19-08-2011, 08:29 PM
Korinna Suder
Betazoid
Il discorso di Harris non mi convince. D'accordo, se Sheppard fosse qui probabilmente sarebbe andato dritto verso la luna a far saltare in aria l'intera base e sì, c'era la possibilità che i Klingon e i Romulani ci avrebbero attaccato per difendere qualunque cosa stessero facendo sulla luna. Ma qui stiamo sorvolando su un dettaglio di una certa rilevanza: siamo nel bel mezzo dello spazio Federale, né i Klingon né i Romulani hanno il diritto di stare qui, ma Harris non sembra intenzionato a fare niente a parte chiacchierare con un umano che misteriosamente si trova a bordo di un vascello Klingon.
Non capisco come fa ad essere tanto certo che i Klingon siano i buoni e i Romulani i cattivi. Ripenso alle sue parole e mi rendo conto che, forse, non sono io che sono a corto di informazioni, ma lui a seguire un ragionamento molto più semplice del previsto: la legge del più forte. Mi rendo improvvisamente conto della concreta possibilità che abbia deciso di punto in bianco di dare fiducia ai Klingon e di allearsi con loro solo perché hanno un'arma più grossa e potente. E' così che gestiamo le nostre relazioni politiche? Nascondendoci dietro al più forte? E che fine hanno fatto tutti gli ideali di pace, di uguaglianza, di ricerca della conoscenza che hanno ispirato la nascita della Federazione? Sono io ad avere qualche problema o ultimamente è finito tutto sottosopra? "Fidati di me, Korinna" tenta di rassicurarmi Edward... ma non ci riesco.
In quel momento Davis appare sulla pedana del teletrasporto: non ho mai avuto problemi a leggere nella mente degli umani... nemmeno dei Klingon, se è per questo, ma qualcosa mi impedisce di leggere i pensieri di Davis, qualcosa che conosco bene. E' stato addestrato ad alzare una barriera mentale, ma come è possibile? Gli umani non sono una specie telepatica! "Io non sono un Klingon di sangue puro. Mio padre è umanoe questo fa di me un mezzosangue. Lui mi ha trasmesso alcuni poteri, derivati dai suoi geni potenziati, dei poteri mentali. Ma state tranquilli, non vi farò del male" spiega. Mezzo Klingon con poteri telepatici? Questa faccenda mi piace sempre meno.
"Capitano Suder, può stare tranquilla. Non ho intenzione di mentirvi nè di attaccarvi, a patto che voi non attacchiate la Korinar" mi anticipa. "Non intendiamo attaccare la Korinar. Per il momento" preciso. Ecco... non posso farne a meno, è un brutto vizio Betazoide del quale nonostante tutti gli anni passati in mezzo agli umani non sono riuscita a liberarmi: dire sempre esattamente quello che mi passa per la testa e diffidare di chiunque si rifiuti di condividere i suoi pensieri. Ma, in fondo, se non ha niente da nascondere che bisogno c'è di una difesa mentale? Con Harris, al contrario, sembra molto più disponibile, tanto che con lui è disposto a condividere i suoi pensieri e prima che abbia il tempo di oppormi crea una connessione tra la sua mente e quella di Edward, riuscendo a convincerlo della veridicità delle sue parole. Ho ascoltato fin troppo, ormai è chiaro che lo scopo dei Klingon è prendere il controllo di questa nave e che siano d'accordo con i Romulani o meno non posso permetterglielo. Tuttavia preferisco agire in modo indiretto: c'è pur sempre un'arma di distruzione di massa su quella nave e non ho la minima intenzione di provocarli ad usarla.
"Non mi fido di lei, Davis, ma ho fiducia nel giudizio del capitano Harris e soprattutto conosco Sheppard. Se volete impedire che quello che progettava si realizzi sono con voi" li rassicuro ed è vero. Tralascio solo un piccolo dettaglio: sono fermamente convinta che in questo momento il capitano Harris non possa contare sul proprio giudizio. Mi auguro che non decida di portare quell'esperimento genetico Klingon in plancia, infrangendo non so quanti protocolli della Flotta, perché in quel caso avrò la conferma che Harris è stato plagiato e non potrò fare altro che sollevarlo dal comando: arma o non arma.
Non capisco come fa ad essere tanto certo che i Klingon siano i buoni e i Romulani i cattivi. Ripenso alle sue parole e mi rendo conto che, forse, non sono io che sono a corto di informazioni, ma lui a seguire un ragionamento molto più semplice del previsto: la legge del più forte. Mi rendo improvvisamente conto della concreta possibilità che abbia deciso di punto in bianco di dare fiducia ai Klingon e di allearsi con loro solo perché hanno un'arma più grossa e potente. E' così che gestiamo le nostre relazioni politiche? Nascondendoci dietro al più forte? E che fine hanno fatto tutti gli ideali di pace, di uguaglianza, di ricerca della conoscenza che hanno ispirato la nascita della Federazione? Sono io ad avere qualche problema o ultimamente è finito tutto sottosopra? "Fidati di me, Korinna" tenta di rassicurarmi Edward... ma non ci riesco.
In quel momento Davis appare sulla pedana del teletrasporto: non ho mai avuto problemi a leggere nella mente degli umani... nemmeno dei Klingon, se è per questo, ma qualcosa mi impedisce di leggere i pensieri di Davis, qualcosa che conosco bene. E' stato addestrato ad alzare una barriera mentale, ma come è possibile? Gli umani non sono una specie telepatica! "Io non sono un Klingon di sangue puro. Mio padre è umanoe questo fa di me un mezzosangue. Lui mi ha trasmesso alcuni poteri, derivati dai suoi geni potenziati, dei poteri mentali. Ma state tranquilli, non vi farò del male" spiega. Mezzo Klingon con poteri telepatici? Questa faccenda mi piace sempre meno.
"Capitano Suder, può stare tranquilla. Non ho intenzione di mentirvi nè di attaccarvi, a patto che voi non attacchiate la Korinar" mi anticipa. "Non intendiamo attaccare la Korinar. Per il momento" preciso. Ecco... non posso farne a meno, è un brutto vizio Betazoide del quale nonostante tutti gli anni passati in mezzo agli umani non sono riuscita a liberarmi: dire sempre esattamente quello che mi passa per la testa e diffidare di chiunque si rifiuti di condividere i suoi pensieri. Ma, in fondo, se non ha niente da nascondere che bisogno c'è di una difesa mentale? Con Harris, al contrario, sembra molto più disponibile, tanto che con lui è disposto a condividere i suoi pensieri e prima che abbia il tempo di oppormi crea una connessione tra la sua mente e quella di Edward, riuscendo a convincerlo della veridicità delle sue parole. Ho ascoltato fin troppo, ormai è chiaro che lo scopo dei Klingon è prendere il controllo di questa nave e che siano d'accordo con i Romulani o meno non posso permetterglielo. Tuttavia preferisco agire in modo indiretto: c'è pur sempre un'arma di distruzione di massa su quella nave e non ho la minima intenzione di provocarli ad usarla.
"Non mi fido di lei, Davis, ma ho fiducia nel giudizio del capitano Harris e soprattutto conosco Sheppard. Se volete impedire che quello che progettava si realizzi sono con voi" li rassicuro ed è vero. Tralascio solo un piccolo dettaglio: sono fermamente convinta che in questo momento il capitano Harris non possa contare sul proprio giudizio. Mi auguro che non decida di portare quell'esperimento genetico Klingon in plancia, infrangendo non so quanti protocolli della Flotta, perché in quel caso avrò la conferma che Harris è stato plagiato e non potrò fare altro che sollevarlo dal comando: arma o non arma.