09-08-2010, 03:28 PM
Korinna Suder
Betazoid
Se non fosse stato per il tono stanco con il quale aveva pronunciato quelle parole, l'affermazione dell'ammiraglio mi avrebbe strappato un sorriso. "Parla come se fosse a un passo dalla fossa" gli confesso. In realtà non so nemmeno quanti anni abbia, a occhio gliene darei una cinquantina, una manciata in meno di mio padre, ma è difficile a dirsi. Lo osservo trangugiare rapidamente il contenuto del suo bicchiere, per poi tornare a perdersi nei suoi pensieri, con un'aria poco felice dipinta in volto. Io invece mi sento meglio... fino a pochi minuti fa ero isterica, presa dall'ansia di trovare un modo per spiegare a Tam della mia prossima missione, mentre adesso mi sento molto più tranquilla, anche se ancora non ho la più pallida idea di come glielo spiegherò. E' la volta che mi lascia, me lo sento... ma io sono pronta per abbandonare la Flotta, e seguirlo? "No" mi dico, a malincuore: il mio lavoro mi piace, e temo di essere troppo ambiziosa per rinunciare adesso.
Do un'occhiata alla mia tazza. Il tè ha smesso di fumare; ci soffio sopra, è un gesto automatico, e prendo un paio di sorsi. "Credo che dovremmo prendere esempio da loro" dico, accennando con la tazza a un gruppo di marinai che scherzano allegramente a un tavolo vicino: "non so cosa ha passato, ma sento che non la fa stare bene... se accetta un consiglio da una perfetta incompetente in materia, le direi di parlarne con un amico" aggiungo, studiando inconsciamente quel cumulo di emozioni incostanti e intangibili, che nascono e scompaiono con la rapidità di un battito di ciglia.
Do un'occhiata alla mia tazza. Il tè ha smesso di fumare; ci soffio sopra, è un gesto automatico, e prendo un paio di sorsi. "Credo che dovremmo prendere esempio da loro" dico, accennando con la tazza a un gruppo di marinai che scherzano allegramente a un tavolo vicino: "non so cosa ha passato, ma sento che non la fa stare bene... se accetta un consiglio da una perfetta incompetente in materia, le direi di parlarne con un amico" aggiungo, studiando inconsciamente quel cumulo di emozioni incostanti e intangibili, che nascono e scompaiono con la rapidità di un battito di ciglia.