25-03-2013, 07:50 PM
Nérios Aev s'Rehu
Vulcan/Romulan
Ascolto con attenzione le parole del capitano, soffermandomi soprattutto sulla parte dei fatti diplomatici. In effetti, sono stato informato di quello che è successo, anche se temo che molte parti della faccenda mi sfuggano. Qualsiasi cosa sia successa, però, Donatra ha fallito. Mi dico, per quanto il pensiero non mi faccia per niente piacere: se non mi importa troppo che la una mia collega sia morta (dopotutto non la conoscevo personalmente) mi dà alquanto fastidio che un membro della Tal'Shiar abbia fallito.
Le successive parole del generale Vrih, però, scacciano totalmente questi pensieri dalla mia mente, sostituendoli con un'emozione molto simile alla rabbia. Che...!? Penso, quasi scioccato, mentre mi sforzo di mantenere un'espressione il più possibile neutrale e di evitare di esclamare qualcosa di poco opportuno come un 'se lo sogna!'.
"Senza offesa, capitano," Dico, sostituendo volutamente il 'generale' iniziale con il suo titolo sulla nave. "ma come Nraehhi'Saehne ho un certo grado di autonomia su questa nave." Grado di autonomia? Sarebbe più corretto dire che gli ufficiali della Tal'Shiar assegnati alle navi della Galae di solito risultano essere terribilmente arroganti e menefreghisti. Dopotutto, tutti sanno che cosa succede quando si dà fastidio alla Tal'Shiar. "Di conseguenza, capitano, temo di non poter esaudire la sua richiesta riguardo ai miei capelli. Per il resto, mi metto a sua completa disponibilità." Concludo, per quanto io sia consapevole che queste parole potrebbero essere prese quasi come una sfida. Ma, generale o meno (e... punizione a colpi di logica vulcaniana o meno), non ho intenzione di farmi mettere i piedi sulla testa, soprattutto se sarebbero i miei capelli a rimetterci. E non ho nemmeno intenzione, almeno per il momento, di utilizzare la mia 'identità vulcaniana' come scusa per evitare lo 'scempio' dei miei adorati capelli bianchi. Capelli che in un certo qual modo odio, visto che mi ricordano la mia infanzia e il sangue vulcaniano che scorre nelle mie vene, ma che sento il bisogno di mantenere così come sono, quasi fossero un promemoria per non perdere me stesso.
Le successive parole del generale Vrih, però, scacciano totalmente questi pensieri dalla mia mente, sostituendoli con un'emozione molto simile alla rabbia. Che...!? Penso, quasi scioccato, mentre mi sforzo di mantenere un'espressione il più possibile neutrale e di evitare di esclamare qualcosa di poco opportuno come un 'se lo sogna!'.
"Senza offesa, capitano," Dico, sostituendo volutamente il 'generale' iniziale con il suo titolo sulla nave. "ma come Nraehhi'Saehne ho un certo grado di autonomia su questa nave." Grado di autonomia? Sarebbe più corretto dire che gli ufficiali della Tal'Shiar assegnati alle navi della Galae di solito risultano essere terribilmente arroganti e menefreghisti. Dopotutto, tutti sanno che cosa succede quando si dà fastidio alla Tal'Shiar. "Di conseguenza, capitano, temo di non poter esaudire la sua richiesta riguardo ai miei capelli. Per il resto, mi metto a sua completa disponibilità." Concludo, per quanto io sia consapevole che queste parole potrebbero essere prese quasi come una sfida. Ma, generale o meno (e... punizione a colpi di logica vulcaniana o meno), non ho intenzione di farmi mettere i piedi sulla testa, soprattutto se sarebbero i miei capelli a rimetterci. E non ho nemmeno intenzione, almeno per il momento, di utilizzare la mia 'identità vulcaniana' come scusa per evitare lo 'scempio' dei miei adorati capelli bianchi. Capelli che in un certo qual modo odio, visto che mi ricordano la mia infanzia e il sangue vulcaniano che scorre nelle mie vene, ma che sento il bisogno di mantenere così come sono, quasi fossero un promemoria per non perdere me stesso.