13-02-2025, 09:36 AM
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Korinna Suder
Betazoid
Non da qui rispose Korinna, trattenendo un'occhiata sorpresa mentre si voltava per guardare negli occhi la collega: era la prima volta da quando la conosceva che G'Vera menzionava le sue abilità. Fino ad allora sembrava aver fatto di tutto per fingere che non esistessero, quasi che ai suoi occhi fossero un qualche tipo di deformità da occultare. Per questo quell'insolita menzione, unita alla richiesta di conoscerne il responso, sorpresero non poco la betazoide. Certo, era presto per osare sperare che la dottoressa o chiunque altro a bordo fosse arrivato ad accettare l'idea che quelle abilità facevano parte di lei… ma era certamente un passo nella giusta direzione. Funziona come ascoltare delle persone che parlano: più sono vicine, più le voci sono forti. disse, evitando di specificare che ciò che le stava creando difficoltà era il caos generato dai klingon presenti a bordo.
Il lato positivo è che dovrei essere in grado di percepire qualcosa prima di salire a bordo. Le prometto che se non c'è anima viva torneremo indietro e condivido le sue perplessità, tuttavia... disse, tamburellando sulla console per far apparire uno schema della Ko'Tal ho notato questo: quello che vede è la nave da trasporto. L'hangar di carico ha un sistema a doppia paratia, costruito per schermare il resto della nave nel caso di trasporto di carichi pericolosi. Una volta anche le navi della Flotta Stellare utilizzavano una tecnologia simile, non è un sistema molto efficiente, ma va a creare una zona di sicurezza potenzialmente schermata dalle radiazioni. Se fossero riusciti a isolarsi in quell'area potrebbero essere ancora vivi. spiegò, chiedendosi se fosse anche il caso di rivelare che raggiungere quell'area dall'esterno sarebbe stato quantomeno complesso. Forse era meglio occuparsi di un problema alla volta. In fondo spiegherebbe perché hanno inoltrato una richiesta di soccorso, no? Perché mettere in pericolo altre navi se avessero avuto la certezza di morire? ragionò per poi ascoltare con attenzione le stime della collega riguardo al tempo che avevano a disposizione.
Bene. Immagino che ci adatteremo commentò, pur sapendo che venti minuti sarebbero stati decisamente pochi per quello che dovevano fare. Si metta comoda disse mentre lanciava un'ultima occhiata alla console per accertarsi di aver eseguito correttamente la procedura: il brevetto da pilota per una nave klingon era molto più semplice da ottenere rispetto a quello della Flotta: tutto ciò che richiedeva era non distruggere la nave o le strumentazioni e Korinna era stata abilitata da tempo ormai a far volare quegli affari. Purtroppo non aveva ancora la confidenza che avrebbe voluto con i sistemi di bordo e di certo non si considerava un pilota esperto. Kal'Ruq, siamo pronte al decollo annunciò, aspettando che l'hangar venisse aperto per portare fuori la navetta.
Il lato positivo è che dovrei essere in grado di percepire qualcosa prima di salire a bordo. Le prometto che se non c'è anima viva torneremo indietro e condivido le sue perplessità, tuttavia... disse, tamburellando sulla console per far apparire uno schema della Ko'Tal ho notato questo: quello che vede è la nave da trasporto. L'hangar di carico ha un sistema a doppia paratia, costruito per schermare il resto della nave nel caso di trasporto di carichi pericolosi. Una volta anche le navi della Flotta Stellare utilizzavano una tecnologia simile, non è un sistema molto efficiente, ma va a creare una zona di sicurezza potenzialmente schermata dalle radiazioni. Se fossero riusciti a isolarsi in quell'area potrebbero essere ancora vivi. spiegò, chiedendosi se fosse anche il caso di rivelare che raggiungere quell'area dall'esterno sarebbe stato quantomeno complesso. Forse era meglio occuparsi di un problema alla volta. In fondo spiegherebbe perché hanno inoltrato una richiesta di soccorso, no? Perché mettere in pericolo altre navi se avessero avuto la certezza di morire? ragionò per poi ascoltare con attenzione le stime della collega riguardo al tempo che avevano a disposizione.
Bene. Immagino che ci adatteremo commentò, pur sapendo che venti minuti sarebbero stati decisamente pochi per quello che dovevano fare. Si metta comoda disse mentre lanciava un'ultima occhiata alla console per accertarsi di aver eseguito correttamente la procedura: il brevetto da pilota per una nave klingon era molto più semplice da ottenere rispetto a quello della Flotta: tutto ciò che richiedeva era non distruggere la nave o le strumentazioni e Korinna era stata abilitata da tempo ormai a far volare quegli affari. Purtroppo non aveva ancora la confidenza che avrebbe voluto con i sistemi di bordo e di certo non si considerava un pilota esperto. Kal'Ruq, siamo pronte al decollo annunciò, aspettando che l'hangar venisse aperto per portare fuori la navetta.