16-04-2023, 03:48 PM
Challenge your preconceptions, or they will challenge you.
Syvar S'chn R'xun Vulcaniano
Un certo senso di colpa sorse in lui quando la vulcaniana gli disse che apprezzava il suo ruolo nella ricostruzione. Syvar non era sicuro di meritare quel ringraziamento. A quel tempo, era stato tutt'altro che felice di essere stato lasciato nella Federazione. Aveva aiutato, in quanto era quello che si aspettava da lui, ma non l'aveva fatto per i vulcaniani: lo aveva fatto per il bene della sua missione. Partecipare attivamente nella costruzione della prima colonia su New Vulcano era stato per lui un modo per cementare la sua identità e proseguire il suo lavoro di spia, non un atto di beneficenza. Quel modo di pensare si era affievolito col passare degli anni fino a scomparire, distrutto dalla dura realtà e dalle certezze che si sgretolavano attorno a lui, eppure Syvar non poteva negare che fosse esistito e l'avesse accompagnato per buona parte della sua vita. Un'opera di bene fatta per il motivo sbagliato Si ritrovò a pensare. è ancora considerabile tale?
Scacciato quel malinconico pensiero, Syvar si costrinse a concentrarsi sulla conversazione. Che T'Dal fosse il capitano della USS Saratoga era sicuramente una sorpresa ma, lavorando all'Accademia, gli era già capitato di incontrare alti ufficiali della Flotta Stellare quindi la notizia non lo agitò né preoccupò. Anzi, fu quasi tentato di chiederle aiuto per la questione che lo stava tormentando nelle ultime settimane ma la tentazione svanì rapida come era arrivata. No, svanire non era il termine giusto. Syvar la soppresse con la forza, consapevole della sua infattibilità. Difficilmente la Flotta Stellare avrebbe approvato una missione suicida in territorio romulano. Lo sapeva bene ed era per quello che, al posto di approfittare del suo ruolo all'Accademia per appellarsi al Comando, era finito a commiserarsi su New Vulcano.
Sono entrambe ottime scelte. Rispose Syvar, controllando i piatti che lei gli stava mostrando. Era consapevole di starsi appigliando alla richiesta di suggerimenti per non pensare alle parole precedenti della vulcaniana. Affrontare i sentimenti in modo appropriato era difficile anche per lui che era stato cresciuto su Romulus e non su Vulcano. Un piatto che le consiglierei di provare, non necessariamente oggi, è il risotto di miglio ai sei formaggi. È un piatto multietnico, cremoso e rinfrescante: il miglio è un cereale terrestre, e ognuno dei formaggi utilizzati arriva da un pianeta differente. Il Lemto, ad esempio, è originario di Ferenginar.
Sono specializzato nelle culture vulcanoidi. Aggiunse poi, in risposta alla precedente domanda. Che io sia cresciuto senza avere troppi contatti con la cultura vulcaniana potrebbe essere considerato un bene per quanto riguarda la mia professione. In antropologia è necessario distanziarsi dalla cultura che si studia, mantenendo il distacco emotivo necessario per analizzarla senza paraocchi. Un antropologo deve studiare culture straniere, allontanandosi dai precetti con cui è cresciuto, prima di poter studiare la propria cultura. Un problematico lungo viaggio che lui aveva fatto con la cultura romulana, non con quella vulcaniana. Essere in grado di spiegare dettagliatamente la Logica Vulcaniana ai cadetti, non mi rende necessariamente capace di applicarli, o di comprendere il comportamento di mia madre. Si bloccò, rendendosi conto di cosa esattamente aveva appena detto. Si portò inconsciamente una mano alla gola, il trauma che non aveva mai superato che gli tornava alla mente. Si poteva vedere, bambino e disperato, annaspare alla ricerca dell'aria. No, non ricaderci. L'hai superato, l'hai superato. Si disse silenziosamente, come nel tentativo di auto-convincersi. L'aveva superato sì, ma con l'odio. Odio che non era più sicuro di essere in grado di provare. Non verso di lei, non considerando la situazione di allora con occhi diversi.
Scacciato quel malinconico pensiero, Syvar si costrinse a concentrarsi sulla conversazione. Che T'Dal fosse il capitano della USS Saratoga era sicuramente una sorpresa ma, lavorando all'Accademia, gli era già capitato di incontrare alti ufficiali della Flotta Stellare quindi la notizia non lo agitò né preoccupò. Anzi, fu quasi tentato di chiederle aiuto per la questione che lo stava tormentando nelle ultime settimane ma la tentazione svanì rapida come era arrivata. No, svanire non era il termine giusto. Syvar la soppresse con la forza, consapevole della sua infattibilità. Difficilmente la Flotta Stellare avrebbe approvato una missione suicida in territorio romulano. Lo sapeva bene ed era per quello che, al posto di approfittare del suo ruolo all'Accademia per appellarsi al Comando, era finito a commiserarsi su New Vulcano.
Sono entrambe ottime scelte. Rispose Syvar, controllando i piatti che lei gli stava mostrando. Era consapevole di starsi appigliando alla richiesta di suggerimenti per non pensare alle parole precedenti della vulcaniana. Affrontare i sentimenti in modo appropriato era difficile anche per lui che era stato cresciuto su Romulus e non su Vulcano. Un piatto che le consiglierei di provare, non necessariamente oggi, è il risotto di miglio ai sei formaggi. È un piatto multietnico, cremoso e rinfrescante: il miglio è un cereale terrestre, e ognuno dei formaggi utilizzati arriva da un pianeta differente. Il Lemto, ad esempio, è originario di Ferenginar.
Sono specializzato nelle culture vulcanoidi. Aggiunse poi, in risposta alla precedente domanda. Che io sia cresciuto senza avere troppi contatti con la cultura vulcaniana potrebbe essere considerato un bene per quanto riguarda la mia professione. In antropologia è necessario distanziarsi dalla cultura che si studia, mantenendo il distacco emotivo necessario per analizzarla senza paraocchi. Un antropologo deve studiare culture straniere, allontanandosi dai precetti con cui è cresciuto, prima di poter studiare la propria cultura. Un problematico lungo viaggio che lui aveva fatto con la cultura romulana, non con quella vulcaniana. Essere in grado di spiegare dettagliatamente la Logica Vulcaniana ai cadetti, non mi rende necessariamente capace di applicarli, o di comprendere il comportamento di mia madre. Si bloccò, rendendosi conto di cosa esattamente aveva appena detto. Si portò inconsciamente una mano alla gola, il trauma che non aveva mai superato che gli tornava alla mente. Si poteva vedere, bambino e disperato, annaspare alla ricerca dell'aria. No, non ricaderci. L'hai superato, l'hai superato. Si disse silenziosamente, come nel tentativo di auto-convincersi. L'aveva superato sì, ma con l'odio. Odio che non era più sicuro di essere in grado di provare. Non verso di lei, non considerando la situazione di allora con occhi diversi.