04-05-2011, 01:30 AM
T'Eleijha Hilda Usher
Human/Romulan
-Sì, capisco- mi limitai a dire; non ero stata fortunata... un vero peccato. Ripiombai nel silenzio per una manciata di secondi, poi realizzai che, con tutte le probabilità, il dottore avrebbe quantomeno trovato apprezzabile una spiegazione alla mia curiosità, che ad un occhio esterno al mio, poteva apparire insolita. Non volevo parlare troppo, né lasciarmi troppo andare: dopotutto, era la prima volta che avevo occasione di fare un discorso pressoché lungo con il mio diretto superiore, e non c'era tutta questa confidenza, neanche professionale, non ancora.
-Le ho fatto questa domanda perché io non ho mai avuto l'opportunità di avere un contatto con un esponente della mia razza paterna- mi decisi a proseguire, evitando stavolta il contatto visivo; non volevo apparire né vulnerabile, né sentimentale, perciò mantenni un atteggiamento distaccato e vagamente assorto, mentre fissavo, quasi a vuoto, lo schermo blu, ticchettandoci sopra con la penna.
Riflettei un momento sul tono che potevo aver usato. Troppo vittimista? Abbastanza disinvolto e disinteressato? Non sarei apparsa come la sfortunata creatura ibrida alla ricerca della sua vera identità? La conclusione fu una: troppe domande. Forse, valeva la pena di stare tranquilla. Stavo dando una semplice spiegazione del fatto che, probabilmente, avevo insistito troppo sull'argomento "incontri ravvicinati". Non ero solita dirlo o pensarlo, ma, Dio, quanto mi sentivo stupida, in quel momento! Non era colpa mia, era la mia stupida emotività a farmi sentire così. Anzi, solitamente, avevo anche una piuttosto elevata stima nei miei confronti...
Decisi di salvare le apparenze: ripresi a compilare un modulo. Scribacchiai qualcosa sul PADD, sempre a testa bassa, ma cercando di sembrare sempre indifferente.
-La prego, non mi giudichi fragile o eccessivamente emotiva. Ho parlato troppo senza pensare- dissi, tutto d'un fiato, traendo un impercettibile sospiro in conclusione. Troppo, troppo impulsiva. Dovevo sembrare più matura ed affidabile.
-Le ho fatto questa domanda perché io non ho mai avuto l'opportunità di avere un contatto con un esponente della mia razza paterna- mi decisi a proseguire, evitando stavolta il contatto visivo; non volevo apparire né vulnerabile, né sentimentale, perciò mantenni un atteggiamento distaccato e vagamente assorto, mentre fissavo, quasi a vuoto, lo schermo blu, ticchettandoci sopra con la penna.
Riflettei un momento sul tono che potevo aver usato. Troppo vittimista? Abbastanza disinvolto e disinteressato? Non sarei apparsa come la sfortunata creatura ibrida alla ricerca della sua vera identità? La conclusione fu una: troppe domande. Forse, valeva la pena di stare tranquilla. Stavo dando una semplice spiegazione del fatto che, probabilmente, avevo insistito troppo sull'argomento "incontri ravvicinati". Non ero solita dirlo o pensarlo, ma, Dio, quanto mi sentivo stupida, in quel momento! Non era colpa mia, era la mia stupida emotività a farmi sentire così. Anzi, solitamente, avevo anche una piuttosto elevata stima nei miei confronti...
Decisi di salvare le apparenze: ripresi a compilare un modulo. Scribacchiai qualcosa sul PADD, sempre a testa bassa, ma cercando di sembrare sempre indifferente.
-La prego, non mi giudichi fragile o eccessivamente emotiva. Ho parlato troppo senza pensare- dissi, tutto d'un fiato, traendo un impercettibile sospiro in conclusione. Troppo, troppo impulsiva. Dovevo sembrare più matura ed affidabile.