12-07-2012, 01:00 PM
Korinna Suder
Betazoid
"A me piace la tua parte umana" risposi con un sorriso sincero "ti rende diversa dagli altri vulcaniani... ed è una buona cosa. Sapete essere così noiosi a volte..." dissi, alzando gli occhi al cielo, feci una smorfia e tornai ad osservare le mia amica, poi aggiunsi "ma capisco cosa vuoi dire. A me è successo all'Accademia, all'inizio mi evitavano tutti e non riuscivo a capire perché... è terribile quando la gente ha paura della parte di te che non puoi cambiare... e non credere che adesso sia diverso. Appena la gente capisce che sono betazoide si fa prendere dal panico, con qualche eccezione, per fortuna. Ho scoperto che voi alieni avete uno strano concetto di privacy, è come se consideraste i vostri pensieri qualcosa di imbarazzante, quasi che la vostra esistenza dipendesse dal fatto di tenerli nascosti. E' una cosa che non ho mai capito... ma pazienza. Se è tanto importante posso accettare che la gente si torturi a rigirare le cose... purtroppo non basta. Il fatto che volendo potrei scoprire i segreti di chiunque sembra essere sufficiente trattarmi come se fossi portatrice di chissà che malattia letale." spiegai affondando la schiena nel sedile e stiracchiandomi un po'. "La cosa buffa è che tutti questi segreti non sono poi nemmeno così interessanti come credono i loro proprietari. Fortunatamente ho trovato degli amici a cui non importa, dei superiori che hanno creduto in me..." dissi, interrompendo la frase a metà mentre inseguivo uno dei miei pensieri. Non capivo perché T'Dal odiasse tanto le sue emozioni, ma era certo che questa cosa la faceva stare male.
"Anche se credo che, c'entri qualcosa il mio... sai stanno scadendo i sette anni" continuò a spiegare la vulcaniana, dopo aver tentato di giustificare il suo silenzio con il fratello come un mezzo per non dare ulteriori dispiaceri a sua madre. Non ero d'accordo. Secondo la mia filosofia era meglio essere sinceri, in ogni caso... ma non dissi niente: dubitavo fosse in grado di capire. "Sono già passati sette anni?" chiesi sorpresa, intuendo dove voleva andare a parare. E pensare che era stato proprio in quell'occasione che era iniziata la nostra amicizia... cercai di non sorridere, sapendo che non sarebbe stato appropriato, ma ancora una volta non capivo quel pudore. Ci eravamo conosciute, era stato l'inizio di un'amicizia che tra alti e bassi era durata ben sette anni! Era una cosa meravigliosa, non una cosa da sussurrare tra mezze parole! "T'Dal, a volte proprio non ti capisco. Mi piacerebbe se per una volta potessi sorridere, se ti rendessi conto di quanto è grande, vivo, emozionante il nostro universo... se solo potessi sentire quello che sento io...!" esclamai, lasciandomi trasportare dall'entusiasmo. Poi, all'improvviso, ebbi un'intuizione: forse era davvero possibile. "Credi che riusciresti a farlo con una fusione mentale?" proposi, sperando che l'avrebbe aiutata ad accettarsi un poco e a reggere meglio tutta quella situazione. Forse non ero la persona più equilibrata in circolazione, ma di sicuro non avevo grossi problemi ad affrontare le mie emozioni, né quelle altrui.
"Anche se credo che, c'entri qualcosa il mio... sai stanno scadendo i sette anni" continuò a spiegare la vulcaniana, dopo aver tentato di giustificare il suo silenzio con il fratello come un mezzo per non dare ulteriori dispiaceri a sua madre. Non ero d'accordo. Secondo la mia filosofia era meglio essere sinceri, in ogni caso... ma non dissi niente: dubitavo fosse in grado di capire. "Sono già passati sette anni?" chiesi sorpresa, intuendo dove voleva andare a parare. E pensare che era stato proprio in quell'occasione che era iniziata la nostra amicizia... cercai di non sorridere, sapendo che non sarebbe stato appropriato, ma ancora una volta non capivo quel pudore. Ci eravamo conosciute, era stato l'inizio di un'amicizia che tra alti e bassi era durata ben sette anni! Era una cosa meravigliosa, non una cosa da sussurrare tra mezze parole! "T'Dal, a volte proprio non ti capisco. Mi piacerebbe se per una volta potessi sorridere, se ti rendessi conto di quanto è grande, vivo, emozionante il nostro universo... se solo potessi sentire quello che sento io...!" esclamai, lasciandomi trasportare dall'entusiasmo. Poi, all'improvviso, ebbi un'intuizione: forse era davvero possibile. "Credi che riusciresti a farlo con una fusione mentale?" proposi, sperando che l'avrebbe aiutata ad accettarsi un poco e a reggere meglio tutta quella situazione. Forse non ero la persona più equilibrata in circolazione, ma di sicuro non avevo grossi problemi ad affrontare le mie emozioni, né quelle altrui.