08-06-2012, 02:13 PM
Tan-Kantlya Heparel
Human/Betazoid
Sdraiata sul letto della propria cabina osservava il soffitto in silenzio. Accanto lei un libro aperto e delle sottolineature colorate evidenziavano alcune righe “Dei cinque elementi, nessuno è predominante; delle quattro stagioni, nessuna dura in eterno; delle giornate, alcune sono lunghe e altre corte; e la luna, prima cresce e poi cala”. Avrebbe volentieri riflettuto a lungo su questa frase, ma un pensiero tornava costantemente a distoglierle l’attenzione dal testo. Tre giorni prima aveva rivelato a Salkahr della scoperta fatta sulla Earth Spacedock. La cosa l’aveva alquanto allarmata, al contrario del suo collega che, come in ogni situazione, manteneva un invidiabile sangue freddo. Se avesse avuto solo un briciolo della capacità del vulcaniano di vedere le cose per la loro natura logica, avrebbe certamente risparmiatosi parecchi grattacapi. Un’altra cosa la turbava. Lui era stato chiaro nel volerla presente quando avrebbe parlato della cosa al capitano, e siccome non aveva ancora avuto occasione di parlarci da quando erano salpati, temeva di commettere una delle sue solite gaffe dettate dall’agitazione del momento. Le tornarono in mente le parole di sua madre << Quando sai di aver fatto una figuraccia, hai due alternative: ritratti e ci scherzi su, o vai avanti facendo finta di niente. L’importante nella vita è avere faccia tosta>>. Sorrise divertita pensando a quella che aveva sempre considerato come un’amica oltre che mamma. Improvvisamente un suono la riportò alla realtà. << Messaggio dal capitano Harris>>. La voce dell’addetto alle comunicazioni proveniente dal computer la fece scattare in piedi facendola avvicinare alla scrivania << Qui comandante Heparel a rapporto>> rispose in tono professionale. << Comandante Heparel, il capitano le ordina di presentarsi nella sala delle riunioni tra un minuto esatto>>, << Ricevuto>>. Sistematasi rapidamente la divisa, si diresse fuori dalla cabina e a passo svelto giunse davanti all’entrata della sala. Appena la porta si aprì, vide il capitano e Salkahr seduti che l’aspettavano. A piedi uniti e con le braccia perfettamente aderenti ai lati del busto, esordì << Il capitano voleva vedermi?>>, una domanda di circostanza quando ci si trova di fronte ad un superiore.