03-01-2023, 02:42 PM
Victory is not achieved if an Empire is destroyed in order to win a war, and it is not failure if a battle is backed away from in order to preserve an Empire.
Seeth Rahnaz Mezza Klingon
Seeth provava emozioni contrastanti sulla notizia. Da una parte era sollevata che avessero trovato finalmente una pista sul fantomatico capitano, in quanto quello era un problema che avrebbe potuto pugnalargli alle spalle più avanti, distruggendo tutti i loro progressi. Dall'altra significava con ogni probabilità l'ingresso della Federazione e della Flotta Stellare nelle trattative. Se si considerava l'arresto di un probabile famigliare di un capitano da parte dei klingon, l'incidente diplomatico rischiava di prendere una piega pericolosa. Riguardo l'infattibilità del Piano B, non era per niente sorpresa. Le loro culture erano troppo differenti, anzi radicalmente opposte, perché i betazoidi potessero comportarsi come guerrieri klingon.
Farò presente questa differenza culturale. Disse dunque, per quanto non fosse pienamente convinta che quell'informazione avrebbe cambiato l'idea che i klingon si sarebbero fatti delle scuse betazoidi. Le sembrava logico che una specie telepate non potesse basarsi sulla violenza e sull'onore ottenuto in battaglia, spargendo il sangue dei nemici, ma i suoi superiori non necessariamente l'avrebbero pensata allo stesso modo. La ringrazio per la sua disponibilità. Proseguì, aggiungendo qualche altra espressione di congedo prima di separarsi da lei nei pressi dello spazioporto. Riunitasi con Anog Fulmori, l'ufficiale della sicurezza klingon che si stava occupando della sua protezione, tornò alla navetta. Il tempo di ottenere il permesso di decollo e accendere i motori, e la navetta era sulla strada della IKS Kal'Ruq. L'arrivo sulla nave madre avrebbe significato riposo per chi l'aveva accompagnata ma non per lei: c'era ancora tanto che doveva fare se voleva evitare una guerra.
Farò presente questa differenza culturale. Disse dunque, per quanto non fosse pienamente convinta che quell'informazione avrebbe cambiato l'idea che i klingon si sarebbero fatti delle scuse betazoidi. Le sembrava logico che una specie telepate non potesse basarsi sulla violenza e sull'onore ottenuto in battaglia, spargendo il sangue dei nemici, ma i suoi superiori non necessariamente l'avrebbero pensata allo stesso modo. La ringrazio per la sua disponibilità. Proseguì, aggiungendo qualche altra espressione di congedo prima di separarsi da lei nei pressi dello spazioporto. Riunitasi con Anog Fulmori, l'ufficiale della sicurezza klingon che si stava occupando della sua protezione, tornò alla navetta. Il tempo di ottenere il permesso di decollo e accendere i motori, e la navetta era sulla strada della IKS Kal'Ruq. L'arrivo sulla nave madre avrebbe significato riposo per chi l'aveva accompagnata ma non per lei: c'era ancora tanto che doveva fare se voleva evitare una guerra.
For a joined Trill, nothing is more important than to protect the life of the symbiont. Nothing.
Elina Milayn Dax Trill Unita
Terra, Earth Spacedock, drydock numero 3.
Se qualcuno le avesse chiesto quale fosse l'incubo di ogni ufficiale comandante, Elina era certa la sua risposta sarebbe stata una sola: la manutenzione semestrale. Il regolamento della Flotta Stellare era chiaro e richiedeva, quando applicabile, che le navi subissero un controllo tecnico ogni sei mesi. Questo significava che la USS Constellation si trovava attualmente bloccata in uno dei bacini di carenaggio della baia di attracco principale di Earth Spacedock. Non un eccessivo trauma per l'equipaggio, per buona parte in licenza sulla Terra o nelle zone ricreative della stazione ma una tragedia per chi, come lei, era bloccata a bordo.
La trill non sapeva se la parte più tediosa fosse l'attesa o il dover ascoltare i commenti dei tecnici senza capirli completamente. L'ingegnere della Constellation stava facendo del suo meglio per tradurle il linguaggio tecnico e spiegarle i vari problemi localizzati dallo staff di Earth Spacedock ma, più passava il tempo, più Elina si convinceva che si trattasse di semplici cavilli per torturarla. Qui ci vorrebbe Tobin Dax. Quel pensiero attraversò la sua mente per l'ennesima volta mentre annuiva fingendosi interessata all'ennesimo discorso del tecnico di turno. Il fatto che il precedente ospite del suo simbionte fosse un ingegnere non la rendeva di fatto esperta in materia: era in grado di riconoscere certi strumenti e certi sistemi, comprendere alcuni termini tecnici e forse di occuparsi di manutenzioni di minor conto ma non poteva di certo sostituirsi ad un vero ingegnere. La situazione poi si stava facendo così ridicola che Elina stava cominciando a considerare di usare il Rito dell'Emersione per farsi possedere dall'impronta psichica residua di Tobin. Lui magari sarebbe riuscito a mettere in riga quegli id*oti prima che finissero per smontarle l'intera nave.
Capitano, abbiamo una comunicazione per lei. Un avviso al comunicatore le diede finalmente la possibilità di fare una ritirata strategica. L'allegria che provò ebbe una durata breve in quanto subito dopo giunse una specifica. Codice di sicurezza 47. No, quello non era un bene. Per nulla. Congedatasi dai tecnici con la scusa (probabilmente non tanto tale) di un'emergenza, la trill si diresse verso la plancia. Ringraziato l'ufficiale alle comunicazioni, si rinchiuse nel suo piccolo ufficio personale e rispose finalmente alla chiamata.
Qui il capitano Dax della USS Constellation, come posso esservi... Iniziò la risposta di rito, per poi bloccarsi di colpo quando lo schermo le mostrò esattamente chi l'aveva contattata. Korinna Suder, è un piacere risentirla! Esclamò, decisamente sorpresa, trattenendosi in tempo dal chiamarla 'comandante Suder'. Korinna poteva aver lasciato la flotta ma era stata il primo ufficiale della Constellation quando lei era una novellina incompetente. In quel periodo, la loro differenza di grado era stata tale da impedirle di creare con lei un rapporto di amicizia, ma era rimasta colpita da come la donna si era schierata contro Sheppard. Temo però che questa non sia una chiamata di piacere, giusto? Aggiunse infine, ricordandosi del codice di sicurezza 47.
Se qualcuno le avesse chiesto quale fosse l'incubo di ogni ufficiale comandante, Elina era certa la sua risposta sarebbe stata una sola: la manutenzione semestrale. Il regolamento della Flotta Stellare era chiaro e richiedeva, quando applicabile, che le navi subissero un controllo tecnico ogni sei mesi. Questo significava che la USS Constellation si trovava attualmente bloccata in uno dei bacini di carenaggio della baia di attracco principale di Earth Spacedock. Non un eccessivo trauma per l'equipaggio, per buona parte in licenza sulla Terra o nelle zone ricreative della stazione ma una tragedia per chi, come lei, era bloccata a bordo.
La trill non sapeva se la parte più tediosa fosse l'attesa o il dover ascoltare i commenti dei tecnici senza capirli completamente. L'ingegnere della Constellation stava facendo del suo meglio per tradurle il linguaggio tecnico e spiegarle i vari problemi localizzati dallo staff di Earth Spacedock ma, più passava il tempo, più Elina si convinceva che si trattasse di semplici cavilli per torturarla. Qui ci vorrebbe Tobin Dax. Quel pensiero attraversò la sua mente per l'ennesima volta mentre annuiva fingendosi interessata all'ennesimo discorso del tecnico di turno. Il fatto che il precedente ospite del suo simbionte fosse un ingegnere non la rendeva di fatto esperta in materia: era in grado di riconoscere certi strumenti e certi sistemi, comprendere alcuni termini tecnici e forse di occuparsi di manutenzioni di minor conto ma non poteva di certo sostituirsi ad un vero ingegnere. La situazione poi si stava facendo così ridicola che Elina stava cominciando a considerare di usare il Rito dell'Emersione per farsi possedere dall'impronta psichica residua di Tobin. Lui magari sarebbe riuscito a mettere in riga quegli id*oti prima che finissero per smontarle l'intera nave.
Capitano, abbiamo una comunicazione per lei. Un avviso al comunicatore le diede finalmente la possibilità di fare una ritirata strategica. L'allegria che provò ebbe una durata breve in quanto subito dopo giunse una specifica. Codice di sicurezza 47. No, quello non era un bene. Per nulla. Congedatasi dai tecnici con la scusa (probabilmente non tanto tale) di un'emergenza, la trill si diresse verso la plancia. Ringraziato l'ufficiale alle comunicazioni, si rinchiuse nel suo piccolo ufficio personale e rispose finalmente alla chiamata.
Qui il capitano Dax della USS Constellation, come posso esservi... Iniziò la risposta di rito, per poi bloccarsi di colpo quando lo schermo le mostrò esattamente chi l'aveva contattata. Korinna Suder, è un piacere risentirla! Esclamò, decisamente sorpresa, trattenendosi in tempo dal chiamarla 'comandante Suder'. Korinna poteva aver lasciato la flotta ma era stata il primo ufficiale della Constellation quando lei era una novellina incompetente. In quel periodo, la loro differenza di grado era stata tale da impedirle di creare con lei un rapporto di amicizia, ma era rimasta colpita da come la donna si era schierata contro Sheppard. Temo però che questa non sia una chiamata di piacere, giusto? Aggiunse infine, ricordandosi del codice di sicurezza 47.