16-03-2023, 08:45 PM
Korinna Suder
Betazoid
Sai che non lo so? rispose Korinna, trovandosi a riflettere sulla questione dei fiori ... li ho sempre visti color rosa, ma non mi sorprenderebbe se ne esistessero tanti colori diversi disse, facendo riemergere istintivamente un ricordo di diversi anni prima. Si trovava sulla Terra, all'epoca in cui ancora studiava in Accademia. Era stato un semestre impegnativo e in compagnia di alcuni amici aveva deciso di prendersi qualche giorno di vacanza per visitare il pianeta. Una ragazza del gruppo veniva dal sud della Francia e li aveva invitati a passare alcuni giorni nei luoghi in cui era nata. Lì, tra i pittoreschi giardini, non troppo diversi da quelli del suo pianeta natale, Korinna aveva visto diverse di quelle piante dai grandi fiori rosa di cui si era innamorata... o, forse, si era innamorata del ragazzo che aveva rubato uno di quei fiori per lei...
Quel pensiero, tuttavia, si dissolse all'istante di fronte al commento della nipote non iniziare anche tu, ne ho già una di brontolona in casa rispose fingendosi risentita per un istante. Sapeva che la nipote le voleva bene e lo stesso era certa valesse per Tamara, ma non poteva fare a meno di trovare frustrante la solerzia con la quale le stava addosso, quasi temesse che ogni minimo sforzo sarebbe stato troppo per lei... o che, nel caso in cui avesse realmente avuto bisogno di aiuto, non lo avrebbe chiesto di propria iniziativa. Tamara! Mi porti la borsa e il bastone? chiamò Korinna telepaticamente, riluttante all'idea di tornare nuovamente in casa.
Non dovettero attendere molto prima che la donna comparisse sulla porta, consegnando alla donna il suo bastone. Vuole anche una giacca? chiese, non sapendo quanto lontano le due pensavano di avventurarsi. No... no, va bene così. Grazie Tamara. rispose Korinna, infilandosi la borsa a tracolla ed avviandosi senza fretta lungo il sentiero che portava all'abitazione di cui si scorgeva il tetto oltre al filare di alberi. Avrebbero potuto incamminarsi in una qualunque altra direzione, ma Korinna sapeva bene che quell'impicciona della vicina sarebbe stata alla finestra a tenere d'occhio chiunque sentisse passare davanti a casa sua... e le piaceva l'idea che Janissa sapesse che aveva visite, mentre lei se ne stava in casa da sola a rosicare.
Quel pensiero, tuttavia, si dissolse all'istante di fronte al commento della nipote non iniziare anche tu, ne ho già una di brontolona in casa rispose fingendosi risentita per un istante. Sapeva che la nipote le voleva bene e lo stesso era certa valesse per Tamara, ma non poteva fare a meno di trovare frustrante la solerzia con la quale le stava addosso, quasi temesse che ogni minimo sforzo sarebbe stato troppo per lei... o che, nel caso in cui avesse realmente avuto bisogno di aiuto, non lo avrebbe chiesto di propria iniziativa. Tamara! Mi porti la borsa e il bastone? chiamò Korinna telepaticamente, riluttante all'idea di tornare nuovamente in casa.
Non dovettero attendere molto prima che la donna comparisse sulla porta, consegnando alla donna il suo bastone. Vuole anche una giacca? chiese, non sapendo quanto lontano le due pensavano di avventurarsi. No... no, va bene così. Grazie Tamara. rispose Korinna, infilandosi la borsa a tracolla ed avviandosi senza fretta lungo il sentiero che portava all'abitazione di cui si scorgeva il tetto oltre al filare di alberi. Avrebbero potuto incamminarsi in una qualunque altra direzione, ma Korinna sapeva bene che quell'impicciona della vicina sarebbe stata alla finestra a tenere d'occhio chiunque sentisse passare davanti a casa sua... e le piaceva l'idea che Janissa sapesse che aveva visite, mentre lei se ne stava in casa da sola a rosicare.