28-05-2023, 10:23 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-05-2023, 06:15 AM da 1701E.)
Sarah Mendel
Augmented Human
"Andrà tutto bene..." ripeté Sarah, cercando di mettere convinzione nel tono della voce, soprattutto dopo che il Comandante Paris aveva indicato come prima destinazione per cercare i compagni il tetto castello che torreggiava in lontananza.
Ovviamente comprendeva la scelta dell'Ufficiale in comando e, da un punto di vista puramente razionale, la condivideva: un castello tetro e misterioso poteva essere un pericolo, qualche migliaio di Droni lo erano di sicuro e sarebbero stati una condanna a morte nell'istante esatto in cui si fossero accorti della loro presenza.
"Andrà tutto..." non riuscì a dirlo una seconda volta, poiché il temporale che prima.aleggiava solo sul castello si scatenò anche sulla spiaggia, investendoli con venti forti e secchiate d'acqua "Oh, al diavolo!"
Le ultime parole le esclamò, mentre con gli altri si muoveva rapidamente in cerca di un riparo. I Droni Borg che si trovavano in spiaggia o al ciringuito ignorarono completamente l'acquazzone che li aveva investito, cosa che spinse una piccola parte della mente della Rossa a domandarsi se ciò dipendesse dal fatto che la pioggia era irrilevante per i Borg - a prescindere dal trovarsi o meno in una simulazione - o che la coesistenza dei programmi facesse sì che gli appartenenti ad un programma ignorassero gli elementi degli altri.
Mentre si arrovellava il cervello per trovare una soluzione la loro corsa affannosa li portò ai piedi del castello. L'edificio oscuro e minaccioso era in cima ad una collinetta ed era raggiungibile percorrendo una via tortuosa di derra battuta, resa fango dalla pioggia.
Ai lati della via vineria quello che sembrava un enorme cimitero steampunk: c'erano tombe, croci e cripte in ogni dove ma, tra esse, era possibile scorgere una rimessa di windsurf e diverse alcove di rigenerazione Borg, alcune piene ma la maggior parte vuote.
La pioggia cadeva sempre più torrenziale e lampi spaventosi illuminavano a tratti il cielo. Inoltre Sarah si accorse che più si avvicinavano al Castello più la maggior parte degli elementi visibili era priva di colore, scolpita in una scala di grigi in cui loro quattro spiccavano terribilmente*.
Lupi ululavano in lontananza dalla foresta che si vedeva sullo sfondo, e che pareva essersi sviluppata all'interno di uno spaccato del Cubo Borg e. Ad un certo punto, un fulmine cadde ad una ventina di metri da loro, centrando in pieno una rastrelliera di attrezzature da Sub e generando un boato micidiale, che li fece cadere a terra.
"Dobbiamo ripararci al coperto!" gridò allora la ragazza, non tanto perché avesse paura - sì, ok, aveva una paura fo**uta, ma per questo avrebbe parlato pianissimo se avesse potuto - ma perché le orecchie le rimbombavano terribilmente.
L'ufficiale della Sicurezza la aiutò a rialzarsi e la trascinò verso una specie di cripta, la cui vecchia porta di legno pareva terribilmente malandata e si reggeva su un solo cardine, dicendo ai colleghi "Ripariamoci lì!
Mentre mute da sub e pinne bruciavano tingendo di rosso il grigiume dei dintorni, il gruppo di Ufficiali della Voyager raggiunse il malandato edificio, buttando giù la.porta con una spallata ed entrando.
Una volta al coperto, Sarah si accasciò contro il primo oggetto in pietra che trovò tentando di regolarizzare il respiro, salvo poi lanciare un urlo quando si rese conto che si trattava di un enorme sarcofago di pietra, la lapide di superficie spaccata fino a lasciar intravedere cosa vi fosse all'interno.
Come una molla, l'ingegnere Informatico si rialzò in piedi, allontanandosi cercando di non guardare il contenuto della bara di pietra. Purtroppo Sarah aveva una capacità visiva notevolmente superiore alla.media umana e una memoria eidetica che le consentiva di memorizzare praticamente ogni cosa vedesse e sentisse pertanto - nonostante l'avesse scorto epr un solo istante - ebbe una immagine chiara e spaventosa del cavaliere scheletrico in cotta di maglia che giaceva nella tomba, le mani incrociate strette su uno spadone dall'elsa notevole ed ingioiellata.
Alla fine si poggiò contro un muro e, cercando di distrarsi per non andare in iperventilazione - cosa più che probabile a quel punto - cominciò a parlare a ruota libera "Io...credo che la commistione dei programmi non sia completa. Vale per noi, certamente, ma non so se gli ologrammi dei singoli programmi si rendono conto di quanto accade negli altri. Quando il fulmine è caduto..."
Tacque un momento, ripensando alla scena, e si sentì le ginocchia tremare, mentre gli altri avrebbero probabilmente notato che stava diventando più pallida. Il silenzio si allungò un paio di secondi di troppo, al punto che Cippy pigolò qualcosa che pareva avere un tono interrogativo.
Come ripresasi a quella domanda. La rossa aggiunse Quando...quando il fulmine è caduto, i Borg - quelli vicini - non si sono mossi, come se non ne avessero percepito il pericolo...eppure gli effetti dei vari programmi interagiscono tra loro, tant'è che il fulmine ha incendiato il materiale da sub..."
Poi cercò con lo sguardo Paris, aggiungendo "Signore, dopo quel fulmine ho la certezza che i protocolli di sicurezza non siano in funzione, perché il suono era ampiamente oltre i limiti di sicurezza per la salute umana. Io... se vuole ordinerò di avviare un ulteriore programma, ma non so cosa potrà venirne fuori..."
*