24-07-2013, 08:57 AM
Nérios Aev s'Rehu
Vulcan/Romulan
Il mio interesse per il brindisi e per l'abbigliamento dei soggetti che lo stanno facendo, cala in fretta, nonostante l'affascinante travestimento da umano di uno degli invitati. Comincio ad osservare le pietanze presenti sulla tavola, rendendomi conto che son ben poche quelle che riesco a riconoscere. Ma, anche se mi piace studiacchiare un poco le culture altrui, non sono un gastronomo e raramente mi sono interessato ai prodotti alimentari di altri pianeti. Anzi, non posso nemmeno dire di conoscere tutti i prodotti tipici di Romulus!
Il mio sguardo passa, quindi, da un prodotto all'altro, cercando qualcosa di conosciuto. C'è di tutto e di più, da delle specie di salatini che si possono afferrare con una mano a piccoli piattini con assaggi di pietanze più complesse, come zuppe e paste. Tra tutti i cibi sconosciuti presenti sul tavolo del buffet, la mia attenzione ricade su qualcosa che (finalmente!) riesco a riconoscere: è una pietanza a base di grano, servita con un piattino al cui interno è presente anche una piccola forchetta. Lo osservo per qualche istante, mentre decido che fare: da una parte, vorrei non averla vista, dall'altra... è una pietanza che adoro, anche se non lo ammetterei nemmeno sotto tortura. Infatti, il lirs è uno dei cibi tradizionali vulcaniani che la mia madre naturale di tanto in tanto prepara su richiesta della mia madre adottiva. Quindi... che fare?
La mia mano si sta muovendo quasi contro la mia volontà cosciente verso il vassoio contenente i piattini di lirs, quando un cordiale "Scusi, posso?" mi distrae, facendomi rendere conto di cosa sto facendo. Mangiare un piatto vulcaniano davanti tutti i presenti potrebbe farmi perdere un po' di dignità, come se non bastasse quella che ho già perso per la mia natura mezza-vulcaniana. Anche se... siamo tutti in maschera... magari...
Scarto il pensiero, allontanando forzatamente mano e occhi dal delizioso piatto di lirs e costringendomi a guardare l'uomo che mi ha appena parlato. Il suo vestito, che ricorda anch'esso molto l'abbigliamento terrestre, ha un lato nero e uno bianco. Esattamente come la sua maschera, anche se con i colori invertiti. Interessante... Mi ritrovo a pensare, mentre mi sposto leggermente per permettergli di raggiungere la pietanza che desidera. "Certo..." Affermo in tono gentile, in modo da sottolineare il mio gesto.
Il mio sguardo passa, quindi, da un prodotto all'altro, cercando qualcosa di conosciuto. C'è di tutto e di più, da delle specie di salatini che si possono afferrare con una mano a piccoli piattini con assaggi di pietanze più complesse, come zuppe e paste. Tra tutti i cibi sconosciuti presenti sul tavolo del buffet, la mia attenzione ricade su qualcosa che (finalmente!) riesco a riconoscere: è una pietanza a base di grano, servita con un piattino al cui interno è presente anche una piccola forchetta. Lo osservo per qualche istante, mentre decido che fare: da una parte, vorrei non averla vista, dall'altra... è una pietanza che adoro, anche se non lo ammetterei nemmeno sotto tortura. Infatti, il lirs è uno dei cibi tradizionali vulcaniani che la mia madre naturale di tanto in tanto prepara su richiesta della mia madre adottiva. Quindi... che fare?
La mia mano si sta muovendo quasi contro la mia volontà cosciente verso il vassoio contenente i piattini di lirs, quando un cordiale "Scusi, posso?" mi distrae, facendomi rendere conto di cosa sto facendo. Mangiare un piatto vulcaniano davanti tutti i presenti potrebbe farmi perdere un po' di dignità, come se non bastasse quella che ho già perso per la mia natura mezza-vulcaniana. Anche se... siamo tutti in maschera... magari...
Scarto il pensiero, allontanando forzatamente mano e occhi dal delizioso piatto di lirs e costringendomi a guardare l'uomo che mi ha appena parlato. Il suo vestito, che ricorda anch'esso molto l'abbigliamento terrestre, ha un lato nero e uno bianco. Esattamente come la sua maschera, anche se con i colori invertiti. Interessante... Mi ritrovo a pensare, mentre mi sposto leggermente per permettergli di raggiungere la pietanza che desidera. "Certo..." Affermo in tono gentile, in modo da sottolineare il mio gesto.