06-06-2023, 10:15 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-06-2023, 10:21 AM da Neris.)
It is worthwhile studying other peoples, because every understanding of another culture is an experiment with our own.
Haruka Abe Umana
La mano sulla spalla arrivò inaspettata ma comunque benvoluta. Haruka annuì alle parole di McCoy, ancora preoccupata per la sicurezza dei due colleghi che si stavano lasciando alle spalle (di cui uno con pericolose tendenze... eroiche?) ma decisa a fare la sua parte. Il lieve sorriso suscitato dalle precedenti parole del dottore sulle possibili conseguenze dell'insulto rivolto dal tellarite ai romulani aleggiò sulle sue labbra ancora per qualche istante mentre conduceva il gruppo verso la navetta. Il successivo commento di Rekon la fece quasi ridere, ma tutta l'ilarità scomparve al primo colpo di disgregatore.
Una serie di imprecazioni, alcune delle quali assurdamente in romulano, attraversò la sua mente mentre si assicurava di trovare rifugio dietro ad un albero e faceva segno agli altri di fare altrettanto. Non era esattamente un'esperta di armi romulane, ma dai danni alla vegetazione non le sembrava che quelle degli attaccanti fossero impostate in modalità stordimento. Evidentemente, l'ordine di catturarla viva si era perso dopo che Vaurek era stato messo fuori gioco.
Dannazione, io sono un'antropologa! Esclamò all'affermazione di Rekon ma estrasse comunque il phaser e cominciò a rispondere al fuoco. Una parte di lei, quella che non era concentrata ad impedire che i romulani li ammazzassero, si ritrovò a considerare se c'era qualcosa che poteva fare... non come ufficiale della flotta ma come antropologa. C'era qualcosa che poteva dire o fare per convincere i romulani a fermarsi? I romulani ritenevano di essere delle entità superiori destinate a governare la galassia e, per quanto interessante sembrasse su carta, non offriva molti spunti su cui lavorare nella situazione attuale. Era raro che i romulani prendessero prigionieri e, considerando il concetto di Onore Finale, probabilmente l'unico modo per impressionarli e ottenere il loro rispetto sarebbe stato suicidarsi pur di non venire catturati. In altre parole, Haruka non vedeva altre opzioni che sparar loro contro.
L'intervento di Rekon fu provvidenziale e Haruka si ritrovò a correre assieme agli altri, le orecchie tese alla ricerca di qualsiasi suono che indicasse un'azione nemica. Arrivata alla navetta, si fiondò al suo interno al seguito di Rekon e McCoy, rilasciando il respiro che non si era resa conto di star trattenendo solo una volta che il portellone si chiuse dietro di loro. La situazione non era delle migliori ma, almeno per il momento, erano al sicuro. Quanto reggerà lo scafo agli attacchi romulani? Si informò, rivolta principalmente a Rekon, una volta che il battito del suo cuore si fu fatto più regolare. Giusto, vi presento Rekon. Aggiunse poi, rivolta al resto dell'equipaggio. La spiegazione su come è finito su questo pianeta probabilmente è meglio lasciarla a dopo, ma è un alleato... e ha competenze in ingegneria.
Una serie di imprecazioni, alcune delle quali assurdamente in romulano, attraversò la sua mente mentre si assicurava di trovare rifugio dietro ad un albero e faceva segno agli altri di fare altrettanto. Non era esattamente un'esperta di armi romulane, ma dai danni alla vegetazione non le sembrava che quelle degli attaccanti fossero impostate in modalità stordimento. Evidentemente, l'ordine di catturarla viva si era perso dopo che Vaurek era stato messo fuori gioco.
Dannazione, io sono un'antropologa! Esclamò all'affermazione di Rekon ma estrasse comunque il phaser e cominciò a rispondere al fuoco. Una parte di lei, quella che non era concentrata ad impedire che i romulani li ammazzassero, si ritrovò a considerare se c'era qualcosa che poteva fare... non come ufficiale della flotta ma come antropologa. C'era qualcosa che poteva dire o fare per convincere i romulani a fermarsi? I romulani ritenevano di essere delle entità superiori destinate a governare la galassia e, per quanto interessante sembrasse su carta, non offriva molti spunti su cui lavorare nella situazione attuale. Era raro che i romulani prendessero prigionieri e, considerando il concetto di Onore Finale, probabilmente l'unico modo per impressionarli e ottenere il loro rispetto sarebbe stato suicidarsi pur di non venire catturati. In altre parole, Haruka non vedeva altre opzioni che sparar loro contro.
L'intervento di Rekon fu provvidenziale e Haruka si ritrovò a correre assieme agli altri, le orecchie tese alla ricerca di qualsiasi suono che indicasse un'azione nemica. Arrivata alla navetta, si fiondò al suo interno al seguito di Rekon e McCoy, rilasciando il respiro che non si era resa conto di star trattenendo solo una volta che il portellone si chiuse dietro di loro. La situazione non era delle migliori ma, almeno per il momento, erano al sicuro. Quanto reggerà lo scafo agli attacchi romulani? Si informò, rivolta principalmente a Rekon, una volta che il battito del suo cuore si fu fatto più regolare. Giusto, vi presento Rekon. Aggiunse poi, rivolta al resto dell'equipaggio. La spiegazione su come è finito su questo pianeta probabilmente è meglio lasciarla a dopo, ma è un alleato... e ha competenze in ingegneria.