12-03-2013, 09:24 PM
Erza Scarlett
Betazoid
Erza ascoltò attentamente i consigli del vulcaniano che, assieme a Dharma le condusse in una stanza in fondo al corridoio.
Il vulcaniano aprì la porta senza bussare e le invitò ad entrare. La stanza era abbastanza piccola e le luci erano abbastanza basse.
La stanza era piuttosto vuota: non c'erano mobili, ma solo una specie di lampada ad olio al centro, vagamente simile a quella che viene nominata in un'antica favola terrestre intitolata Alladin, ed era circondata da alcuni cuscini bassi color crema.
L'attenzione di Erza fu subito catalizzata dalla lampada e si lasciò sfuggire un "Ma questa..?".
Yamahoka si voltò verso di lei con aria interrogativa non capendo cosa ci fosse di strano e Erza chiese al vulcaniano "Si tratta di una lampada meditativa o sbaglio?".
Il vulcaniano annuì "Esattamente. Ne ha già fatto uso?".
Erza scosse la testa prontamente "No, ne ho sentito molto parlare, ma non ho mai avuto l'opportunità di poterla utilizzare per le mie meditazioni.".
Il vulcaniano osservò Erza con attenzione per un attimo, non riuscendo a comprendere il motivo di tanto entusiasmo "Sarà un valido aiuto per il suo programma di meditazione. Probabilmente lo sa già, ma la fiamma che contiene dà qualcosa su cui concentrarsi. L’abilità della lampada di imbrigliare il caos del fuoco serve come guida". Il vulcaniano fece una pausa osservando Erza che si avvicinava alla lampada e prendeva posto su uno dei cuscini per poi concludere con un "Buona meditazione." e voltarle le spalle diretto fuori dalla stanza.
Quando lui uscì, Erza si rivolse a Yamahoka: "Probabilmente per il tuo amico è irrilevante, ma ha scordato di presentarsi. Qual è il suo nome?" disse ridacchiando rivolta a Yamahoka, per poi notare che era ancora in piedi accanto alla porta. Le undicò il cuscino a terra dall'altro lato della lampada con fare sorridente "Ti va di unirti a me?"
Nel frattempo Erza si stava già ponendo un una posiizone a lei nota per meditare.
Il vulcaniano aprì la porta senza bussare e le invitò ad entrare. La stanza era abbastanza piccola e le luci erano abbastanza basse.
La stanza era piuttosto vuota: non c'erano mobili, ma solo una specie di lampada ad olio al centro, vagamente simile a quella che viene nominata in un'antica favola terrestre intitolata Alladin, ed era circondata da alcuni cuscini bassi color crema.
L'attenzione di Erza fu subito catalizzata dalla lampada e si lasciò sfuggire un "Ma questa..?".
Yamahoka si voltò verso di lei con aria interrogativa non capendo cosa ci fosse di strano e Erza chiese al vulcaniano "Si tratta di una lampada meditativa o sbaglio?".
Il vulcaniano annuì "Esattamente. Ne ha già fatto uso?".
Erza scosse la testa prontamente "No, ne ho sentito molto parlare, ma non ho mai avuto l'opportunità di poterla utilizzare per le mie meditazioni.".
Il vulcaniano osservò Erza con attenzione per un attimo, non riuscendo a comprendere il motivo di tanto entusiasmo "Sarà un valido aiuto per il suo programma di meditazione. Probabilmente lo sa già, ma la fiamma che contiene dà qualcosa su cui concentrarsi. L’abilità della lampada di imbrigliare il caos del fuoco serve come guida". Il vulcaniano fece una pausa osservando Erza che si avvicinava alla lampada e prendeva posto su uno dei cuscini per poi concludere con un "Buona meditazione." e voltarle le spalle diretto fuori dalla stanza.
Quando lui uscì, Erza si rivolse a Yamahoka: "Probabilmente per il tuo amico è irrilevante, ma ha scordato di presentarsi. Qual è il suo nome?" disse ridacchiando rivolta a Yamahoka, per poi notare che era ancora in piedi accanto alla porta. Le undicò il cuscino a terra dall'altro lato della lampada con fare sorridente "Ti va di unirti a me?"
Nel frattempo Erza si stava già ponendo un una posiizone a lei nota per meditare.