21-08-2010, 01:32 PM
Korinna Suder
Betazoid
"Il piacere è mio. Non sempre ho la possibilità di socializzare" risponde la ragazza che ho di fronte. Non posso fare a meno di notare la sua scelta di parole, insolita per un computer. E' davvero in grado di provare piacere? Le interessa veramente socializzare? O è stata programmata per rispondere così, per pura cortesia? In entrambi i casi non mi sento del tutto tranquilla: fisicamente sembrerà anche un essere umano, ma c'è qualcosa di fuori posto, di innaturale, nel suo atteggiamento. Mi fermo un istante, voltandomi verso di lei mentre mi spiega di essere un androide, controllato dalla stazione per meglio interagire con l'equipaggio. Sarà... ma avere un ammasso di circuiti intelligente che mi segue non mi ispira molta fiducia.
"O forse il problema sono io?" mi chiedo: non riesco a leggerla, non so cosa pensa, non percepisco le sue emozioni... il modo in cui ragiona è un mistero al quale non sono abituata. E se la mia diffidenza nei suoi confronti fosse dovuta semplicemente all'incapacità di comprenderla? "Ti confesso che mi sentirei molto più a mio agio a parlare con una voce incorporea" ammetto candidamente, troppo abituata a condividere i miei pensieri per tacere la mia opinione. "Ma forse è solo una questione di abitudine" spiego, passando subito alla questione che realmente mi interessa: "secondo il manuale sei in grado di controllare tutti i sistemi di questa stazione o, nel nostro caso, della nave. Adesso... la vita in una stazione è relativamente tranquilla, ma sulle navi le cose funzionano diversamente, ci troviamo continuamente ad affrontare anomalie, imprevisti di ogni genere..." elenco, contando i vari problemi sulle dita, mentre poggio la schiena contro la ringhiera di una balconata.
"So che sei in grando di prendere autonomamente decisioni che riguardano la sicurezza della nave e dell'equipaggio... situazione teorica: ci troviamo in allarme rosso, valutando le varie alternative decido per una manovra rischiosa, mentre tu calcoli che abbiamo più probabilità di successo agendo diversamente. Cosa mi garantisce che non farai di testa tua?" chiedo, osservando istintivamente gli occhi dell'androide, come se potessero svelarmi le sue intenzioni: so come ragionano i computer, e so anche che non sempre la soluzione meno rischiosa è la più efficace... non mi va di sacrificare la mia vita, né quella dei miei ufficiali, perché una macchina ha deciso così.
"O forse il problema sono io?" mi chiedo: non riesco a leggerla, non so cosa pensa, non percepisco le sue emozioni... il modo in cui ragiona è un mistero al quale non sono abituata. E se la mia diffidenza nei suoi confronti fosse dovuta semplicemente all'incapacità di comprenderla? "Ti confesso che mi sentirei molto più a mio agio a parlare con una voce incorporea" ammetto candidamente, troppo abituata a condividere i miei pensieri per tacere la mia opinione. "Ma forse è solo una questione di abitudine" spiego, passando subito alla questione che realmente mi interessa: "secondo il manuale sei in grado di controllare tutti i sistemi di questa stazione o, nel nostro caso, della nave. Adesso... la vita in una stazione è relativamente tranquilla, ma sulle navi le cose funzionano diversamente, ci troviamo continuamente ad affrontare anomalie, imprevisti di ogni genere..." elenco, contando i vari problemi sulle dita, mentre poggio la schiena contro la ringhiera di una balconata.
"So che sei in grando di prendere autonomamente decisioni che riguardano la sicurezza della nave e dell'equipaggio... situazione teorica: ci troviamo in allarme rosso, valutando le varie alternative decido per una manovra rischiosa, mentre tu calcoli che abbiamo più probabilità di successo agendo diversamente. Cosa mi garantisce che non farai di testa tua?" chiedo, osservando istintivamente gli occhi dell'androide, come se potessero svelarmi le sue intenzioni: so come ragionano i computer, e so anche che non sempre la soluzione meno rischiosa è la più efficace... non mi va di sacrificare la mia vita, né quella dei miei ufficiali, perché una macchina ha deciso così.