10-05-2011, 05:24 PM
John Ruthven
Human
"Salve, capitano." Fu la semplice risposta dell'ammiraglio, che - come Harris - non amava molto i convenevoli. Il suo sguardo si era spostato sul nuovo arrivato, anche se 'nuovo' non era proprio il termine più corretto. Harris gli aveva fatto una buona impressione, per quanto non lo conoscesse personalmente, quindi si sentiva abbastanza tranquillo ad affidargli quella missione che lui - nemmeno volendolo - avrebbe potuto seguire personalmente. Anche il capitano Suder sembrava a posto e si era dimostrata una persona seria e competente quando l'aveva contattato per informarlo delle condizioni non proprio promettenti della U.S.S. Constellation. Lui era stato costretto ad assicurarle che avrebbe trovato una soluzione al problema, ma più che lasciare la nave nelle abili mani degli ingegneri non poteva far molto. Mm... potrei chiedere al dottor Midway di dare un'occhiata all'A.I. della Constellation. Personalmente preferirei che quello scienziato non mettesse più le mani su una nave della Federazione, ma - forse, forse - sarebbe il male minore, in questa circostanza. Poi... Sheppard ha fatto chiaramente capire che non vuole che la sua A.I. venga toccata dal professore, quindi...
Prima che l'ammiraglio si ritrovasse a dover dire qualcosa per evitare il ricadere di un silenzio poco opportuno, il suono del campanello - se così si poteva definire - risuonò nel locale, accompagnato subito dopo dal leggero rumore della porta che si apriva automaticamente. Dopotutto l'ammiraglio non aveva chiesto al computer di bloccarla.
"Salve, capitano Suder." Disse, al suo ingresso, mentre si domandava se avrebbe trovato l'occasione per chiedere alla betazoide se, per caso, fosse riuscita a dare una sbirciata nei pensieri del capo della Sezione 31. Chissà... peccato che io non possa chiederglielo, non sarebbe corretto nei suoi confronti. Ma sarebbe dannatamente comodo sapere cosa passa per la testa di Sheppard. Chissà se è stata assegnata alla Constellation proprio per questo motivo. "Sedetevi pure... entrambi." Affermò, indicando le due sedie/poltroncine davanti alla scrivania e insultandosi mentalmente per non averlo detto subito al capitano Harris.
"Sono l'ammiraglio John Ruthven." Mi presento, per quanto entrambi sappiano chi io sia. "Sono stato io a proporre al comando di chiedere l'assistenza al capitano Harris e alla sua nave, la U.S.S. Essex, per questa missione. Come il capitano Suder mi ha riferito, la Constellation ha ancora qualche problema tecnico, di conseguenza è sembrato opportuno - a me e i miei colleghi - avere un'altra nave a disposizione, nel caso la situazione fosse così grave come sembra dalle informazioni di cui siamo in possesso. Voglio essere chiaro, personalmente non sono disposto a credere a quelle informazioni come oro colato, ma non possiamo nemmeno dare per scontato che non rispecchino la verità. Di conseguenza, dobbiamo partire dal presupposto che è possibile che una base lunare sia sotto il controllo dell'Impero Klingon."
Prima che l'ammiraglio si ritrovasse a dover dire qualcosa per evitare il ricadere di un silenzio poco opportuno, il suono del campanello - se così si poteva definire - risuonò nel locale, accompagnato subito dopo dal leggero rumore della porta che si apriva automaticamente. Dopotutto l'ammiraglio non aveva chiesto al computer di bloccarla.
"Salve, capitano Suder." Disse, al suo ingresso, mentre si domandava se avrebbe trovato l'occasione per chiedere alla betazoide se, per caso, fosse riuscita a dare una sbirciata nei pensieri del capo della Sezione 31. Chissà... peccato che io non possa chiederglielo, non sarebbe corretto nei suoi confronti. Ma sarebbe dannatamente comodo sapere cosa passa per la testa di Sheppard. Chissà se è stata assegnata alla Constellation proprio per questo motivo. "Sedetevi pure... entrambi." Affermò, indicando le due sedie/poltroncine davanti alla scrivania e insultandosi mentalmente per non averlo detto subito al capitano Harris.
"Sono l'ammiraglio John Ruthven." Mi presento, per quanto entrambi sappiano chi io sia. "Sono stato io a proporre al comando di chiedere l'assistenza al capitano Harris e alla sua nave, la U.S.S. Essex, per questa missione. Come il capitano Suder mi ha riferito, la Constellation ha ancora qualche problema tecnico, di conseguenza è sembrato opportuno - a me e i miei colleghi - avere un'altra nave a disposizione, nel caso la situazione fosse così grave come sembra dalle informazioni di cui siamo in possesso. Voglio essere chiaro, personalmente non sono disposto a credere a quelle informazioni come oro colato, ma non possiamo nemmeno dare per scontato che non rispecchino la verità. Di conseguenza, dobbiamo partire dal presupposto che è possibile che una base lunare sia sotto il controllo dell'Impero Klingon."