16-08-2024, 08:59 AM
Thomas Eugene Paris
Umano
A Tom non sfuggì l'incertezza nella voce del medico, ma la linguistica non era decisamente il suo campo e interfacciare il traduttore presente nei comunicatori avrebbe richiesto strumenti che al momento non avevano. Due teste sono meglio di una rispose serafico il comandante, facendo cenno alla donna di raggiungerlo. Questo è il menù principale... spiegò, facendosi leggermente da parte per poter consentire a Saff di dare un'occhiata allo schermo. L'uomo premette uno dei tasti e l'insieme di dati cambiò questi sembrano dati di volo: fortunatamente la matematica alla base dei sistemi di coordinate ha un numero limitato di possibili varianti... con un po' di pazienza penso di poter risalire alle coordinate di partenza. Se dovessi azzardare un'ipotesi direi che si tratta di una capsula automatizzata con un controllo di volo preimpostato: non dovrebbe essere troppo complesso scoprire da dove viene. spiegò, prima di tornare nuovamente al menù principale tutte queste altre cose non ho idea di cosa siano disse, scorrendo una dopo l'altra le varie opzioni presenti sul display ... mi dica se riesce a riconoscere qualcosa. Qualunque informazione sullo scopo di questa capsula sarebbe utile. precisò, perché la dottoressa sapesse cosa stavano cercando.
Comandante, abbiamo visite! li informò in quel momento Jenar. La tensione nella voce del bajoriano era evidente, tanto che Tom raggiunse il proprio phaser prima ancora di guardarsi attorno. Qualcosa, nell'acqua paludosa, si stava evidentemente muovendo. Il fango e l'oscurità rendevano difficile scorgere di cosa si trattasse, ma il corpo ricoperto di scaglie che si scorgeva di tanto in tanto lasciava sospettare si trattasse di qualche tipo di grosso rettile, non troppo dissimile da un alligatore terrestre. Un animale come quello avrebbe potuto facilmente perforare le loro tute con un morso, esponendoli al patogeno presente sul pianeta... o peggio. Paris a Voyager chiamò di nuovo il comandante, sperando che il problema con le comunicazioni fosse stato risolto, ma ancora una volta, in risposta ricevette solo un lungo silenzio.
Ok, andiamocene da qui decise, valutando che la situazione cominciava a farsi un po' troppo rischiosa. Comandante, dietro di lei! avvertì Varik e Tom fece appena in tempo a balzare di lato, trascinando Saff con sé, perché il fuoco del phaser del vulcaniano li mancasse, centrando invece la creatura che stava dando loro la caccia. Qualcosa si contorse nel fango, allontanandosi di qualche metro, ma i suoni che li circondavano suggerivano che non se ne fosse andato... e che probabilmente non era solo. Dobbiamo cercare un riparo. Temo ci vorrà ancora un po' prima che la Voyager riesca a riparare le comunicazioni disse, evitando di esternare con il resto della squadra la sua vera preoccupazione: erano ormai diversi minuti che le comunicazioni erano saltate e già prima che lasciassero la nave la situazione con gli infetti era critica. Possibile che fossero riusciti a prendere le aree fino a quel momento sicure della nave? Il comandante si sforzò di allontanare quel pensiero: c'era sempre il medico olografico. Se la situazione a bordo fosse degenerata li avrebbe contattati... o no?
Comandante, abbiamo visite! li informò in quel momento Jenar. La tensione nella voce del bajoriano era evidente, tanto che Tom raggiunse il proprio phaser prima ancora di guardarsi attorno. Qualcosa, nell'acqua paludosa, si stava evidentemente muovendo. Il fango e l'oscurità rendevano difficile scorgere di cosa si trattasse, ma il corpo ricoperto di scaglie che si scorgeva di tanto in tanto lasciava sospettare si trattasse di qualche tipo di grosso rettile, non troppo dissimile da un alligatore terrestre. Un animale come quello avrebbe potuto facilmente perforare le loro tute con un morso, esponendoli al patogeno presente sul pianeta... o peggio. Paris a Voyager chiamò di nuovo il comandante, sperando che il problema con le comunicazioni fosse stato risolto, ma ancora una volta, in risposta ricevette solo un lungo silenzio.
Ok, andiamocene da qui decise, valutando che la situazione cominciava a farsi un po' troppo rischiosa. Comandante, dietro di lei! avvertì Varik e Tom fece appena in tempo a balzare di lato, trascinando Saff con sé, perché il fuoco del phaser del vulcaniano li mancasse, centrando invece la creatura che stava dando loro la caccia. Qualcosa si contorse nel fango, allontanandosi di qualche metro, ma i suoni che li circondavano suggerivano che non se ne fosse andato... e che probabilmente non era solo. Dobbiamo cercare un riparo. Temo ci vorrà ancora un po' prima che la Voyager riesca a riparare le comunicazioni disse, evitando di esternare con il resto della squadra la sua vera preoccupazione: erano ormai diversi minuti che le comunicazioni erano saltate e già prima che lasciassero la nave la situazione con gli infetti era critica. Possibile che fossero riusciti a prendere le aree fino a quel momento sicure della nave? Il comandante si sforzò di allontanare quel pensiero: c'era sempre il medico olografico. Se la situazione a bordo fosse degenerata li avrebbe contattati... o no?