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TFB Where does seeking justice end and seeking vengeance begin?
#7

Romulan women are not like Vulcan females. We're not dedicated to... pure logic, and the sterility of non-emotion. Our people are warriors. Often savage. But we are also many other pleasant things.

Mhai s'Siedhri | Romulan/Q

La stanza della servitù. Decisamente una novità per Mhai. Essendo cresciuta in un tempio, la romulana era abituata ad una vita semplice, eppure quel tipo di stanza non le era familiare. Era piccola, ma non quanto le celle del Tempio dell'Aria. Il suo design era semplice, ma era piena di mobili e oggetti. Comunicando col vicino salottino, infatti, era attrezzata di tutto ciò che poteva servire alla servitù per soddisfare padrona ed eventuali ospiti. Essendo pulita e ordinata, non poteva nemmeno essere paragonata agli sporchi locali che le capitava di frequentare sotto l'identità della dissidente Ael. Ai suoi occhi, quindi, era semplicemente una stanza estranea, quasi aliena.

Eppure, nonostante la distanza spirituale che percepiva per quella stanza e lo stile di vita ad essa collegato, Mhai sembrava a suo agio al suo interno. Seduta su di uno sgabello, i suoi capelli neri legati in uno chignon e il suo corpo coperto dalla semplice ma elegante divisa dei servitori del palazzo, non dava l'impressione di trovarsi in un luogo a cui non era abituata. La sua espressione calma non lasciava intuire il leggero disagio che provava... e l'agitazione che saliva in lei col passare dei minuti. Magari non si trovava in mezzo ad un conflitto a fuoco o ad un raid della Tal'Shiar, ma stava comunque rischiando la sua vita. Se le cose non fossero andate come aveva programmato, sarebbe stato difficile per lei lasciare viva quel luogo.

Quando il suono della campanella, trasmesso dal sistema di comunicazione interno, giunse alle sue orecchie, la donna si alzò. Recuperata l'acqua che aveva lasciato a scaldare, la versò all'interno di un'elegante teiera, seguita subito da alcune foglie di tè. Chiusa la teiera, la posò su di un vassoio assieme a due tazze da tè dalle stesse decorazioni. Recuperata una bustina di zucchero dall'armadio, la posò su uno dei piattini delle tazzine, per poi far lo stesso con una bustina presa da una delle tasche del suo vestito. Una bustina modificata... infettata di un potente veleno che avrebbe ucciso il pretore in pochi minuti.

Una volta pronta, trasse un profondo respiro, come per calmarsi, poi prese tra le mani il vassoio e lasciò la stanza, entrando nel salottino attraverso la porta di servizio. Avvicinandosi al tavolino dove erano seduti l'imperatrice e il pretore, essendo impossibilitata a inchinarsi a causa del vassoio che aveva tra le mani, Mhai si limitò a chinare la testa in segno di rispetto. Un gesto che un poco la disgustò, visto il disprezzo che provava nei confronti della casta al potere, ma che era strettamente necessario per il buon completamento della missione.

Imperatice, ho saputo che ha avuto problemi con sua sorella. Riprese a parlare il pretore, senza degnare Mhai di uno sguardo. Un lieve lampo di divertimento attraversò gli occhi della romulana ma la sua espressione rimase neutra. In quella situazione, essere ignorati era solo un bene. Se vuole, posso provare a parlarle. Son sicuro di poter risolvere qualsiasi malinteso che si sia formato tra voi due. Quando l'uomo proseguì, dimostrando una faccia tosta niente male, Mhai posò con un gesto elegante e composto la teiera sul tavolo, seguita dalle due tazze... facendo ovviamente attenzione a posare quella con lo zucchero avvelenato di fronte al pretore. Poi fece un leggero inchino e si allontanò leggermente, quel che bastava per posare il vassoio, e rimase in attesa. C'era bisogno di almeno cinque minuti prima che il tè fosse pronto e, non avendolo ancora servito, non poteva lasciare la sala. Non che avesse intenzione di farlo.
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