14-05-2011, 07:48 PM
Korinna Suder
Betazoid
Alle parole dell'ammiraglio Korinna scosse leggermente la testa, in segno di dissenso: "dato che riparare la Constellation in vista della missione non è più una priorità, i miei ufficiali basteranno. Certo aiuterebbe avere a disposizione gli schemi tecnici aggiornati" puntualizzò, smettendo di giocherellare con il tavolo. Tutta quest'aria di mistero, lo stillicidio di informazioni prima da parte di Sheppard, ora da parte di Ruthven, era frustrante. D'altra parte poteva intuire le ragioni dell'ammiraglio e i potenziali rischi nel divulgare informazioni sensibili, e forse era davvero meglio che non ne sapesse niente, nel caso qualcosa non fosse andato come previsto.
"Sceglierai tu gli ufficiali da mandare sulla base" si intromise Harris, consigliandole di portarsi dietro qualche vulcaniano. Korinna sorrise a sua volta: precisi, affidabili, i Vulcaniani erano il sogno di qualunque comandante: grazie alla loro capacità di mantenere il sangue freddo anche nelle situazioni più disperate sarebbero stati gli ufficiali perfetti se non fosse stato per i loro saltuari attacchi di pedanteria. Fortunatamente portare rancore era illogico o con una filosofia del genere Korinna non avrebba avuto vita facile sulla Constellation. "Più di uno: ben tre degli ufficiali superiori sono vulcaniani... in effetti immagino che avrei dovuto chiedermi che bisogno c'era di avere tre vulcaniani e una betazoide in plancia prima di accettare l'incarico" scherzò certa che, nonostante quello che le era stato riferito a proposito del motivo della sua presenza come primo ufficiale, si trattasse di una semplice coincidenza.
"Io tornerò presto sulla Terra" li informò Ruthven, ma fu quello che venne dopo a sorprendere Korinna, non tanto per il modo di esprimersi senza mezzi termini del capitano, quanto piuttosto per la sincerità delle sue parole e la soddisfazione dell'ammiraglio nel sapere il comandante della Constellation dietro un campo di forza. Certo, Sheppard era eccentrico, non era un genio della diplomazia, ma possibile che due ufficiali della Flotta si lasciassero trascinare dal rancore al punto da essere felici del suo arresto? Il suo intuito le disse che c'era sotto qualcos'altro di ben più complesso... e Korinna gli diede ascolto. Portò la destra alla bocca, tossicchiando leggermente per attirare l'attenzione su di sé: "mi rendo conto dell'importanza della segretezza in questo frangente, ma visto che mi è stato affidato il comando di questa missione credo che dovrei avere tutte le informazioni in nostro possesso per poterla portare a termine senza altri incidenti. Se l'organizzazione di cui non siamo certi dell'esistenza è stata in grado di appropriarsi della Constellation, cosa le fa supporre che far arrestare Sheppard basti a fermarla?" chiese osservando Ruthven con sguardo assente, poi affondò nella poltrona e la fece girare fino a trovarsi a fissare il capitano "cosa sapete che io non so?" chiese in tono pacato, cercando gli occhi di Harris.
"Sceglierai tu gli ufficiali da mandare sulla base" si intromise Harris, consigliandole di portarsi dietro qualche vulcaniano. Korinna sorrise a sua volta: precisi, affidabili, i Vulcaniani erano il sogno di qualunque comandante: grazie alla loro capacità di mantenere il sangue freddo anche nelle situazioni più disperate sarebbero stati gli ufficiali perfetti se non fosse stato per i loro saltuari attacchi di pedanteria. Fortunatamente portare rancore era illogico o con una filosofia del genere Korinna non avrebba avuto vita facile sulla Constellation. "Più di uno: ben tre degli ufficiali superiori sono vulcaniani... in effetti immagino che avrei dovuto chiedermi che bisogno c'era di avere tre vulcaniani e una betazoide in plancia prima di accettare l'incarico" scherzò certa che, nonostante quello che le era stato riferito a proposito del motivo della sua presenza come primo ufficiale, si trattasse di una semplice coincidenza.
"Io tornerò presto sulla Terra" li informò Ruthven, ma fu quello che venne dopo a sorprendere Korinna, non tanto per il modo di esprimersi senza mezzi termini del capitano, quanto piuttosto per la sincerità delle sue parole e la soddisfazione dell'ammiraglio nel sapere il comandante della Constellation dietro un campo di forza. Certo, Sheppard era eccentrico, non era un genio della diplomazia, ma possibile che due ufficiali della Flotta si lasciassero trascinare dal rancore al punto da essere felici del suo arresto? Il suo intuito le disse che c'era sotto qualcos'altro di ben più complesso... e Korinna gli diede ascolto. Portò la destra alla bocca, tossicchiando leggermente per attirare l'attenzione su di sé: "mi rendo conto dell'importanza della segretezza in questo frangente, ma visto che mi è stato affidato il comando di questa missione credo che dovrei avere tutte le informazioni in nostro possesso per poterla portare a termine senza altri incidenti. Se l'organizzazione di cui non siamo certi dell'esistenza è stata in grado di appropriarsi della Constellation, cosa le fa supporre che far arrestare Sheppard basti a fermarla?" chiese osservando Ruthven con sguardo assente, poi affondò nella poltrona e la fece girare fino a trovarsi a fissare il capitano "cosa sapete che io non so?" chiese in tono pacato, cercando gli occhi di Harris.