29-05-2012, 04:26 PM
T'Kaat
Vulcan/Q
Ancora non si muove, segue il suo interlocutore con lo sguardo mentre avanza di poco e si lascia andare contro la parete. Anche lui si sta prendendo il suo tempo per rispondere, cosa che lei trova decisamente di suo gusto. Di suo gusto... forse c’è qualcos’altro che considera tale, mentre osserva la figura di quello che, per qualche momento, appare essere semplicemente un giovane dall’aria... interessante. Una mera constatazione estetica, perfino semi-inconscia, che si unisce però a quell’eccitazione tutta dello spirito generata da questa sorta di analisi reciproca appena cominciata. Il risultato è un semplice movimento sul suo viso: le piccole labbra carnose si curvano appena da un lato in quello che più che nella categoria di ‘sorriso’, si potrebbe inserire in quella di ‘sogghigno’. La neutra placidità che dominava prima il suo volto viene rimpiazzata da una generale espressione di vivacità, che ha perfino qualcosa di birichino, proprio come se si stesse misurando con l’idea di un gioco particolarmente allettante. E tutto questo accade proprio mentre il Comandante Salkhar fa le sue osservazioni sul lessico “poco vulcaniano” usato da lei poco prima. L’ufficiale fa ancora qualche passo, tenendosi però sempre ad una certa distanza. Tocca a lei, ora, occuparsi di accorciarla ancora un poco, spostandosi finalmente dal centro della sala con dei piccoli movimenti che hanno qualcosa di felino - d’altronde, è un dato generalmente accettato quello secondo cui un animale e il suo padrone tendono ad assomigliarsi, e in alcuni momenti in lei sembra esserci davvero qualcosa di quel suo gatto betazoide.
« Stiamo usando il linguaggio degli esseri umani », proferisce in risposta, con lo stesso tono calmo e formale di prima. In fin dei conti, quello che sta esponendo continua ad essere un discorso logico. « Di conseguenza, siamo costretti ad approssimare le nostre intenzioni ai loro concetti. Si renderà conto, di esser lei stesso appena ricorso all’uso del termine “disappunto”. Posso assicurarle che l’idea con cui io riempio il mio concetto di ‘divertimento’ è tanto lontana da quella umana quanto lo è la sua rispetto al loro ‘disappunto’. »
‘O forse no, non poi così lontana’, aggiunge, ma questo solo tra sé e sé.
« Quanto al perché della scelta dei termini, la sua è una domanda retorica: è ovvio e posso benissimo dedurre che lei lo ha già colto. »
In questa pausa nel discorso, si sofferma a ponderare sulla necessità di chiedere il permesso di parlare liberamente o meno, decidendo quasi istantaneamente che sarebbe solo ridondante, dato che nessuno dei due al momento è in servizio e il loro discorso non coinvolge argomenti inerenti ai loro doveri all’interno della Flotta.
« La stavo studiando e mettendo alla prova, esattamente come lei sta facendo con me. Cosa per la quale, a proposito, voglio dirle che le sono estremamente grata, perché, vede... » ormai è entrata proprio nel vivo della questione, e fornisce tutte le sue spiegazioni da quel punto ad un paio di metri dall’altro, di nuovo perfettamente immobile, con le gambe appena incrociate e le mani dietro la schiena. « ...è insolito per un vulcaniano non liquidare immediatamente come inappropriato il mio discorso di poco fa. I nostri consanguinei, davvero, tendono ad essere ben poco flessibili al riguardo. Lei, invece, ha indagato. Ora, se il mio presupposto di ragionamento è effettivamente corretto, ne seguirebbe logicamente che in lei non scorre esclusivamente sangue vulcaniano - o, in alternativa, nella sua mente non ci sono solo concetti puramente vulcaniani, il che potrebbe benissimo essere la stessa cosa. »
Chiuso il ragionamento, un sopracciglio scatta in su, indagatore, in attesa della reazione altrui, nonché della conferma o meno del proprio postulato.
« Stiamo usando il linguaggio degli esseri umani », proferisce in risposta, con lo stesso tono calmo e formale di prima. In fin dei conti, quello che sta esponendo continua ad essere un discorso logico. « Di conseguenza, siamo costretti ad approssimare le nostre intenzioni ai loro concetti. Si renderà conto, di esser lei stesso appena ricorso all’uso del termine “disappunto”. Posso assicurarle che l’idea con cui io riempio il mio concetto di ‘divertimento’ è tanto lontana da quella umana quanto lo è la sua rispetto al loro ‘disappunto’. »
‘O forse no, non poi così lontana’, aggiunge, ma questo solo tra sé e sé.
« Quanto al perché della scelta dei termini, la sua è una domanda retorica: è ovvio e posso benissimo dedurre che lei lo ha già colto. »
In questa pausa nel discorso, si sofferma a ponderare sulla necessità di chiedere il permesso di parlare liberamente o meno, decidendo quasi istantaneamente che sarebbe solo ridondante, dato che nessuno dei due al momento è in servizio e il loro discorso non coinvolge argomenti inerenti ai loro doveri all’interno della Flotta.
« La stavo studiando e mettendo alla prova, esattamente come lei sta facendo con me. Cosa per la quale, a proposito, voglio dirle che le sono estremamente grata, perché, vede... » ormai è entrata proprio nel vivo della questione, e fornisce tutte le sue spiegazioni da quel punto ad un paio di metri dall’altro, di nuovo perfettamente immobile, con le gambe appena incrociate e le mani dietro la schiena. « ...è insolito per un vulcaniano non liquidare immediatamente come inappropriato il mio discorso di poco fa. I nostri consanguinei, davvero, tendono ad essere ben poco flessibili al riguardo. Lei, invece, ha indagato. Ora, se il mio presupposto di ragionamento è effettivamente corretto, ne seguirebbe logicamente che in lei non scorre esclusivamente sangue vulcaniano - o, in alternativa, nella sua mente non ci sono solo concetti puramente vulcaniani, il che potrebbe benissimo essere la stessa cosa. »
Chiuso il ragionamento, un sopracciglio scatta in su, indagatore, in attesa della reazione altrui, nonché della conferma o meno del proprio postulato.