12-05-2011, 01:03 AM
T'Eleijha Hilda Usher
Human/Romulan
Mi guardai nuovamente intorno. Non riuscivo a smettere di farlo, nonostante mi fossi imposta un contegno molte volte. Cercavo di fingere indifferenza, ma la verità era che mi sentivo emozionata, euforica: mi era stata data una grande, enorme opportunità, e non potevo fare a meno di esserne entusiasta. Fortunata che ero riuscita a riprendermi e a contenermi, perché lo stato in cui mi ero trovata appena saputo della faccenda era davvero vergognoso... Le mie emozioni amplificate erano sempre state piuttosto ostiche da gestire, ma in quella situazione era stato particolarmente difficile: ringraziai tutto quello in cui credevo di non essere stata vista da nessuno. Mi ero rinchiusa in un laboratorio vuoto e avevo tirato fuori tutte le analisi incomplete, catalogandole e archiviandole tutte nel giro di pochissimo, e ancora non avevo scaricato tutta l'adrenalina; ero consapevole di aver agito con foga e con un fare da insana.
La Constellation... Ero stata inviata sulla Constellation. Non mi era dato sapere troppo, né troppi particolari: mi era stato comunicato che la nave era stata gravemente danneggiata, a causa di un'anomalia di un'Intelligenza Artificiale, e necessitava di supporti esterni. Non era stata coinvolta direttamente l'Enterprise, perciò l'aiuto era stato limitato all'invio di personale di supporto. Comunque fosse, avrei voluto saperne di più, ma poi la realizzazione di essere stata scelta appositamente per quella missione, io, praticamente una recluta in mezzo a tanti altri ufficiali competenti, aveva oscurato tutto il resto. Fortunatamente, stavo pian piano tornando in me, anche se non riuscivo a smettere di sentirmi... allegra.
Ero stata teletrasportata da poco sulla nave, e poco e niente mi era stato spiegato circa il lavoro che avrei dovuto svolgere, dicendomi di controllare in Infermeria e parlare con qualche responsabile. Era chiaro che la nave si trovasse in un clima piuttosto pesante di fermento e di demoralizzazione: ovunque guardassi, incontravo gli stessi volti preoccupati e segnati dalla stanchezza. Non ero in grado di comprendere completamente ciò che provavano, ma potevo percepire il loro profondo risentimento.
Così, mi trovai per i corridoi della Constellation. Non stavo esattamente vagando, ma ero alla ricerca di qualcuno che potesse spiegarmi cosa avrei potuto e dovuto fare. Forse avrei fatto meglio ad attendere anche il resto del personale inviato dall'Enterprise... Non sapevo chi avevano intenzione di mandare, ma probabilmente si sarebbe trattato di altro personale medico, da quanto avevo sentito ed intuito. Le condizioni della nave non sembravano essere delle migliori, e così il suo equipaggio.
Mi fermai, chiedendomi se avrei effettivamente dovuto aspettare gli altri ufficiali della mia nave; tuttavia, non volevo restare ferma in maniera non produttiva e non utile, così restai nelle vicinanze del punto in cui ero sbarcata (non mi ero ancora allontanata troppo) e continuai a girare per i corridoi contingenti, controllando se ci fosse bisogno del mio aiuto da qualche parte. Non volevo comunicare con l'Enterprise per un'inezia del genere, ed ero abbastanza autosufficiente sia come persona sia come medico per cavarmela da me.
Sapevo che l'equipaggio di quella nave presentava molta più varietà dal punto di vista delle razze aliene, molto più dell'Enterprise; quel particolare mi aveva interessato molto, dal momento che sull'Enterprise, appunto, era praticamente impossibile trovare qualche membro non umano dell'equipaggio, e le eccezioni erano poche. Questa particolarità della Constellation esercitava su di me un certo fascino: avevo modo di sperimentare un diverso clima di lavoro, o comunque una diversa situazione, nonostante la pessima situazione in cui mi trovavo a farlo.
La Constellation... Ero stata inviata sulla Constellation. Non mi era dato sapere troppo, né troppi particolari: mi era stato comunicato che la nave era stata gravemente danneggiata, a causa di un'anomalia di un'Intelligenza Artificiale, e necessitava di supporti esterni. Non era stata coinvolta direttamente l'Enterprise, perciò l'aiuto era stato limitato all'invio di personale di supporto. Comunque fosse, avrei voluto saperne di più, ma poi la realizzazione di essere stata scelta appositamente per quella missione, io, praticamente una recluta in mezzo a tanti altri ufficiali competenti, aveva oscurato tutto il resto. Fortunatamente, stavo pian piano tornando in me, anche se non riuscivo a smettere di sentirmi... allegra.
Ero stata teletrasportata da poco sulla nave, e poco e niente mi era stato spiegato circa il lavoro che avrei dovuto svolgere, dicendomi di controllare in Infermeria e parlare con qualche responsabile. Era chiaro che la nave si trovasse in un clima piuttosto pesante di fermento e di demoralizzazione: ovunque guardassi, incontravo gli stessi volti preoccupati e segnati dalla stanchezza. Non ero in grado di comprendere completamente ciò che provavano, ma potevo percepire il loro profondo risentimento.
Così, mi trovai per i corridoi della Constellation. Non stavo esattamente vagando, ma ero alla ricerca di qualcuno che potesse spiegarmi cosa avrei potuto e dovuto fare. Forse avrei fatto meglio ad attendere anche il resto del personale inviato dall'Enterprise... Non sapevo chi avevano intenzione di mandare, ma probabilmente si sarebbe trattato di altro personale medico, da quanto avevo sentito ed intuito. Le condizioni della nave non sembravano essere delle migliori, e così il suo equipaggio.
Mi fermai, chiedendomi se avrei effettivamente dovuto aspettare gli altri ufficiali della mia nave; tuttavia, non volevo restare ferma in maniera non produttiva e non utile, così restai nelle vicinanze del punto in cui ero sbarcata (non mi ero ancora allontanata troppo) e continuai a girare per i corridoi contingenti, controllando se ci fosse bisogno del mio aiuto da qualche parte. Non volevo comunicare con l'Enterprise per un'inezia del genere, ed ero abbastanza autosufficiente sia come persona sia come medico per cavarmela da me.
Sapevo che l'equipaggio di quella nave presentava molta più varietà dal punto di vista delle razze aliene, molto più dell'Enterprise; quel particolare mi aveva interessato molto, dal momento che sull'Enterprise, appunto, era praticamente impossibile trovare qualche membro non umano dell'equipaggio, e le eccezioni erano poche. Questa particolarità della Constellation esercitava su di me un certo fascino: avevo modo di sperimentare un diverso clima di lavoro, o comunque una diversa situazione, nonostante la pessima situazione in cui mi trovavo a farlo.