03-10-2016, 01:47 PM
S'rrel Erovan
Caitian
Il fatto che il comandante Mettus avesse ripreso conoscenza la sollevava, ma la sua reazione l'aveva preoccupata. Il comandante stava soffrendo decisamente e, per di più, visto la situazione della sua gamba i movimenti erano poco raccomandabili. Ma, per fortuna, la collega si stava già occupando di somministragli un antidolorifico. "Comandanttte, la prrrego di non muoverrsi. La ferita non è ancorrra chiusa." Avvisò gentilmente, mentre considerava le informazioni datele dal tenente Ivanova.
Estrarre il frammento, estrarre il frammento, estrarre il frammento. Era una cosa che poteva fare? In qualche modo, anche se in ritardo, le nozioni imparate al corso di primo soccorso le stavano tornando alla mente. Osservò con attenzione la ferita del comandante, e i dati del tricorder. "Rimuoverrre il corpo esstraneo sssenza un'opportuna ssstrumentazione potrrrebbe peggiorare la ferrrita." Disse, prendendo una decisione. "Farò del mio meglio per bloccarrlo in modo che non possa muoversssi e provocarre altri danni, ma non posso farrre altro." Continuò, considerando tra sé e sé che sarebbe stato necessario un ufficiale medico e un'infermeria, anche perché Mettus aveva perso parecchio sangue. Poteva solo sperare che fosse sangue olografico... insomma, se il comandante fosse stato in pericolo di vita la simulazione si sarebbe fermata, no? Teoricamente era così, ma poteva darlo per scontato? No, meglio di no.
Cercando disperatamente di ricordarsi quanto le era stato insegnato, cercò la pulsazione dell'arteria danneggiata a monte della ferita. Una volta individuata, la premette con le dita e poi la strinse con un laccio emostatico. Per quanto al momento l'emorragia fosse stata fermata dall'azione del modulatore trombico, infatti, per lei era meglio prendere più precauzioni possibili, anche perché se il frammento si fosse mosso allora l'emorragia sarebbe ricominciata. "Il laccio è da rrrimuovere ogni... tre quarti d'ora, se non errro, per evitare l'ischemia." Disse, mentre prendeva una garza sterile e la metteva intorno al frammento di duranio, attenta a non muoverlo o stringerlo eccessivamente. Poi iniziò a fasciare la ferita, cercando di fissare il frammento in modo che non si potesse spostare. "Non ssson sicura che lei possa alzarsssi o anche muoversssi, comandante." Disse, alzando poi gli occhi al cielo per controllare la posizione e la luminosità del sole. Non le serviva controllare l'ora per rendersi conto che era tardi, nonostante il pianeta alieno. "Trrra qualche ora calerrrà il buio, sssarebbe meglio trovare un rifugio." Aggiunse, guardandosi attorno alla ricerca di un possibile rifugio e di qualcosa che li potesse aiutare a spostare il comandante in modo sicuro.
Estrarre il frammento, estrarre il frammento, estrarre il frammento. Era una cosa che poteva fare? In qualche modo, anche se in ritardo, le nozioni imparate al corso di primo soccorso le stavano tornando alla mente. Osservò con attenzione la ferita del comandante, e i dati del tricorder. "Rimuoverrre il corpo esstraneo sssenza un'opportuna ssstrumentazione potrrrebbe peggiorare la ferrrita." Disse, prendendo una decisione. "Farò del mio meglio per bloccarrlo in modo che non possa muoversssi e provocarre altri danni, ma non posso farrre altro." Continuò, considerando tra sé e sé che sarebbe stato necessario un ufficiale medico e un'infermeria, anche perché Mettus aveva perso parecchio sangue. Poteva solo sperare che fosse sangue olografico... insomma, se il comandante fosse stato in pericolo di vita la simulazione si sarebbe fermata, no? Teoricamente era così, ma poteva darlo per scontato? No, meglio di no.
Cercando disperatamente di ricordarsi quanto le era stato insegnato, cercò la pulsazione dell'arteria danneggiata a monte della ferita. Una volta individuata, la premette con le dita e poi la strinse con un laccio emostatico. Per quanto al momento l'emorragia fosse stata fermata dall'azione del modulatore trombico, infatti, per lei era meglio prendere più precauzioni possibili, anche perché se il frammento si fosse mosso allora l'emorragia sarebbe ricominciata. "Il laccio è da rrrimuovere ogni... tre quarti d'ora, se non errro, per evitare l'ischemia." Disse, mentre prendeva una garza sterile e la metteva intorno al frammento di duranio, attenta a non muoverlo o stringerlo eccessivamente. Poi iniziò a fasciare la ferita, cercando di fissare il frammento in modo che non si potesse spostare. "Non ssson sicura che lei possa alzarsssi o anche muoversssi, comandante." Disse, alzando poi gli occhi al cielo per controllare la posizione e la luminosità del sole. Non le serviva controllare l'ora per rendersi conto che era tardi, nonostante il pianeta alieno. "Trrra qualche ora calerrrà il buio, sssarebbe meglio trovare un rifugio." Aggiunse, guardandosi attorno alla ricerca di un possibile rifugio e di qualcosa che li potesse aiutare a spostare il comandante in modo sicuro.