04-06-2023, 09:20 PM
Rekon
Tellarite
"Umano, te lo hanno mai detto che non bisogna sfidare gli dei del caos indicando loro cosa non vorremmo?" brontolò Rekon, buttandosi a terra dietro ad un grosso tronco d'albero e trascinando, on la sua mole sgraziata, anche la gentile Haruka "Loro trovano estremamente spassoso cogliere questo genere di suggerimenti!"
La sua invettiva verso McCoy terminò lì, perché un istante dopo il raggio di un disgregatore impattò contro lo spesso strato di legno, sparando schegge in ogni direzione.
Il trio di Federali era riuscito a coprire buona parte della distanza che li separava dalla navetta, ma prima di arrivare erano stati raggiunti da una coppia di orecchie a punta che avevano pensato bene di usarli come bersagli per un po' di sano tiro al piattello.
Sì o a quel momento la fortuna - ma soprattutto una boscaglia fitta, oscura e ricca di ostacoli - aveva impedito loro di ottenere una linea di tiro pulita, ma adesso era diverso: per raggiungere la navetta avrebbero dovuto attraversare una piccola vallata scoperta, quindi inerpicarsi sul fianco di una collinetta, esponendosi al fuoco dei Disgregatori Romulani.
Rekon si guardò rapido intorno, ma non c'erano rifugi migliori dietro cui nascondersi e, se non stava d'improvviso dimenticando tutte le informazioni che aveva sulle armi Romulane, la loro barricata non avrebbe retto a lungo.
Si rivolse quindi alla Guardiamarina asiatica, che era ancora armata, e le disse "Ragazza, sei la nostra massima potenza di fuoco al momento...quindi vedi di sparare! Non serve che colpisco qualcosa o qualcuno, ma fagli tenere giù quelle ridicole ciglia a punta e falli smettere di sparare per qualche secondo!"
Quindi si concentrò nuovamente sulla loro situazione, in cerca di una via d'uscita. A disposizione per fabbricare qualcosa di utile aveva solo la valigetta medica del dottore, quindi senza tanti complimenti gli fece cenno di passargliela accompagnando il tutto con un "Permette, Dottore?" e la aprì, analizzandone il contenuto.
La maggior parte delle cose - benché essenziali per far fronte ad una emergenza - erano totalmente inutili nella loro situazione, ma c'era qualcosa di interessante: si trattava di un contenitore per campioni biologici che, per il funzionamento usava...
"Eccoti qui, piccola basta*rda!" esclamò soddisfatto il suino umanoide, usando le tozze dita per staccare una componente di alcuni centimetri.
Si trattava - McCoy lo sapeva bene - di una piccola bombola di azoto liquido, che il Tellarite pensò bene di colpire ad un lato, prima di scagliarla verso il punto dal quale i Romulani sparavano.
Ciò che seguì fu pura, semplice, fisica: all'impatto la fiala si ruppe, rilasciando il liquido contenuto, che al suo stato naturale raggiungeva temperature bassissime. Ciò provocò un rapido congelamento di ciò che venne colpito dal contenuto della fiala e - contestualmente - l'immediata sublimazione del contenuto stesso.
Mentre un denso fumo bianco e gelido circondava i due Romulani, costringendoli a cambiare direzione, Rekon urlò ai compagni "Forza gente, adesso o mai più!"
Fu una corsa piuttosto ridicola quella dell'anziano Tellarite che, per quanto ancora in forma per la sua età, era evidentemente un po' sovrappeso e comunque notevolmente più basso, lento e sgraziato dei due Umani cui si accompagnava.
Ciononostante in qualche modo i tre raggiunsero la navetta, proprio mentre i Disgregatori Romulani ricominciarono a sparare, cogliendo evidentemente di sorpresa il resto dell'equipaggio Federale.
"Dentro, dentro. Dentro!" urlò l'Ufficiale, tenendo la testa bassa e buttandosi dentro il mezzo, quasi investendo una ragazza dai capelli biondi che si trovava sulla porta.
Si guardò intorno un po' confuso, dato che non ricordava granché di navette del ventitreesimo secolo e quel modello non lo riconosceva. Ad ogni modo aggiunse col solito garbo "Mi hanno detto che questo affare non vola. Qual'è il problema?"
Nel mentre, lo scafo venne due volte colpito dalle armi Romulane, tremando ma per il momento tenendo botta. Rekon ad ogni modo precisò "Qual'è il problema preesistente rispetto ai Disgregatori che ci stanno sforacchaondo la carlinga, intendo..."