualunque sotterfugio per dimostrare il contrario, non sarà difficile provare la nostra buona fede e far cadere le accuse disse più in direzione dei colleghi che ai rappresentanti di Balduk. I romulani erano in netto vantaggio in quella trattativa, non le era sfuggito il senso di approvazione di alcuni dei rappresentanti militari di Balduk ogni volta che uno dei due parlava e il comportamento dell'ultimo arrivato era sufficientemente esemplare da poter convincere i padroni di casa che volesse davvero fare il loro interesse. Fortunatamente l'ambasciatore sembrava ancora incerto e la sua posizione gli consentiva di ignorare i desideri dell'esercito: non erano ancora stati sconfitti e con quella consapevolezza si rivolse al romulano.

Ci sono prove di questo attacco o dobbiamo semplicemente credere alla vostra parola e alla buona disposizione nel fornire protezione da fantomatiche nuove minacce? si informò Korinna con sguardo severo.

[Aster]

The trial never ends

Maec S'Lhoell Romulano

Ignorò soavemente l'ennesimo salto in piedi della delegazione Klingon, che comunque gli strappò un mezzo sorriso di condiscendenza. Chiunque avesse visto un infermiere accompagnare in un luogo pubblico un anziano sbraitante fuori di sé o una persona con problemi mentali in atteggiamenti imbarazzanti avrebbe probabilmente trovato analogie con l'espressione rassegnata sul volto di Maec, seppur con una luce più malevola negli occhi. Il suo linguaggio non verbale diceva a chiare lettere "dovete scusarli, non possono controllarsi". Ovviamente si guardò bene dal dirlo ad alta voce o in generale dal rispondere alle accuse dei Klingon rivolgendosi a  loro. Inquadrò e ascoltò invece Korinna.
"Sono responsabile di quello che dico... non di ciò che si vuole capire. Non credo di aver mai dichiarato che l'intruisione informatica sia avvenuta a opera vostra... anzi, se la memoria non mi inganna ho esplicitamente menzionato tre nazioni diverse interessate alla sorte di Balduk" Disse serafico fissando l'altra delegazione. Sollevò lentamente la mano sinistra.
"Noi.. "Sollevò l'indice con la stessa gestualità semplice e paziente che avrebbe usato con un bambino per insegnargli a contare.
"Voi..." Sollevò il medio, distanziandolo dall'indice.
"E la federazione... o chi per loro" Rivelò, sollevando il pollice e alzando impercettibilmente la mano per rendere ben visibile il tre,  per poi abbassarla e recuperare la sua precedente postura.
Sorrise nuovamente divertito al dire di Korinna.
"Mi sembra anche di aver detto che..."Prese fiato e si premurò di utilizzare non solo le stesse parole, ma anche la medesima cadenza e il tono usato precedentemente.
"Naturalmente condivideremo con voi le prove e le informazioni che siamo riusciti a ottenere..." Ripetè, aggrottando la fronte.
"Non avrebbe avuto molto senso sacrificare la nostra credibilità per lanciare una dichiarazione del genere senza poterla dimostrare. Per quanto debba riconoscere che l'abbinamento fra avventatezza e maldestria sia comune a molti popoli... questo non vale per i romulani."Commentò candidamente.
"Detto questo... non intendiamo impedire in nessun modo al popolo di Balduk di reputare la vostra offerta e la vostra protezione più credibili." Fece spallucce. Ma per potersi permettere di dire una cosa del genere, doveva essere ormai assolutamente convinto che i Klingon si fossero già largamente sconfitti da soli diplomaticamente.

[SonoSubitoDaLei]

A soft answer turneth away wrath. Once wrath is looking the other way, shoot it in the head.

Llaiir s'Llweiir Romulana

I klingon le davano fastidio e non apprezzava minimamente ne il loro modo di essere ne la loro cultura, tuttavia in quell'occasione si trovava costretta a dar loro ragione. Non era credibile che ci fossero loro ritro quel tentativo di accesso alla rete informatica del popolo Balduk.
Non fu sorpresa della brusca reazione che ebbero i klingon alle parole di Maec, lei di contro si limitò ad alzare leggermente le sopracciglia e gli occhi verso l'alto, lasciandosi sfuggire un leggero segno di insofferenza che mal celava il disprezzo che provava per loro. I suoi occhi si spostarono rapidamente sulla betazoide che era rimasta in silenzio da un po'. Non che le dispiacesse, non aveva mai apprezzato nel meno il loro modo di essere e il pericolo che rappresentavano per loro.
Non era certo un segreto che non fossero esattamente il genere di razza ideologicamente affine alla loro, così portata per i segreti e per la riservatezza.
Volse poi la sua attenzione verso Maec ascoltando in silenzio le parole del romulano andando a mordersi in più di una occasione la lingua, forse per evitare di parlare. Maec, a differenza sua, sembrava essere decisamente più diplomatico e propenso a dialogare in maniera costruttiva non solo con Balduk ma anche con i klingon.
Portò poi lo sguardo verso la delegazione del pianeta locale siamo pronti a collaborare ribadì abbassando lo sguardo sul proprio dpadd in modo da poter leggere qualcosa sullo stesso in maniera motlo veloce, senza fermarcisi troppo per poi rialzare nuovamente lo sguardo puntandolo sulla delegazione di Balduk e, in misura minore, sui klingon riteniamo che possa essere un coinvolgimento non diretto di agenti della Federazione o della loro intelligence per il momento sembrava aver seppellito l'ascia di guerra nei confronti dei klingon, ma era abbastanza palese, soprattutto per Korinna, che tale decisione fosse limitata temporalmente alla conduzione delle indagini probabilmente si tratta solo di operativi isolati, forse cittadini che non condividono le decisioni del governo e delle forze armate in materia diplomatica e che spingono per un avvicinamento alla Federazione era abbastanza ignorante in materia di politica interna dei Balduk, la sua era più una valutazione in base a quello che riteneva più probabile.
Volse lo sguardo verso la betazoide andando sono certa che, dopo aver ottenuto una lista di potenziali soggetti a rischio e i nominativi di coloro che avrebbero potuto essere capaci di porre in essere un tentativo simile, potremo usare le nostre capacità di interrogatorio e le capacità dei betazoidi per risalire velocemente al colpevole e ai suoi complici

Perdonate i ritardi, sono giorni un po' strani ç.ç

[@Les]

Korinna Suder

Betazoid

Non sarebbe servita una grande intuizione per capire che il capitano Klaa avrebbe di gran lunga preferito risolvere la questione con il romulano con una bat'leth tra le mani, ma per quanto rapido nel saltare alle conclusioni, Korinna sapeva che il klingon era un buon comandante e un uomo d'onore. Non fu del tutto sorpresa quando, invece che saltare al collo del romulano per quel suo sorrisetto condiscendente, il klingon si limitò a manifestare il suo disappunto borbottando brevemente con la collega prima di tornare a sedersi. La menzione di un possibile coinvolgimento della Federazione, al contrario, colse la betazoide del tutto alla sprovvista: non era il modus operandi della Flotta Stellare infiltrarsi a quel modo su pianeti al di fuori della propria giurisdizione. Senza contare che non avevano modo di raggiungere Balduk senza infrangere un buon numero di trattati che impedivano loro di attraversare lo spazio klingon.

E' abile con le parole riconobbe Klaa in direzione del romulano ... ma abbiamo chiacchierato fin troppo. Siamo troppo lontani dallo spazio della Federazione, che razza di interesse dovrebbero avere per Balduk? chiese con voce seccata, sospettando fosse solo l'ennesimo trucco dei romulani per cercare di vincere quel negoziato con l'inganno, come erano soliti fare.

Korinna, nel frattempo, si era ritirata in un nervoso silenzio: al contrario del suo ufficiale comandante, sospettava di sapere fin troppo bene per quale ragione dei Federali avrebbero potuto decidere di rischiare tanto per arrivare fin lì. Da quando si era unita all'Impero aveva sempre fatto il possibile per tenersi lontana dal confine. Sapeva che la gente che aveva infastidito facendo fuggire l'ex Primo Ufficiale della Saratoga non andava troppo per il sottile e era ancora intenzionata a fargliela pagare. Quel modo di fare le ricordava fin troppo quello della Sezione 31: se c'erano davvero loro dietro a quella storia, doveva andarsene quanto prima da quel pianeta, trattato o non trattato.

Avete la mia completa disponibilità promise, probabilmente con un po' troppa convinzione, quando la romulana suggerì di utilizzare le sue abilità per scovare rapidamente il colpevole dell'attacco informatico. Nonostante entrambi i romulani si fossero dimostrati ragionevolmente abili a tenerla lontana dai loro pensieri, era riuscita a cogliere abbastanza da essere certa che non stessero mentendo riguardo ad una terza parte coinvolta ed era motivata almeno quanto loro a smascherare gli intrusi prima che avessero il tempo di agire ancora.

*tenta un abbraccio di incoraggiamento in direzione di SS, tenendosi pronta a dileguarsi nel caso inizi a mordere* O.o

[Aster]

The trial never ends

Maec S'Lhoell Romulano

L'ipotesi che i Klingon finissero per sfoderare le armi e saltargli addosso nel mezzo del negoziato era più che plausibile, eppure il romulano non sembrava sentirsi neanche lontanamente minacciato da tale eventualità, né superficialmente né empaticamente. Forse aveva piena fiducia nella sicurezza, oppure aveva preso delle precauzioni all'insaputa di tutti, oppure si reputava in grado di difendersi... difficile dirlo. Sembrava comunque che fosse assolutamente  a suo agio, forse persino divertito dalla piega che aveva preso la situazione.
Non gli sfuggirono gli sguardi di Llair o le svariate volte che si morse la lingua per evitare quello che era probabilmente un commento pungente. Si limitò a incrociare i suoi occhi di tanto in tanto con fare vagamente soddisfatto e divertito, rimandando a dopo i commenti.
"In realtà la federazione ha una peculiare recidività nel vizio di andare coraggiosamente a ficcare il naso nelle faccende e nei territori altrui... da un popolo che non è in grado neanche di far rispettare ai suoi rappresentanti le loro stesse regole, cosa vi aspettereste? "
Commentò con un'enfasi sinistra sulla parola "regole", mantenendo una smorfia di malcelato disprezzo durante tutto il discorso. Sembrava dare un'estrema importanza al rigore a all'efficienza e non fece assolutamente nulla per nascondere il fatto che trovasse il suo stesso popolo un esempio perfetto di quei valori, militarmente.
"A ogni modo... avremo presto delle risposte in merito.  "
Assicurò andando un po' a ricomporsi e ad allontanare gli ultimi rimasugli di stanchezza provocata dal conflitto psichico con la betazoide.
"Molto bene... " Rispose proprio verso di lei, andando ad accogliere la sua disponibilità ad assecondare la richiesta di Llaiir e collaborare alle indagini.