28-04-2012, 02:02 PM
Elina Milayn Dax
Joined Trill
Salkar. Ripeto nella mia mente, chiedendomi che significato abbia il suo nome. Purtroppo non sono una linguista e devo ammettere che, anche se conosco un po' di vulcaniano, non ne sono un'esperta (a dirla tutta, se conosco qualcosa di quella lingua è tutto merito di Lela, perché solo grazie alle sue conoscenze se ho passato diversi esami di lingua all'Accademia) e, quindi, non sono in grado di risalire l'etimologia di un nome. Non senza consultare una marea di dizionari etimologici, ovviamente. In effetti, è già tanto che so che il mio nome è una variante del terrestre 'Elena'. Mia madre e le sue strambe passioni. Penso, mentre un brivido mi attraversa la schiena al sol pensare a lei.
Il vulcaniano commenta che la botanica è una branca affascinante della biologia, facendomi così smettere di fantasticare. Poi inizia a chiedermi qualcosa, probabilmente che riguarda la botanica, ma non riesce a completare la frase. Una ragazza, infatti, ci si è avvicinata ed è intervenuta nel nostro discorso, dimostrando con poche parole di conoscere già Salkar. Ah... è anche un biologo? Non posso far a meno di chiedermi, mentre - come minimo - i miei occhi si illuminano. Dopo tanto tempo che son stata considerata (e mi sono comportata) soltanto come un pilota, ora ho la possibilità di parlare con qualcuno della mia passione numero uno: le mie adorate piante.
"È un piacere conoscerla, dottoressa." Affermo, osservando con vivo interesse la nuova arrivata, e cercando di nascondere il terrore che ha provocato in me la parola 'etnologa'. Non che io abbia timore di essere intervistata da una studiosa di antropologia - dopotutto... so perfettamente cosa, in un caso simile, non dovrei dire per mantenere il segreto dei simbionti - ma quella disciplina non può fare a meno di ricordarmi una certa persona: Amyra Yeerum, la mia professoressa di Antropologia Culturale all'Accademia. E i ricordi che ho di quella giovane professoressa non sono buoni: dopotutto, ho provato il suo odio per i non umani sulla mia pelle. Cavolo, quanti votacci! E quanti insulti che mi sono beccata! No, Elina, non pensare a lei... pensa... pensa alla Mayfair. Mi dico. No, non pensare nemmeno a lei e ai suoi sbalzi di umore: non puoi pensare che tutte le etnologhe siano come loro!
"Concordo con lei, signorina Heparel." Dico, quindi, cercando di scacciare i brutti ricordi che la professione della nuova arrivata mi ha fatto venire in mente. "Oggi sono proprio fortunata." E ci voleva, dopo tutti i casini che ha provocato Sheppard! Penso, prima di tornare a rivolgermi al vulcaniano. "Se io volessi veramente provare ad imparare a suonare, lei da cosa mi consiglierebbe di iniziare? Sono attirata dal piano trill..." Affermo, mentre il mio sguardo cade per qualche istante sulla piccola tastiera presente in vetrina, per poi tornare a guardare Salkar. "...ma preferisco rimettermi ai consigli di un esperto."
In realtà, ci sarebbero diverse cose che vorrei chiedere ai due, ma preferisco non bombardarli di domande. Poi... devo ancora decidere se chiedere a Heparel se ha avuto l'indubbio (sì, come no) onore di conoscere la Yeerum e la Mayfair. Mm... forse è meglio che mi limito a chiedergli qual'è il suo campo di interesse: l'etnologia è una disciplina immensa.
Il vulcaniano commenta che la botanica è una branca affascinante della biologia, facendomi così smettere di fantasticare. Poi inizia a chiedermi qualcosa, probabilmente che riguarda la botanica, ma non riesce a completare la frase. Una ragazza, infatti, ci si è avvicinata ed è intervenuta nel nostro discorso, dimostrando con poche parole di conoscere già Salkar. Ah... è anche un biologo? Non posso far a meno di chiedermi, mentre - come minimo - i miei occhi si illuminano. Dopo tanto tempo che son stata considerata (e mi sono comportata) soltanto come un pilota, ora ho la possibilità di parlare con qualcuno della mia passione numero uno: le mie adorate piante.
"È un piacere conoscerla, dottoressa." Affermo, osservando con vivo interesse la nuova arrivata, e cercando di nascondere il terrore che ha provocato in me la parola 'etnologa'. Non che io abbia timore di essere intervistata da una studiosa di antropologia - dopotutto... so perfettamente cosa, in un caso simile, non dovrei dire per mantenere il segreto dei simbionti - ma quella disciplina non può fare a meno di ricordarmi una certa persona: Amyra Yeerum, la mia professoressa di Antropologia Culturale all'Accademia. E i ricordi che ho di quella giovane professoressa non sono buoni: dopotutto, ho provato il suo odio per i non umani sulla mia pelle. Cavolo, quanti votacci! E quanti insulti che mi sono beccata! No, Elina, non pensare a lei... pensa... pensa alla Mayfair. Mi dico. No, non pensare nemmeno a lei e ai suoi sbalzi di umore: non puoi pensare che tutte le etnologhe siano come loro!
"Concordo con lei, signorina Heparel." Dico, quindi, cercando di scacciare i brutti ricordi che la professione della nuova arrivata mi ha fatto venire in mente. "Oggi sono proprio fortunata." E ci voleva, dopo tutti i casini che ha provocato Sheppard! Penso, prima di tornare a rivolgermi al vulcaniano. "Se io volessi veramente provare ad imparare a suonare, lei da cosa mi consiglierebbe di iniziare? Sono attirata dal piano trill..." Affermo, mentre il mio sguardo cade per qualche istante sulla piccola tastiera presente in vetrina, per poi tornare a guardare Salkar. "...ma preferisco rimettermi ai consigli di un esperto."
In realtà, ci sarebbero diverse cose che vorrei chiedere ai due, ma preferisco non bombardarli di domande. Poi... devo ancora decidere se chiedere a Heparel se ha avuto l'indubbio (sì, come no) onore di conoscere la Yeerum e la Mayfair. Mm... forse è meglio che mi limito a chiedergli qual'è il suo campo di interesse: l'etnologia è una disciplina immensa.