14-10-2019, 04:09 PM
Each man hides a secret pain. It must be exposed and reckoned with. It must be dragged from the darkness and forced into the light. Share your pain. Share your pain with me, and gain strength from the sharing.
Sybok S'chn T'gai | Vulcan
Che diamine... Afferrato il pacchetto al volo, dovetti trattenermi a forza dall'imprecare. Un altro regalo? Q sembrava proprio aver preso a cuore il suo ruolo di Babbo Natale. E non ero sicuro che la cosa mi facesse piacere. Sì, non era da tutti i giorni ricevere doni da un'entità di quel livello ma, personalmente, avrei preferito starmene tranquillo su New Vulcano che ricevere questo indiscusso onore.
Così, mentre ci avvicinavamo sempre di più all'uscita, aprii il pacco quasi sovrappensiero, scoprendo quello che sembrava essere un bracciale. Per un breve istante mi chiesi cosa servisse ma poi mi limitai ad indossarlo con una breve scrollata mentale di spalle. Dopotutto, il significato e l'utilizzo di quel dono erano al momento gli ultimi dei miei pensieri. Sicuramente il paesaggio innevato che si era stagliato davanti a me una volta lasciata la grotta e le parole pronunciate da Seeth avevano la precedenza.
Eravamo stati fortunati? A tal proposito non potevo far altro che fidarmi dell'opinione della klingon. Dovendo far da balia a Nilani, infatti, non avevo praticamente lasciato la villa. Il tema natalizio, la presenza di camerieri andoriani e il panorama visibile dalle finestre mi aveva permesso di farmi una minima idea del luogo in cui ero stato trasportato... ma quell'idea non era di certo sufficiente per permettermi di comprendere se ci trovavamo o meno nelle vicinanze della villa. Quindi potevo solo sperare che Seeth avesse ragione: prima avessi ritrovato la bambina, prima mi sarei sentito tranquillo. Sempre che Q non l'avesse portata chissà dove...
Fu l'urlo della donna a farmi riscuotere dai miei pensieri. Ritornato immediatamente concentrato, notai con la coda dell'occhio un movimento. Collegandolo con l'avvertimento della klingon, mi affrettai a scattare, facendo dei rapidi passi indietro nel tentativo di schivare l'imprevisto attacco. Era decisamente una fortuna che, come vulcaniano, avessi una minima conoscenza di arti marziali. Altrimenti non so se sarei anche solo riuscito a reagire in una situazione simile. La strana macchia sfuocata e violacea che il mio occhio aveva colto, infatti, era troppo rapida perché una persona comune potesse riuscire ad evitarla. Non ero nemmeno sicuro di poterlo fare io. Così, i pochi istanti necessari per fare quei passi si erano trasformati in un vero e proprio inferno. Cosa mi stava attaccando? Sarei riuscito a schivare il colpo?
Così, mentre ci avvicinavamo sempre di più all'uscita, aprii il pacco quasi sovrappensiero, scoprendo quello che sembrava essere un bracciale. Per un breve istante mi chiesi cosa servisse ma poi mi limitai ad indossarlo con una breve scrollata mentale di spalle. Dopotutto, il significato e l'utilizzo di quel dono erano al momento gli ultimi dei miei pensieri. Sicuramente il paesaggio innevato che si era stagliato davanti a me una volta lasciata la grotta e le parole pronunciate da Seeth avevano la precedenza.
Eravamo stati fortunati? A tal proposito non potevo far altro che fidarmi dell'opinione della klingon. Dovendo far da balia a Nilani, infatti, non avevo praticamente lasciato la villa. Il tema natalizio, la presenza di camerieri andoriani e il panorama visibile dalle finestre mi aveva permesso di farmi una minima idea del luogo in cui ero stato trasportato... ma quell'idea non era di certo sufficiente per permettermi di comprendere se ci trovavamo o meno nelle vicinanze della villa. Quindi potevo solo sperare che Seeth avesse ragione: prima avessi ritrovato la bambina, prima mi sarei sentito tranquillo. Sempre che Q non l'avesse portata chissà dove...
Fu l'urlo della donna a farmi riscuotere dai miei pensieri. Ritornato immediatamente concentrato, notai con la coda dell'occhio un movimento. Collegandolo con l'avvertimento della klingon, mi affrettai a scattare, facendo dei rapidi passi indietro nel tentativo di schivare l'imprevisto attacco. Era decisamente una fortuna che, come vulcaniano, avessi una minima conoscenza di arti marziali. Altrimenti non so se sarei anche solo riuscito a reagire in una situazione simile. La strana macchia sfuocata e violacea che il mio occhio aveva colto, infatti, era troppo rapida perché una persona comune potesse riuscire ad evitarla. Non ero nemmeno sicuro di poterlo fare io. Così, i pochi istanti necessari per fare quei passi si erano trasformati in un vero e proprio inferno. Cosa mi stava attaccando? Sarei riuscito a schivare il colpo?