20-05-2011, 08:04 PM
Korinna Suder
Betazoid
Korinna annuì distrattamente in direzione dell'ammiraglio... ora tutto cominciava ad avere un senso: lo strano modo di comportarsi del loro comandante, la sua fretta, il suo nervosismo... gli avrebbe davvero permesso di portare a termine la sua missione, distruggere la luna, senza prima aver avuto modo di verificare i suoi ordini? Domanda retorica e certamente Sheppard l'aveva intuito, forse per quello era tanto determinato a toglierla di mezzo. Korinna rabbrividì a quel pensiero. Avevano rischiato parecchio, tutti quanti, e solo ora se ne rendeva conto.
"Sarebbe un'organizzazione che non si fermerebbe certo perché il suo capo è stato arrestato, ma è possibile che rallenterebbe le operazioni per liberarlo" proseguì Ruthven, azzardando alcune ipotesi su come avrebbero potuto liberare Sheppard. Sì. Con amici abbastanza in alto non sarebbe stato affatto un problema, dovevano sbrigarsi se volevano avere qualche possibilità di arrivare alla luna e fare ritorno prima che Sheppard o chi per lui decidessero di farla saltare in aria, magari proprio con tutti loro lì sopra. Korinna scivolò in piedi e contemporaneamente Harris si alzò dalla poltrona: vide l'uomo estrarre il comunicatore e attese che finisse di impartire i suoi ordini prima di rivolgergli la parola: "voglio controllare di persona lo stato della Constellation prima di partire, per assicurarmi che non possa essere usata per causare altri problemi. Ti raggiungerò tra pochi minuti con i miei ufficiali direttamente all'attracco della Essex" decise, rivolgendosi al capitano con voce calma e pacata, nonostante la situazione richiedesse un certo dinamismo.
Korinna raccolse nuovamente le mani dietro alla schiena e salutò l'ammiraglio annuendo leggermente nella sua direzione. Per lei non c'era altro da dire, ma attese comunque, nel caso ci fossero ulteriori ordini o informazioni di cui tener conto.
"Sarebbe un'organizzazione che non si fermerebbe certo perché il suo capo è stato arrestato, ma è possibile che rallenterebbe le operazioni per liberarlo" proseguì Ruthven, azzardando alcune ipotesi su come avrebbero potuto liberare Sheppard. Sì. Con amici abbastanza in alto non sarebbe stato affatto un problema, dovevano sbrigarsi se volevano avere qualche possibilità di arrivare alla luna e fare ritorno prima che Sheppard o chi per lui decidessero di farla saltare in aria, magari proprio con tutti loro lì sopra. Korinna scivolò in piedi e contemporaneamente Harris si alzò dalla poltrona: vide l'uomo estrarre il comunicatore e attese che finisse di impartire i suoi ordini prima di rivolgergli la parola: "voglio controllare di persona lo stato della Constellation prima di partire, per assicurarmi che non possa essere usata per causare altri problemi. Ti raggiungerò tra pochi minuti con i miei ufficiali direttamente all'attracco della Essex" decise, rivolgendosi al capitano con voce calma e pacata, nonostante la situazione richiedesse un certo dinamismo.
Korinna raccolse nuovamente le mani dietro alla schiena e salutò l'ammiraglio annuendo leggermente nella sua direzione. Per lei non c'era altro da dire, ma attese comunque, nel caso ci fossero ulteriori ordini o informazioni di cui tener conto.