21-05-2012, 05:40 PM
Tan-Kantlya Heparel
Human/Betazoid
<< Come volevasi dimostrare>> pensa. La signorina Dax è al corrente di una notizia troppo scomoda per diventare di dominio pubblico. Inoltre, stando a quanto aveva poc’anzi captato dalla mente della ragazza, deve trattarsi di qualcosa di grosso, abbastanza da poter suggerire il rischio di un conflitto di notevole entità. Ma ovviamente queste sono solo ipotesi di una betazoide che adora i film di spionaggio e romanzi gialli. Magari la cosa è meno grave di quanto pensi. Annuisce alla risposta della Trill come per rassicurarla che non le verranno fatte ulteriori domande sull’argomento, almeno da parte sua.
Salkar, al contrario, non si è minimamente trattenuto dal toccare direttamente la nota dolente. Salkar ha sempre avuto la straordinaria quanto inconscia capacità di mettere in difficoltà il prossimo con la sua curiosità. Le torna in mente di quando entrò nella sua camera, senza bussare, mentre lei era nel bel mezzo di una pomiciata col collega xeno-linguista Pallusha Dadzinski, per prendere il dpad che aveva dimenticato. Quella stessa sera le fece un mucchio di domande sul perché avesse scelto Pallusha come “compagno di vita” e se il cappello da cow boy che questi indossava durante l’”atto sessuale” e il gridare “Ya-Hooo!” avessero un qualche ruolo determinante nella “procreazione”. A braccia conserte scrolla le spalle, inarca le sopracciglia e sospira in segno di resa per il carattere dell’amico. Appena il vulcaniano accenna al CD, annuisce sorridendo: << Quando vuole signor Salkar. E’ uno scambio più che equo. A tal proposito starei ancora aspettando la sua considerazione riguardo lo stile dei Dresden Dolls >>.
Improvvisamente, una voce dagli altoparlanti riecheggia per i corridoi della Deep Space One << Attenzione. Tutti coloro che sono stati assegnati alla U.S.S. Eternity si presentino al punto d’imbarco. La partenza è prevista tra venti minuti>>. Il messaggio viene ripetuto altre due volte. Il cuore di Tan-Kantlya sussulta. <<ci siamo. E’ ora!>> pensa. Guarda la signorina Dax e le sorride gentilmente. la Trill sembra una persona simpatica; è stato un vero peccato non essersi conosciute all’accademia. Ora però è il momento di separarsi. Un velo di rammarico s’ intravede negli occhi neri che brillano dall’emozione. << E’ stato un vero piacere chiacchierare con lei. Spero che ci rivedremo presto. Le auguro buona fortuna per tutto signorina Dax. Arrivederci>> e le porge la mano mimando il modo di salutare terrestre. Infine, indietreggiando di pochi passi verso il corridoio alle sue spalle, si rivolge a Salkar: << Allora, si va?>> .
Salkar, al contrario, non si è minimamente trattenuto dal toccare direttamente la nota dolente. Salkar ha sempre avuto la straordinaria quanto inconscia capacità di mettere in difficoltà il prossimo con la sua curiosità. Le torna in mente di quando entrò nella sua camera, senza bussare, mentre lei era nel bel mezzo di una pomiciata col collega xeno-linguista Pallusha Dadzinski, per prendere il dpad che aveva dimenticato. Quella stessa sera le fece un mucchio di domande sul perché avesse scelto Pallusha come “compagno di vita” e se il cappello da cow boy che questi indossava durante l’”atto sessuale” e il gridare “Ya-Hooo!” avessero un qualche ruolo determinante nella “procreazione”. A braccia conserte scrolla le spalle, inarca le sopracciglia e sospira in segno di resa per il carattere dell’amico. Appena il vulcaniano accenna al CD, annuisce sorridendo: << Quando vuole signor Salkar. E’ uno scambio più che equo. A tal proposito starei ancora aspettando la sua considerazione riguardo lo stile dei Dresden Dolls >>.
Improvvisamente, una voce dagli altoparlanti riecheggia per i corridoi della Deep Space One << Attenzione. Tutti coloro che sono stati assegnati alla U.S.S. Eternity si presentino al punto d’imbarco. La partenza è prevista tra venti minuti>>. Il messaggio viene ripetuto altre due volte. Il cuore di Tan-Kantlya sussulta. <<ci siamo. E’ ora!>> pensa. Guarda la signorina Dax e le sorride gentilmente. la Trill sembra una persona simpatica; è stato un vero peccato non essersi conosciute all’accademia. Ora però è il momento di separarsi. Un velo di rammarico s’ intravede negli occhi neri che brillano dall’emozione. << E’ stato un vero piacere chiacchierare con lei. Spero che ci rivedremo presto. Le auguro buona fortuna per tutto signorina Dax. Arrivederci>> e le porge la mano mimando il modo di salutare terrestre. Infine, indietreggiando di pochi passi verso il corridoio alle sue spalle, si rivolge a Salkar: << Allora, si va?>> .