23-07-2012, 03:06 PM
T'Dal Zayrus
Vulcan
Per la prima volta mi sentivo strana, e la mia espressione era chiaramente stanca e spossata. Non ero pronta a tutto questo e una parte di me era come se stesse dicendo di andarmene, di fuggire da lì, di studiare un modo per teletrasportarmi altrove. Era la stessa sensazione che avevo provato da piccola per la prova di sopravvivenza su Vulcano, che avevo superato senza alcuna difficoltà. Sentivo il cuore battere più forte, i pensieri che avevano preso a pulsare tutti nella medesima direzione. Per un attimo credetti che sarebbe bastato schiacciare un tasto e sarebbe andato tutto bene, come avrei voluto.
Il mio sguardo si stava perdendo nel vuoto e ascoltai la sua voce, che mi portò di nuovo sulla navetta. Mi obbligai ad assumere almeno esteriormente la mia solita aria impenetrabile, ma ora temevo che Korinna sarebbe riuscita a capire che qualcosa in me non andava: aveva smosso in me il mio lato sentimentale. sarei riuscita a domarlo, ne ero certa.
Annuii guardandola per un breve istante, senza guardarla, cercando di usare come sempre lo sguardo di mio padre come doccia fredda. Se da una parte ci stava riuscendo, dall'altra.. assolutamente no, ma dovevo rinchiudere in una palla tutto e ficcarla in un angolo di me. Forse il fatto che il ponn farr si stava avvicinando mi aggravava il compito: non riuscivo a concentrarmi come prima. Il tempo, forse una questione di un paio di mesi al massimo, stava calando inesorabile.
Liberai la mente, cercando di ricordarmi una canzoncina che doveva provare almeno ad aiutarmi a calmare i nervi. Funzionava.
La guardai con fare assorto, quando mi chiese se credevo che potevamo continuare ad essere amiche anche se non accettava praticamente nulla di quello che aveva visto. Non sapevo cosa risponderle, ma credevo che non potesse cambiare niente. Dal canto mio si. E' la mia normalità e hai conosciuto il lato peggiore di me, che sta emergendo di nuovo, fatto di insulti, sentimenti forti e forte carenza di cibo. ammisi semplicemente girandomi a guardarla. Credo che se hai superato quel momento, può essere..
E' difficile da accettare ugualmente, lo so. E' una cultura differente e forse ingiusta, ma la scena che ti ho fatto vedere di mio padre è come si educano i vulcaniani da piccoli in ogni casa. E' normale che i piccoli vulcaniani vengono incoraggiati a camminare da soli, senza il costante invito a "dare la manina", a vestirsi e lavarsi.. Si ha tolleranza verso le inevitabili goffaggini e talvolta i risultati pessimi dato che non si nasce adulti. La differenza tra gli altri popoli e noi è che non si aiuta, ma si invita a riprovare. alzai le spalle
Il mio sguardo si stava perdendo nel vuoto e ascoltai la sua voce, che mi portò di nuovo sulla navetta. Mi obbligai ad assumere almeno esteriormente la mia solita aria impenetrabile, ma ora temevo che Korinna sarebbe riuscita a capire che qualcosa in me non andava: aveva smosso in me il mio lato sentimentale. sarei riuscita a domarlo, ne ero certa.
Annuii guardandola per un breve istante, senza guardarla, cercando di usare come sempre lo sguardo di mio padre come doccia fredda. Se da una parte ci stava riuscendo, dall'altra.. assolutamente no, ma dovevo rinchiudere in una palla tutto e ficcarla in un angolo di me. Forse il fatto che il ponn farr si stava avvicinando mi aggravava il compito: non riuscivo a concentrarmi come prima. Il tempo, forse una questione di un paio di mesi al massimo, stava calando inesorabile.
Liberai la mente, cercando di ricordarmi una canzoncina che doveva provare almeno ad aiutarmi a calmare i nervi. Funzionava.
La guardai con fare assorto, quando mi chiese se credevo che potevamo continuare ad essere amiche anche se non accettava praticamente nulla di quello che aveva visto. Non sapevo cosa risponderle, ma credevo che non potesse cambiare niente. Dal canto mio si. E' la mia normalità e hai conosciuto il lato peggiore di me, che sta emergendo di nuovo, fatto di insulti, sentimenti forti e forte carenza di cibo. ammisi semplicemente girandomi a guardarla. Credo che se hai superato quel momento, può essere..
E' difficile da accettare ugualmente, lo so. E' una cultura differente e forse ingiusta, ma la scena che ti ho fatto vedere di mio padre è come si educano i vulcaniani da piccoli in ogni casa. E' normale che i piccoli vulcaniani vengono incoraggiati a camminare da soli, senza il costante invito a "dare la manina", a vestirsi e lavarsi.. Si ha tolleranza verso le inevitabili goffaggini e talvolta i risultati pessimi dato che non si nasce adulti. La differenza tra gli altri popoli e noi è che non si aiuta, ma si invita a riprovare. alzai le spalle